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Nuova edizione "Guida al consumo critico"



E' uscita presso la EMI la nuova edizione della "GUIDA AL CONSUMO CRITICO"
del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di cui vi riportiamo una breve
presentazione.Per eventuali contatti diretti con la EMI ed ordini i recapiti
sono:
fax: (+39-51) 32.75.52
Servizio Ordini: ordini@emi.it

PRESENTAZIONE GUIDA AL CONSUMO CRITICO 2000

Ancora non esiste la parola "impresocrazia" ma sarà il caso di crearla
perché il potere delle imprese non è mai stato così grande. Esse
spadroneggiano non solo in ambito economico e produttivo, ma anche in quello
politico e sociale condizionando qualsiasi tipo di scelta commerciale,
ambientale, culturale.
Chi dice impresa dice mercato, un modello economico, cioè, che usa il denaro
come unico metro di misura del bene e del male, dell'efficienza e
dell'inefficienza, dell'utile e dell'inutile.
Sfortunatamente per noi, non tutto ciò che è conveniente ai fini del mercato
lo è anche ai fini sociali e ambientali. Per questo le imprese sono spesso
responsabili di gravi danni come la disoccupazione, l'inquinamento,
l'espulsione di intere popolazioni dai loro territori, le innovazioni
tecnologiche rischiose per i consumatori e gli ecosistemi. Il tutto con la
nostra complicità, perché siamo noi, attraverso i nostri acquisti, che
consentiamo alle imprese di vivere e prosperare.
Ecco quale tremenda responsabilità si nasconde dietro ai nostri consumi. Ma
al tempo stesso il consumo può essere un'arma formidabile per costringere le
imprese a comportamenti migliori, perché i consumatori hanno potere di vita
o di morte su di loro.
I mezzi a disposizione del consumatore per condizionare le imprese sono
vari, ma quello che possiamo utilizzare quotidianamente è il consumo critico
che consiste nella scelta dei prodotti non solo in base al prezzo e alla
qualità, ma anche in base alla storia dei prodotti stessi e al comportamento
delle imprese che ce li offrono.
In altre parole, il consumo critico punta a far cambiare le imprese
attraverso le loro stesse regole economiche fondate sul gioco della domanda
e dell'offerta. Infatti, scegliendo cosa comprare e cosa scartare, non solo
segnaliamo alle imprese i comportamenti che approviamo e quelli che
condanniamo, ma sosteniamo le forme produttive corrette mentre ostacoliamo
le altre. In definitiva, consumando in maniera critica è come se andassimo a
votare ogni volta che facciamo la spesa.
Per scegliere, tuttavia, è necessario sapere. Ecco l'importanza di opere
come la "Guida al consumo critico" che raccoglie informazioni dettagliate
sulle imprese che incontriamo più frequentemente nel corso della nostra
spesa quotidiana. In tutto si tratta di 170 imprese di cui 100 a dimensione
multinazionale e 70 a dimensione nazionale analizzate da 14 punti di vista:
trasparenza, abuso di potere, terzo mondo, ambiente, armi ed esercito,
vendite irresponsabili, organismi geneticamente modificati, sicurezza e
diritti dei lavoratori, regimi oppressivi, illeciti e frodi, animali,
etichette e pubblicità, pradisi fiscali, boicottaggio.
La Guida è stata pubblicata la prima volta nel 1996, ma in questi anni è
stata aggiornata due volte per renderla aderente alla realtà che muta.
L'ultimo aggiornamento è del luglio 2000.
Le novità principali dell'edizione 2000 sono rappresentate dalla scomparsa
di alcuni grandi gruppi e dall'inserimento di nuovi. Fra quelli che
scompaiono c'è Dow, Hoechst (ora Aventis), Benetton, Fininvest, perché hanno
ceduto le società che operano nei settori di cui si occupa la Guida.
Fra quelli che entrano c'è Carrefour, Monsanto, De Benedetti, Fort James,
Unigate e altri ancora. L'ingresso di questi nuovi soggetti è dovuto a volte
ad operazioni di acquisizione, altre volte ad operazioni di fusione. Un
esempio del primo tipo riguarda De Benedetti che ha acquistato varie
società dolciarie da Novartis. Un esempio del secondo tipo riguarda Fort
James sorto dalla fusione delle multinazionali cartarie Fort Howard e James
River. In effetti da quando il mercato si è aperto a livello mondiale, la
concorrenza si è fatta più aspra e molte imprese si fondono per risparmiare
sul costo di servizi comuni.
Questa edizione contiene delle novità anche rispetto ad alcuni criteri di
analisi delle imprese. Ad esempio è stato modificato il modo di valutare i
regimi oppressivi, è stata integrata la lista dei paradisi fiscali e sono
stati inseriti ulteriori elementi di valutazione per il criterio ambientale.
Ma la novità di maggior rilievo riguarda l'inserimento di un nuovo criterio
dedicato agli OGM (Organismi Geneticamente Modificati). E' stato fatto non
solo perché è un tema che preoccupa molti consumatori, ma anche perché
l'introduzione degli OGM può avere delle ripercussioni incalcolabili sugli
equilibri naturali e sui contadini del Sud del mondo.

Flavio Pessina - moderatore lista