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Re: AIUTO ! Consigli cercansi !



>Finora abbiamo agito con la classica bancarella, aperta nei
>locali parrocchiali una volta al mese.
>
>Con la ripresa dopo le vacanze vorremmo dare una svolta alla
>nostra attivita, soprattutto per due aspetti:
>1) fare piu' informazione e animazione culturale

avere un piccolo giornalino, anche di due fogli A4, anche che esce una
volta ogni due mesi, sarebbe già qualcosa...

>2) svincolarci dai locali parrocchiali (pur essendo la maggior
>parte di noi cattolici convinti e impegnati in attivita' legate
>alla Chiesa, riteniamo che il commercio equo solidale debba avere
>una connotazione laica)

siamo perfettamente d'accordo: il mondo che può fare riferimento al
commercio equo e solidale è molto più ampio di quello cattolico e con
l'aria di restaurazione  che tira non è detto che tutti i non credenti
abbiano voglia di partecipare ad iniziative troppo connotate in senso
religioso...

>In particolare chiediamo il vostro consiglio su:
>
>1) la prima serata pubblica: tema con cui rompere il ghiaccio
>   (la nostra cittadina ha una economia basata sul commercio e
>   sulla produzione agricola soprattutto di vino)

La globalizzazione dell'economia, con un titolo magari ad effetto e
mescolato con la standardizzazione dei prodotti alimentari, va sempre bene.

>2) modalita' per vendere i prodotti:
>   il comune ci ha detto che una bancarella aperta mensilmente
>   non si puo' autorizzare perche' anomala; al massimo si puo'
>   tollerare se fatta davanti ad una chiesa o se si fa qualche
>   accordo 'amichevole' col comune (tipo patrocinio ma forse
>   sotto-intendevano anche qualcos'altro...)

ho tanto l'impressione che il comune abbia detto un po' di fesserie. spero
che qualcuno possa darvi qualche indicazione  più precisa sotto il profilo
legale.

>   Quindi la nostra attivita' non sarebbe legalmente tutelata
>   ma affidata al buon cuore di qualcuno e quindi costantemente
>   precaria...(tenete conto che vendiamo e quindi ci mettiamo
>   in concorrenza con altri...)

certo, è un pericolo che non va corso.

>   Ci hanno detto che sarebbe meglio sostituire la bancarella con
>   un luogo chiuso ma solo se 'urbanisticamente adibito a commercio'
>   (=negozio): grazie, lo sapevamo anche noi che al chiuso e' meglio
>   (vedi freddo e fatica) ma l'affitto di un locale e' troppo alto
>   proprio perche' e' 'urbanisticamente adibito a commercio'

ho visto in giro per l'Italia che ci sono molte vie intermedie che hanno
avuto anche buon successo, ma sugli aspetti specifici, pratici, è bene che
risponda qualcuno che questi problemi li ha risolti direttamente.

>   Siccome io che vi scrivo sono ingegnere informatico avevo pensato
>   al commercio elettronico (la e-Bottega del Mondo!) come alternativa
>   per superare le pastoie della nostra cittadina ma a questo punto
>   non faremmo animazione nella nostra citta' ma finiremmo per fare
>   d'altro...

infatti. se il commercio equo e solidale viene spogliato della sua
fisicità, della possibilità di incontrarsi, di discutere, diventa solo
vendita e la vendita in sè è davvero una parte piccola di questo tipo di
commercio. il primo scopo di questa fatica è cambiare le teste e il mondo,
non l'aumento del fatturato di chicchessia (anche se poi è importante anche
il fatturato).

>P.S. Sarei felice se questo messaggio diventasse il primo di un filone
>che mette in contatto le tante piccole realta' di commercio equo
>solidale
>che non hanno la forza di quelle delle citta' grandi dove c'e' piu'
>fermento culturale e un sostegno piu' oggettivo e formale da parte
>dell'amministrazione pubblica.

condivido in pieno questa tua speranza e mi auguro che altri e altre
vorranno risponderti.

>Grazie in anticipo !

>QUAGLIA Davide

Luigi Piccioni
Pisa