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Una proposta al SANA - Clean Clothes Campaign



Cari amici,
Per non parlare solo di tragedie (e l'ultimo caso del Bangladesh lo e'
davvero) o di diritti negati, in questi ultimi mesi mi sono dedicata con
altre "pazze" a un'iniziativa propositiva che presenteremo al SANA, salone
internazionale dell'alimentazione naturale, salute, ambiente che si terra' a
Bologna dal 14 al 17 settembre prossimi (Padiglione dell'abbigliamento 31,
stand B38).
Quello che segue e' un estratto dal volantino di presentazione.
Per le botteghe del mondo che ci leggono e' un'occasione per vedere in
anteprima i manufatti di Manushi Arts&Crafts (borse e un cappellino in
canapa selvatica dell'Himalaya), importati da Ctm-altromercato, e di cui noi
siamo gli espositori in occasione del salone.
Veniteci a trovare per curiosita', simpatia; per sostenerci o per criticarci
(chi avesse un paio di sedie da prestarci sara' piu' che mai benvenuto!)
Ciao.
Ersilia
(tel.02-26140345; email: ermont@tin.it)

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SANA - XII Salone internazionale dell'alimentazione naturale, salute,
Ambiente
Bologna, 14-17 settembre 2000

“Possono delle iniziative imprenditoriali, nel settore dell'abbigliamento,
avere per obiettivo un'economia più giusta nel rispetto dell’ambiente?”
“Noi crediamo di sì.”

Il PROGETTO INTRECCI
Presenta abiti e accessori in canapa, lino, lana di cammello, realizzati
grazie alla collaborazione di stilisti, imprenditori e cooperative, che
lavorano con la comune intenzione di impiegare materiali puliti e
riconoscere dignità al lavoro.

Progetto Intrecci raccoglie, oggi, il lavoro di Mona Mohanna con la
cooperativa Al Badia di Beirut; delle Maglierie Sounion con la cooperativa
Orchidea Blu di Cittanova (Reggio Calabria) e Oroboros;  dell’organizzazione
non profit nepalese Manushi Arts&Crafts associata alla rete del commercio
equo e solidale.

Promotrice del progetto Intrecci è Ersilia Monti, aderente al Coordinamento
Lombardo Nord/Sud del mondo, gruppo di consumo critico collegato alla Rete
di Lilliput, e referente per l'Italia della Clean Clothes Campaign (Campagna
abiti puliti), rete europea che si batte per migliorare le condizioni di
lavoro nelle fabbriche che nel Sud del mondo producono abbigliamento e
calzature sportive per l'esportazione.

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Mona Mohanna, e' una giovane stilista libanese trapiantata a Milano.
Progetta capi di prêt-à-porter e d'alta moda, borse, monili e calzature, nel
solco della tradizione. Abiti e calzature sono realizzati da artigiani
libanesi e impreziositi dai ricami tradizionali palestinesi a punto croce
della cooperativa Al Badia di Beirut, aderente all'associazione Najdeh, che
dà lavoro a un centinaio di donne palestinesi rifugiate nei campi profughi
del Libano. Manufatti ricamati di Al Badia sono presenti nel circuito delle
botteghe del commercio equo e solidale.
Sono esposti nello stand abiti, borse  e calzature in tessuto di lino,
canapa e lana di cammello.

Orchidea Blu, cooperativa di donne di Cittanova (Reggio Calabria),
specializzata nella confezione in serie di capi d'abbigliamento. Costituita
nel 1984, dà lavoro a 14 donne. In una regione come quella calabrese,
caratterizzata da una forte disoccupazione, specialmente femminile, la
cooperativa Orchidea Blu è ormai una realtà consolidata ed esemplare.
Aderisce al Consorzio Italfashion, consorzio non profit di cooperative di
abbigliamento dell'area jonica, che riunisce 11 cooperative con circa 200
addetti.
Sono esposti nello stand capi in tessuto di canapa e lino, realizzati per
Maglierie Sounion di Paola Manzato, azienda di Biella, committente del
Consorzio Italfashion, che dal 1980 si e' specializzata nella confezione e
nella commercializzazione di capi d'alta moda per famose case italiane e
straniere, oltre che nella vendita di propri prodotti attraverso showrooms
nel mondo.
Bottoni e accessori in materiali naturali o riciclati sono realizzati a mano
da Mauro Tarenzi per Oroboros, associazione che mette in contatto i
consumatori critici con artigiani-artisti che utilizzano materie prime
pulite o materiali riciclati per l' "abito e l'abitare".

Manushi Arts & Crafts, organizzazione nepalese senza fini di lucro,
associata alla rete del commercio equo del Nepal. E' stata fondata nel 1991
con lo scopo di migliorare la condizione femminile nelle aree rurali del
paese addestrando le donne nelle tecniche artigianali tradizionali, quali la
tessitura, la maglieria, la tintura "tie and dye”, attività da cui esse
possono ricavare una fonte di reddito per sé e per le famiglie e acquisire
fiducia nelle proprie capacità. I manufatti realizzati, abiti, scialli,
cuscini, coperte, tovaglie, pantofole, ceste, stuoie, ecc., sono distribuiti
da Manushi o venduti dalle donne stesse. Le piante da cui si ottengono i
tessuti sono l'ortica e la canapa nelle varietà che crescono spontanee alle
pendici dell'Himalaya.
Sono esposti nello stand borse e cappellini in tessuto e in filo di canapa
selvatica, importati dal Consorzio Ctm-altromercato, una delle centrali di
importazione del commercio equo e solidale in Italia, e distribuiti
attraverso le Botteghe del commercio equo e solidale.

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