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Genova e i G8:interventi in risposta a Baget Bozzo



ecco alcune lettere pubblicate dal Secolo XIX in risposta all'articolo di
Baget Bozzo (che riallego in fondo) che chiedeva al Sindaco di non
accogliere i 'violenti' pacifisti e segnalava nel tribalismo le cause del
sottosviluppo del terzo mondo.
Segmalo che non succede spesso (anzi  mai) che il Secolo XIX pubblichi in
due giorni 4 lettere sulle 5 disponibili sulle stesso argomento.
Questo può significare che in redazione (lettere@ilsecoloxix.it) sono
arrivate vagonate di lettere di protesta, e/o che la redazione del Secolo
XIX si stia sgelando verso il movimento contro G8.

antonio

IN RISPOSTA A BAGET  BOZZO
Scriviamo in relazione alla lettera di Gianni Baget Bozzo che il Secolo XIX
ha pubblicato il 12 ottobre.
Il politologo sostiene che fame e sottosviluppo"... Sono i mali antichi che
emergono nel mondo globalizzato, non quelli della tecnologia, del mercato,
dell'Occidente".
Per rispondere ad un politologo citare economisti o altri esperti ci è
sembrato inadeguato: avremmo rischiato che il nostro li definisse
"comunisti" e li liquidasse con un rapido anatema.
Allora abbiamo recuperato ciò che un gruppo di alunni di quinta elementare
ha scritto nell anno scolastico '92-93: "Fino al 1978 il debito estero del
Madagascar era trascurabile anche in confronto con gli altri paesi
africani. Ma in quell'anno i prezzi del caffè e della vaniglia sono
diminuiti. Così nel 1980 le entrate erano la metà di quelle del 1987.	Da
pochi milioni di dollari il debito estero del  Magascar ha raggiunto i
1.035 milioni di dollari.
A questo punto il Fondo Monetario Internazionale ha dettato le condizioni
per permettere al Madagascar di pagare i suoi debiti più tardi e per avere
altri prestiti: taglio delle importazioni, riduzione dei consumi;
smantellamento del sistema scolastico e sanitario; privatizzazioni statali.
Questo ha provocato gravi sacrifici per la popolazione, ma il debito,
anziché diminuire, è salito a 2.340 milioni di dollari. Il Madagascar è
oggi in preda ad una grave crisi politica e sociale".
Ci pare che quanto sopra chiari-sca perfettamente la nostra posizione
rispetto al Fondo Monetario Internazionale, rispetto ai miracoli del
mercato ed agli "8 Grandi" che sono autori e garanti di questo sistema: da
una parte l'8O% della popolazione mondiale, un enorme Madascar presente
anche all'interno dei paesi ricchi; dall'altra il 20% privilegiato del
mondo che consuma l'80% delle risorse.
Esponenti del Comune di Genova  hanno più volte dichiarato che intendono
fare in modo che anche chi sostiene argomentazioni come quelle esposte
sopra possa far sentire. pacatamente la propria voce.
Apprezziamo questa posizione,  ma consideriamo del tutto normale che un
ente come il Comune (se si chiama così ci sarà pure una ragione) dia voce
ad una parte, ci  auguriamo consistente, della propria popolazione.
Ci siamo infine molto stupiti che Baget Bozzo non sapesse che "nonviolenza"
va scritto in un'unica parola, perché è la traduzione del "satyagraha"
gandhiano: un concetto positivo che implica il rispetto per l'avversario,
il rifiuto di colpirla o di causargli sofferenze,  l'impegno per
l'affermazione della forza della verità. Questo nonostante l'estrema
violenza ed aggressività dei padroni del mondo e del mercato che si
riuniranno a Genova.
E sono appunto "nonviolente ma determinate" le manifestazioni che la rete
contro G8 sta organizzando a Genova.
Norma Bertullacelli del Centro ligure di Documentazione per la Pace

IDEE SBAGLIATE SUL MOVIMENTO
11 vostro giornale fa del movimento di Seattle una descrizione sbagliata.
Esso è per la globalizzazione ma la vuole controllata da poteri
democratici, vuole riaffermare che la gente deve poter contare e decidere.
Baget Bozzo ha dimostrato di non conoscere nulla di ciò di cui sta
parlando, mettendo sullo stesso piano qualche decina di facinorosi con
decine di migliaia di don-ne e uomini che si preoccupano per il loro futuro
e hanno il coraggio di dirlo e di riscoprire i valori ella partecipazione.
Può fare comodo per vendere i giornali o per fare tendenza nei circoli bene
ma alla fine fate un torto alla verità.
La prossima volta mandate qualcuno ad eventi come l'assemblea nazionale
della rete di Lilliput che si è tenuta a Massa qualche giorno fa e che ha
raccolto persone dalle culture più disparate a discutere sul tema della
globalizzazione per capire cosa sta accadendo realmente.
Andrea Benetton Genova

PARTECIPERÒ PACIFICAMENTE

Ho la speranza di partecipare pacificamente - come ho sempre fatto negli
appuntamenti a cui ho preso parte nella mia vita, alla manifestazione di
Genova
avverso alla globalizzazione, così come essa sta procedendo.
'Porterò il mio messaggio di contenuto socio-economico: voglio un pianeta
con minori squilibri, voglio un pianeta in cui si dia la possibilità alle
economie più deboli di svilupparsi su basi di equità, di riconoscimento
della dignità di quelle popolazioni, di giustizia economica.
Per non scandalizzarsi di fronte all'incremento quantitativo dei fenomeni
migratori, si deve por fine alle politiche colonialiste che schiacciano nel
sottosviluppo molti Paesi, non concedendo loro alcuna "chance" di gestire
le loro risorse naturali.
E si deve dare vita ad un siste-ma monetario planetario che difenda le
monete deboli dallo strapotere di quelle forti, rendendo vano qualsiasi
tentativo di risanamento dei deficit pubblici. Questi squilibri non sono
"mercato"o sono semplicemente "sfruttamento violento". Questo è il mio
messaggio, che si genera in me dall'apprendimento dei valori cristiani.
La lettera di Gianni Baget Bozza trasuda di anticomunismo viscerale, frutto
di una visione politica ormai superata, anacronistica e intrisa di
ipocrisia e cecità interessata.
Non so se il polito1ogo sia ancora prete: certamente e diventato sordo al
messaggio cristiano.
	Roberto Mina 	Costabissara (VI)

INDIGNATO DALL'INTERVENTO

Volevo esprimere la mia indi-gnazione per l'articolo di Gianni Baget Bozzo
apparso oggi (12 ottobre) sul vostro giornale.
 L'unica cosa che riesco a evincere da questo articolo è una persona che ha
solamente un'idea molto vaga e approssimativa di quello di cui sta parlando.
Quale obiettivo avrebbe questo articolo... di informare le persone?
Non scherziamo, per piacere!
Se vuole scatenare polemiche o indignare i cittadini, c'è riuscito
benissimo, ma non confondiamo l'informazione con questa accozzaglia di
luoghi comuni, di dichiarazioni non dimostrate e, per quanto ne sappia io,
indimostrabili.
Non riesco a credere che un di giornale serio possa cercare di au-mentare
la propria diffusione tra le persone presentando articoli che non valgono
l'inchiostro con cui sono scritti.
E' così difficile fare cultura in modo più serio, presentando opi-nioni
anche di parte, se vogliamo, ma per  meno supportate da fatti e non
inventati, e da interpretazioni della realtà più intelligenti?
Scusatemi i toni accesi.
Danilo Stefani Genova


UN INTERVENTO SORPRENDENTE

Sono rimasto sorpreso dalla pubblicazione della lettera di Baget Bozzo
contro gli Anti G8 per alcune ragioni ben precise.
Innanzitutto le argomentazioni che vengono portate nella lettera a favore
del G8 non stanno in piedi sotto alcun punto di vista ed un ragazzo che le
avesse espresse in un tema delle superiori avrebbe preso un bel tre
quantomeno in storia e geografia: nella lettera di Baget Bozzo scopriamo
infatti che i paesi poveri del mondo sono tali in quanto la fine del
colonialismo, evidentemente portatore di civiltà, li ha respinti ne[baratro
del tribalismo, ahimé troppo distante dalle regole del mondo civile
occidentale: un piccolo particolare che viene tralasciato, e che sono
proprio queste "sopravvivenze' culturali a fornire una speranza di ripresa
a popoli storicamente privati di identità culturale dall'imperialismo
occidentale, verso le quali l'esportazione della cultura e dei metodi
economici capitalisti, pone le basi per un rapporto di sudditanza futuro.
Quante volte, i governi che sovraintendono alle guerre intertribali sono in
realtà i migliori amministratori, e come tali sostenuti, degli interessi
delle multinazionali occidentali?
Il nostro scrittore poi, dipinge il  popolo dimostrante Anti C8 come un
accozzaglia di persone che usano la non violenza come slogan dietro al
quale nascondere la potenza della violenza e dell'odio comunisti, (allo
stesso modo gli obiettori di coscienza sono degli imboscati che scappano
dal militare, roba per veri uomini, no?): intendiamoci, il problema della
violenza per manifestazioni di questo tipo esiste, ma non deve essere il
modo per marchiare in modo infamante movimenti profondamente  democratici e
portatori di consapevolezza all'interno della società, e noi ben fa la
giunta comunale a voler trattare questi soggetti con l'attenzione che
meritano.
Sono grato al Secolo XIX per aver  pubblicato la lettera di Baget Bozzo e
per avermi fatto felicemente sentire abissalmente distante da chi coltiva
le proprie idee nei pozzi dell'ignoranza e ne scrive.

Federico Gaggero Genova

PRECISAZIONI A BAGET BOZZO
Vorrei dare alcune precisazioni riguardo la lettera aperta al Sindaco di
Genova scritta da Baget e pubblicata sul vostro giornale.
Sono iscritto alla Rete di Lilliput, ho 28 anni e ogni giorno cerco di
accogliere la fede cristiana che dà senso alla mia vita e la orienta verso
i -valori della solidarietà; di certo mi sento chiamato a dare voce ai
poveri della terra che non hanno voce.
Sono certo che non ci sia bisogno di grandi discorsi per replicare tesi di
Baget Bozzo; miriadi di movimenti e associazioni credibili possono
testimoniare come l'economia di mercato porti vantaggi ai ricchi rubando
risorse ai Paesi poveri, nei confronti dei quali siamo in debito, almeno a
partire dalla schiavitù e dal colonialismo, tanto per citare due fatti
storici che abbiamo studiato a scuola.
Riguardo quel suo fare di tutta l'erba un solo fascio, posso solo dire che
è segno della sua ignoranza riguardo tutto il movimento (di cui la Rete di
Lilliput è parte) che si sta attivando per sensibilizzare a un'economia di
giustizia.
Solo della Rete di Lilliput fanno parte movimenti e associazioni, ersone di
buona volontà che nulla anno a che vedere con quei manifestanti che vanno a
"manifestare la loro rabbia".
A Genova ci sarò, assieme a molti amici e conoscenti, e solo per
manifestare pacificamente ed energicamente la mia indignazione per le
ingiustizie e per gridare che I 'alternativa che molte persone (compreso il
sottoscritto) nel loro piccolo già stanno vivendo è possibile per tutti, a
vantaggio di tutti.

Luca Paseri Saluzzo (CN)

ESTERREFATTO PER L'INCOMPETENZA
In riferimento alla lettera inviata da Gianni Baget Bozzo, sono veramente
esterrefatto nel leggere certe lettere, dove emerge molto chiara, una
incompetenza, una non conoscenza anche elementare dei vari problemi
abbozzati nello scritto.
Qualsiasi persona conosce sicuramente qualcosa di più di quello scritto da
Baget Bozzo, magari solo per aver sentito le televisioni o letto qualche
rivista missionaria, o qualche relazione delle Nazioni Unite o dell'Unicef,
ma forse tutti questi sono comunisti?
Ora capisco molte cose... Sugge-risco comunque a Baget Bozzo di leggere
magari qualche bel libro dove potrebbe capire meglio quello che sta
avvenendo nel mondo oggi, ma basterebbe che lui andasse un po' in giro per
le città e magari in qualche baraccopoli sparsa per il mondo.
E' ormai ammesso e spiegato da tutti, probabilmente certe notizie in certi
ambienti non devono arrivare, che le guerre "tribali", sono tutte guerre
economiche, leggi petrolio, diamanti ecc.., ripeto ma questo lo si legge
ormai da tutte le parti.
Infine a Genova per la mobilitazione sulle biotecnologie. tra tante
migliaia di persone, uno sparuto gruppo ha fatto quello che ha fatto e
allora tutti dovrebbero essere colpevolizzati?
Si impegni il signor Baget Bozzo a rendere il mondo più giusto. dove pace e
giustizia vanno a braccetto, (lui queste cose dovrebbe saperle) e non a
sostenere persone che fanno della ingiustizia. dell'emarginazione. della
morte, attraverso i loro comportamenti, il loro cavallo di battaglia

Claudio Solari Genova

SUPERFICIALITÀ E QUALUNQUISMO

Scrivo questo  messaggio a proposito dello scritto apparso fra le pagine
del giornale a firma di Gianni Baget Bozzo e avente per oggetto il
"problema" dei manifestanti al prossimo appuntamento a Genova dei G8.
Non posso non manifestare il mio disappunto per la superficialità e il
qualunquismo che traspare da queste righe. Come può una persona (che si
ritiene intelligente) sparare a zero su un movimento che dimostra,
ampiamente di co-noscere pochissimo?
Io faccio parte di questo, movimento, non ho mai usato violenza contro
persone o cose, non agisca per odio e rabbia non sono ostile alla
comunicazione, né alla tecnologia. nè al mercato (sempre che sia volto al
bene collettivo.

E come me tanti altri possano ripetere quanto ho appena scritto. Come puo
Baget Bozzo generalizzare in modo così infantile e non capire che se dieci
persone lanciano sassi contro una vetrina, sono pur sempre dieci contro
mille, duemila, tremila che invece non lo fanno.

Forse Baget Bozzo non è così infantile, forse questa generalizzazione è
studiata ad arte per ridicolizzare una parte politica, ma no non siamo una
parte politica, sia ma molto altro, siamo in tanti soprattutto stanchi di
un certa sistema, di cui anche le parole di Baget Bozzo fanno parte. ma non
con la violenza che siamo determinati a modificarlo.

Massimo De Crescenzo Genova


Il sindaco, l'ospitalità e i manifestanti
GIANNI BAGET BOZZO (politologo)

Il sindaco di Genova e la presidente della provincia  ospiteranno a Genova
i manifestanti contro la riu-nione genovese dei G8. E' un bel modo per la
città di accogliere un evento così importante per la sua storia: ed ad essa
pagato dal governo D'Alema per compensare lo spoglio che i postcomunisti
avevano fatto delle industrie cittadine. Perché le istituzioni genovesi si
accingono ad ospitare coloro che verranno a manifestare non pacificamente
contro il vertice genovese? Sono questi manifestanti un bene culturale,
portano un messaggio in cui i genovesi possono riconoscersi?
Se un messaggio essi portano, esso è contro la tecnologia e contro il
mercato. Attribuiscono ad esso i mali di cui oggi soffre il mondo. In
realtà è proprio il contrario.
Pensiamo al più drammatico dei problemi della povertà di oggi Africa. In
Africa subsahriana, awiata, nonostante la guerra fredda fosse lì spesso
calda, verso una qualche vivibilità negli anni 80 (salvo le carestie
eccezionali come quella famosa in Etiopia che fece  Bob Gedolf leader
mondiale della solidarietà) i drammi del 2000 vengono alla fine dei residui
dello Stato coloniale e dal ritorno al tribalismo: dal Kenia alla Nigeria i
conflitti tribali dividono l'Africa come prima del colonialismo.
'Sono i mali antichi che emergono nel mondo globalizzato, non quelli della
tecnologia, del mercato, dell'Occidente.
Senza le nuove tecnologie anche nei prodotti agricoli le non si potrà
sostenere l'incremento esplosivo della popolazione mondiale: sono i governi
africani come quello nigeriano a chiederlo.
 Quale è la cultura, la proposta che ci portano i manifestanti? Dalle loro
precedenti manifestazioni, anche genovesi, abbiamo appreso non idee ma solo
visto l'odio e la violenza, gli scampoli della cultura comunista: la
ostilità alla comunicazione, alla tecnologia, al mercato ed, in ultima
analisi, alla democrazia. I manifestanti non portano delle proposte, ma
solo la loro rabbia. La violenza fa parte della loro assenza, e il loro
dirsi non violenti è solo il modo per potere essere violenti. Signor
sindaco, Genova è stata la città delle Brigate Rosse: perché rivangare
memorie antiche? Signor sindaco, lei è stato in qualche modo (non si
offenda) un socialista: e non dovrebbe considerare i manifestanti  contro
il G8 come portatori di valori.
Lei è un grande borghese che beneficia largamente della civiltà contro cui
manifestano gli antagonisti.
 Spero che lei abbia compassione dei nostri giovani e 	carabinieri e
poliziotti, più poveri di lei, che diverranno vittime dei "non violenti'.
Abbia compassione dei negozi, delle vetrine, dell'arredamento della città.
Abbia solidarietà con la pace e la vita dei suoi concittadini.
Forse lei pensa di comprare i dimostranti con a dolcezza e per questo di
pagar loro il soggiorno della distruzione, il piccolo sacco di Genova. I
violenti con la dolcezza si convincono di aver ragione ad essere violenti:
e lo saranno, grazie a lei, ancora di più.


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Antonio Bruno
vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova
Altro Polo - Sinistra Verde
0339 3442011
bruno@aleph.it