Azione urgente - 21 morti e 50 feriti a Dhaka per l'ennesimo incendio in una fabbrica tessile



Date: Sun, 14 Mar 2010 23:38:50 +0100 (CET)
From: "Campagna Abiti Puliti" <deb at lillinet.org>
To: ersilia.monti at mclink.it
Subject: [Newsletter Abitipuliti] AZIONE URGENTE - 21 morti e 50 feriti a Dhaka per l'ennesimo incendio in un fabbrica tessile





Newsletter Abitipuliti: AZIONE URGENTE - 21 morti e 50 feriti a Dhaka per
l'ennesimo incendio in un fabbrica tessile








[1]


Cari amici e sostenitori di Abiti Puliti, una nuova tragedia ha funestato il
movimento sindacale bengalese. Un nuovo ennesimo incendio che porta a 230 le
vittime dell'industria tessile dall'inizio del millennio. Una tragedia
prevedibile e che si poteve e doveva evitare. Unitevi alla campagna
internazionale in sostegno alle famiglie delle vittime e per chiedere che siano
rimosse le cause strutturali che rendono le fabbriche tessili bengalesi
potenziali luoghji di morte




11 MARZO 2010 - In seguito all’orribile incendio che ha ucciso 21 lavoratori
della fabbrica tessile Garib in Bangladesh, i lavoratori chiedono riforme
urgenti, un’indagine penale e un giusto risarcimento per le vittime. Sostieni
le richieste dei lavoratori, scrivi subito ai marchi della moda internazionale e
al governo Bengalese.



Giovedì 25 febbraio 21 lavoratori sono morti alla Garib & Garib Sweater
Factory in Gazipur, Bangladesh a causa di un incendio scoppiato per la seconda
volta in sei mesi.



Leggi il primo resoconto [2] e di seguito l’aggiornamento sulle cause della
tragedia e su quanto hanno fatto finora i soggetti coinvolti dopo tragica notte
del 25 febbraio.



Unisciti alla campagna per chiedere ai marchi, al proprietario dell’azienda e
al governo del Bangladesh di assumere impegni immediati per assicurare giustizia
alle vittime ed evitare che tragedie come questa accadano in futuro. Il numero
dei morti nell’industria tessile bengalese dal 2000 è salito a 230. Data la
chiara conoscenza dei rischi collegati alla mancata sicurezza nelle fabbriche
tessili di Dhaka, la mancanza di prevenzione equivale ad una negligenza
criminale.



Agisci subito! [3]



Cosa è successo?
Un’indagine autorizzata dal governo per verificare le cause dell’incendio
informa che ha avuto origine da un corto circuito elettrico al secondo piano
della fabbrica.
Il fuoco è immediatamente divampato fino agli altri piani grazie a sostanze e
prodotti infiammabili come i filati di lana. Durato quasi due ore, il fuoco ha
prodotto un denso fumo nero e ha consumato l’ossigeno nell’aria, soffocando
i lavoratori. Il fumo non poteva fuoriuscire grazie alla scarsa ventilazione e
alla presenza di strutture non autorizzate utilizzate per lo stocccaggio di
materiali altamente infiammabili in cima al palazzo. I lavoratori non potevano
scappare perchè le uscite erano chiuse a chiave e i materiali bloccavano le
scale. Gli estintori erano “praticamente inutili� secondo il Dhaka Fire
Service and Civil Defence e, secondo le testimonianze, nessuna delle guardie di
sicurezza in servizio sapeva come operare con estintori e idranti.



Il 7 marzo le famiglie dei deceduti hanno ricevuto 200.000 Taka (circa 2.085
euro) di risarcimento. I feriti sono stati ricoverati in diversi ospedali di
Dhaka. Non ci sono notizie sui prossimi passi che saranno intrapresi per
completare il risarcimento, visto che 200.000 Taka sono del tutto insufficienti.
Occorre inoltre predisporre risarcimenti di lungo periodo sia per le famiglie
delle vittime che per i feriti. La fabbrica rimarrà chiusa per il mese di
marzo. Poichè il 10 di marzo i lavoratori della Garib hanno ricevuto il
pagamento dello stipendio di febbraio (inclusi i giorni successivi
all’incendio), essi rimangono in attesa dei pagamenti relativi al periodo di
chiusura della fabbrica.




Audit fallimentari

La Clean Clothes Campaign [4] ha contattato le imprese committenti europee e
statunitensi che secondo testimonianze si rifornivano alla Garib & Garib Sweater
Ltd. La svedese H&M ha risposto alla CCC che sta lavorando insieme
all’italiana Teddy, proprietaria del marchio [5] Terranova, per la definizione
del risarcimento dei lavoratori feriti e delle famiglie dei defunti. Accogliamo
positivamente questa prima iniziativa per rispondere alle esigenze dei
lavoratori e delle famiglie delle vittime, tuttavia sollecitiamo tutti i clienti
ad assicurare soluzioni di lungo periodo con il coinvolgimento dei sindacati e
dei lavoratori.



Desta preoccupazione il fatto che H&M neghi i problemi strutturali della
sicurezza alla Garib & Garib. Secondo l’audit condotto ad ottobre del 2009 le
uscite di emergenza erano chiaramente indicate, come gli estintori. In ogni
caso, l’indagine del governo ha evidenziato che le cause principali dei
decessi sono state l’insufficiente sistema di ventilazione e una struttura
d’acciaio illegale installata sul tetto dell’edificio di sette piani.



L’inadeguatezza del sistema di ispezione [6] non poteva essere meglio
dimostrata. Il movimento per la difesa dei diritti del lavoro esprime da anni
una forte critica verso i sistemi di ispezione che falliscono nel rilevare
l’assenza di conformità giorno per giorno. Registrare semplicemente
l’esistenza di uscite di emergenza non serve, se le scale sono bloccate. Allo
stesso modo la disponibilità di estintori non è sufficiente, se nessuno sa
come usarli. Coinvolgere i lavoratori nel monitoraggio delle condizioni di
salute e sicurezza resta un prerequisito fondamentale per assicurare che tali
incidenti non accadano in futuro.



Inoltre, data la pericolosità dell’industria tessile bengalese, non è
possibile che le carenze negli standard di sicurezza rilevate dagli audit siano
mantenute segrete. L’intera industria tessile dovrebbe diventare più
trasparente e verificabile da parte dei lavoratori coinvolti, anche attraverso
la condivisione dei rapporti con i sindacati, il governo e tutti gli
stakeholders.



Responsabilità
Tristemente l’incendio non era solo evitabile, era anche prevedibile e
pertanto per nessuna ragione può essere definito un incidente. Dal 2000 la
Clean Clothes Campaign insieme ai suoi partner in Bangladesh richiede una decisa
revisione del settore tessile bengalese in seguito al ripetersi di incidenti
fatali come quest’ultimo, tutti con le stesse caratteristiche – inclusi il
blocco delle scale con materiali e prodotti, la chiusura a chiave delle porte,
la pessima ventilazione, l’assenza o inadeguatezza degli estintori e la
mancanza di personale formato per casi di emergenza. Ad oggi nè il governo, la
Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (BGMEA) o i marchi
internazionali hanno assunto misure sufficienti e strutturali per migliorare il
settore industriale.



Sosteniamo quindi completamente le richieste che provengono dai sindacati
bengalesi e dalle organizzazioni dei lavoratori indirizzate al proprietario
della Garib & Garib, al governo, al BGMEA e ai marchi internazionali.

Leggi le richieste delle organizzazioni bengalesi
[7]




La Clean Clothes Campaign [8] (CCC) opera da 20 anni per il miglioramento
delle condizioni e il rafforzamento dei lavoratori nell'industria tessile
globale. E' composta da coalizioni nazionali in 12 paesi europei con un network
di 250 organizzazioni in tutto il mondo. In Italia e' promossa da Centro Nuovo
Modello di Sviluppo, Coordinamento Nord/Sud del Mondo, FAIR e Manitese con
l'adesione di AltraQualità, Assobotteghe, Ctm-Altromercato, Fondazione Cuturale
Responsabilità Etica, Gas Birulò, LiberoMondo e Rete Radie Resch

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[2] http://www.abitipuliti.org/node/238
[3]
http://www.cleanclothes.org/urgent-actions/garib-fire-survivors-call-for-justice-and-a-safe-industry#action
[4] http://www.abitipuliti.org/glossary/term/351
[5] http://www.abitipuliti.org/glossary/term/381
[6] http://www.abitipuliti.org/glossary/term/368
[7] http://www.abitipuliti.org/node/241
[8] http://www.abitipuliti.org/glossary/term/351
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Cari amici e sostenitori di Abiti Puliti, una nuova tragedia ha funestato il movimento sindacale bengalese. Un nuovo ennesimo incendio che porta a 230 le vittime dell'industria tessile dall'inizio del millennio. Una tragedia prevedibile e che si poteve e doveva evitare. Unitevi alla campagna internazionale in sostegno alle famiglie delle vittime e per chiedere che siano rimosse le cause strutturali che rendono le fabbriche tessili bengalesi potenziali luoghji di morte

11 MARZO 2010 - In seguito all’orribile incendio che ha ucciso 21 lavoratori della fabbrica tessile Garib in Bangladesh, i lavoratori chiedono riforme urgenti, un’indagine penale e un giusto risarcimento per le vittime. Sostieni le richieste dei lavoratori, scrivi subito ai marchi della moda internazionale e al governo Bengalese.

Giovedì 25 febbraio 21 lavoratori sono morti alla Garib & Garib Sweater Factory in Gazipur, Bangladesh a causa di un incendio scoppiato per la seconda volta in sei mesi.

Leggi il primo resoconto e di seguito l’aggiornamento sulle cause della tragedia e su quanto hanno fatto finora i soggetti coinvolti dopo tragica notte del 25 febbraio.

Unisciti alla campagna per chiedere ai marchi, al proprietario dell’azienda e al governo del Bangladesh di assumere impegni immediati per assicurare giustizia alle vittime ed evitare che tragedie come questa accadano in futuro. Il numero dei morti nell’industria tessile bengalese dal 2000 è salito a 230. Data la chiara conoscenza dei rischi collegati alla mancata sicurezza nelle fabbriche tessili di Dhaka, la mancanza di prevenzione equivale ad una negligenza criminale.

Agisci subito!

Cosa è successo?
Un’indagine autorizzata dal governo per verificare le cause dell’incendio informa che ha avuto origine da un corto circuito elettrico al secondo piano della fabbrica.
Il fuoco è immediatamente divampato fino agli altri piani grazie a sostanze e prodotti infiammabili come i filati di lana. Durato quasi due ore, il fuoco ha prodotto un denso fumo nero e ha consumato l’ossigeno nell’aria, soffocando i lavoratori. Il fumo non poteva fuoriuscire grazie alla scarsa ventilazione e alla presenza di strutture non autorizzate utilizzate per lo stocccaggio di materiali altamente infiammabili in cima al palazzo. I lavoratori non potevano scappare perchè le uscite erano chiuse a chiave e i materiali bloccavano le scale. Gli estintori erano “praticamente inutili� secondo il Dhaka Fire Service and Civil Defence e, secondo le testimonianze, nessuna delle guardie di sicurezza in servizio sapeva come operare con estintori e idranti.

Il 7 marzo le famiglie dei deceduti hanno ricevuto 200.000 Taka (circa 2.085 euro) di risarcimento. I feriti sono stati ricoverati in diversi ospedali di Dhaka. Non ci sono notizie sui prossimi passi che saranno intrapresi per completare il risarcimento, visto che 200.000 Taka sono del tutto insufficienti. Occorre inoltre predisporre risarcimenti di lungo periodo sia per le famiglie delle vittime che per i feriti. La fabbrica rimarrà chiusa per il mese di marzo. Poichè il 10 di marzo i lavoratori della Garib hanno ricevuto il pagamento dello stipendio di febbraio (inclusi i giorni successivi all’incendio), essi rimangono in attesa dei pagamenti relativi al periodo di chiusura della fabbrica.

Audit fallimentari

La Clean Clothes Campaign [Clean Clothes Campaign è una campagna internazionale orientata al miglioramento delle condizioni di lavoro nell'undustria globale dello sport e dell'abbbigliamento e al rafforzamento dei lavoratori.La campagna è presente in 12 paesi europei:Austria, Belgio (Nord e Sud), Danimarca, Francia, Germania, Italia, Oland, Norway, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.] ha contattato le imprese committenti europee e statunitensi che secondo testimonianze si rifornivano alla Garib & Garib Sweater Ltd. La svedese H&M ha risposto alla CCC che sta lavorando insieme all’italiana Teddy, proprietaria del marchio [Lo staff interno ad un'impresa che si identifica e gestisce i rapporti con i fornitori.Talvolta è anche usato come termine per indicare il distributore o l'impresa a marchio.] Terranova, per la definizione del risarcimento dei lavoratori feriti e delle famiglie dei defunti. Accogliamo positivamente questa prima iniziativa per rispondere alle esigenz!
 e dei lavoratori e delle famiglie delle vittime, tuttavia sollecitiamo tutti i clienti ad assicurare soluzioni di lungo periodo con il coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori.

Desta preoccupazione il fatto che H&M neghi i problemi strutturali della sicurezza alla Garib & Garib. Secondo l’audit condotto ad ottobre del 2009 le uscite di emergenza erano chiaramente indicate, come gli estintori. In ogni caso, l’indagine del governo ha evidenziato che le cause principali dei decessi sono state l’insufficiente sistema di ventilazione e una struttura d’acciaio illegale installata sul tetto dell’edificio di sette piani.

L’inadeguatezza del sistema di ispezione [Verifica delle condizioni di lavoro in fabbrica condotta attraverso ispezioni per verificare il rispetto degli standard presenti nel codice di condotta.] non poteva essere meglio dimostrata. Il movimento per la difesa dei diritti del lavoro esprime da anni una forte critica verso i sistemi di ispezione che falliscono nel rilevare l’assenza di conformità giorno per giorno. Registrare semplicemente l’esistenza di uscite di emergenza non serve, se le scale sono bloccate. Allo stesso modo la disponibilità di estintori non è sufficiente, se nessuno sa come usarli. Coinvolgere i lavoratori nel monitoraggio delle condizioni di salute e sicurezza resta un prerequisito fondamentale per assicurare che tali incidenti non accadano in futuro.

Inoltre, data la pericolosità dell’industria tessile bengalese, non è possibile che le carenze negli standard di sicurezza rilevate dagli audit siano mantenute segrete. L’intera industria tessile dovrebbe diventare più trasparente e verificabile da parte dei lavoratori coinvolti, anche attraverso la condivisione dei rapporti con i sindacati, il governo e tutti gli stakeholders.

Responsabilità
Tristemente l’incendio non era solo evitabile, era anche prevedibile e pertanto per nessuna ragione può essere definito un incidente. Dal 2000 la Clean Clothes Campaign insieme ai suoi partner in Bangladesh richiede una decisa revisione del settore tessile bengalese in seguito al ripetersi di incidenti fatali come quest’ultimo, tutti con le stesse caratteristiche – inclusi il blocco delle scale con materiali e prodotti, la chiusura a chiave delle porte, la pessima ventilazione, l’assenza o inadeguatezza degli estintori e la mancanza di personale formato per casi di emergenza. Ad oggi nè il governo, la Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (BGMEA) o i marchi internazionali hanno assunto misure sufficienti e strutturali per migliorare il settore industriale.

Sosteniamo quindi completamente le richieste che provengono dai sindacati bengalesi e dalle organizzazioni dei lavoratori indirizzate al proprietario della Garib & Garib, al governo, al BGMEA e ai marchi internazionali.

Leggi le richieste delle organizzazioni bengalesi

 
La Clean Clothes Campaign [Clean Clothes Campaign è una campagna internazionale orientata al miglioramento delle condizioni di lavoro nell'undustria globale dello sport e dell'abbbigliamento e al rafforzamento dei lavoratori.La campagna è presente in 12 paesi europei:Austria, Belgio (Nord e Sud), Danimarca, Francia, Germania, Italia, Oland, Norway, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.] (CCC) opera da 20 anni per il miglioramento delle condizioni e il rafforzamento dei lavoratori nell'industria tessile globale. E' composta da coalizioni nazionali in 12 paesi europei con un network di 250 organizzazioni in tutto il mondo. In Italia e' promossa da Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Coordinamento Nord/Sud del Mondo, FAIR e Manitese con l'adesione di AltraQualità, Assobotteghe, Ctm-Altromercato, Fondazione Cuturale Responsabilità Etica, Gas Birulò, LiberoMondo e Rete Radie Resch

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