[Info Abiti Puliti] **Abiti Puliti: I lavoratori della DESA in Turchia attendono



> CAMPAGNA  ABITI PULITI - CLEAN CLOTHES CAMPAIGN
> AZIONE URGENTE  Info www.abitipuliti.org
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> LA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA DESA COMPIE 1 ANNO
> I lavoratori attendono giustizia mentre Emine Arslan sarà premiata per la sua battaglia sui diritti umani
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> APRILE 2009 - Cari amici e sostenitori della campagna Abiti Puliti, mentre si sta avvicinando il primo anniversario dall’inizio della lotta del sindacato Deri IS, i lavoratori e le lavoratrici stanno ancora protestando ogni giorno fuori dai cancelli della fabbrica DESA chiedendo di riassumere i 44 lavoratori licenziati in seguito alla loro iscrizione al sindacato.
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> Nei mesi di dicembre 2008 e aprile 2009 il tribunale turco ha confermato che 25 lavoratori sono stati illegalmente licenziati a causa delle loro attività sindacali e sono pertanto da riassumere. DESA ha deciso di fare ricorso alla corte superiore anche se nessuna nuova evidenza è stata avanzata durante le recenti udienze, a testimonianza che il ricorso non è altro che un nuovo tentativo di allungare il processo. Una tattica frequente per prolungare le dispute nella speranza che i lavoratori cessino di lottare stremati dalle difficoltà economiche.
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> Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto la campagna in questi mesi difficili; continuate a farlo, il vostro prezioso contributo può fare la differenza!
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> Scrivete subito a Prada, Debenhams, M&S, Mulberry, Aspinalls of London, Nicole Fahri e Luella indicando nel subject JUSTICE FOR DESA WORKERS
> http://www.cleanclothes.org/luxury-brands-drag-their-feet#action
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> Le intimidazioni verso il sindacato continuano
> A marzo 2009 Emine Arslan e Nuran Gulenc del Deri Is sono venute in Europa per un tour di sensibilizzazione che ha coinciso con la giornata di mobilitazione internazionale contro Prada tenutasi il 7 marzo. Il 22 marzo, dopo il loro rientro in Turchia, in un servizio apparso sulla televisione turca la direzione della DESA collegava il Deri IS a Ergenekon, un gruppo armato responsabile di numerosi assassini in Turchia. DESA ha dichiarato che la campagna sindacale faceva parte di un piano di destabilizzazione dell’economia turca. Pochi giorni dopo il sito del Deri Is ha subito un attacco da parte di hacker; il 30 marzo qualcuno ha fatto irruzione nell’ufficio del sindacato rubando la macchina fotografica e un computer. Stranamente i soldi non sono stati toccati. Secondo la polizia si è trattato di un’operazione condotta da professonisti.
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> I marchi rallentano il processo risolutivo
> Nonostante a dicembre ci fosse stato qualche segnale positivo circa la possibilità che la direzione DESA e i marchi committenti si sedessero ad un tavolo negoziale, è oggi chiaro che non si trattava dell’apertura di un confronto reale ma del tentativo di fermare la campagna internazionale. Alcuni committenti hanno risposto alla campagna e comunque solo una delle imprese, la spagnola El Corte Ingles, ha acconsentito ad incontrare il Deri IS e ha richiamato DESA ad aprire il confronto con il sindacato. Gli altri, nello specifico Debenhams, M&S e Mulberry hanno incontrato l’ ITGLWF (il sindacato internazionale) ma hanno rifiutato di parlare con il sindacato in Turchia e di chiedere con forza l’apertura di un negoziato tra la DESA e il Deri IS. Prada, il principale cliente di Desa, ha rifiutato di fare qualunque passo concreto per la soluzione del caso mentre Aspinalls of London, Nicole Fahri e Luella non hanno mai risposto alla campagna.
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> Un premio per i diritti umani per Emine Arslan
> Nonostante i grandi marchi internazionali non riconoscano l’importanza del lavoro del Deri IS, le attiviste in Turchia e in tutta Europa sono state ispirate dal lavoro e dal coraggio di Emine Arslan. Come riconoscimento al valore del suo lavoro e del suo impegno civile le è stato riconosciuto un prestigioso premio in materia di diritti umani dalla İstanbul Chambers of Doctors: il Sevinc Ozguner Human Rights, Peace and Democracy Award 2009.
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> La lotta continua
> Nonostante le reali difficoltà economiche fronteggiate dai lavoratori licenziati e le continue intimidazioni nei confronti del sindacato, i lavoratori e le lavoratrici della DESA continuano tenacemente la loro lotta per la giustizia.
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> Il sostegno ricevuto dai sindacalisti e dagli attivisti in tutto il mondo ha veramente contribuito a rafforzare i lavoratori e ha mostrato l’importanza della solidarietà internazionale in quelle che spesso si rivelano essere lunghe lotte per il riconoscimento di sindacati liberi. Grazie a tutti coloro che hanno dato un contributo per risolvere il caso, in particolare grazie a tutte le persone che hanno partecipato al tour italiano nel mese di marzo a fianco di Emine Arslan e Nuran Gulenc e continuano a sostenerci. Il vostro contributo fa davvero la differenza.
> Qui potete trovare il video della settimana italiana.
> http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11447
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> Abbiamo ancora bisogno del vostro aiuto! Grazie alla campagna in corso i grandi marchi si sono incontrati per affrontare il caso ma adesso occorre fargli sapere che questo non è abbastanza e che non cesseremo la campagna finchè i lavoratori e le lavoratrici della DESA non otterrano la giustizia che meritano. Vi preghiamo di inviare una mail oggi stesso per chiedere l’apertura del tavolo negoziale ADESSO!
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> La Clean Clothes Campaign (CCC) opera da più di 15 anni per il miglioramento delle condizioni e il rafforzamento dei lavoratori nell’industria tessile globale. E’ composta da coalizioni nazionali in 12 paesi europei con un network di 250 organizzazioni in tutto il mondo.
> In Italia è promossa da Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Coordinamento Nord/Sud del Mondo, FAIR e Manitese con l’adesione di AltraQualità, Assobotteghe, Ctm-Altromercato, Fondazione Cuturale Responsabilità Etica, Gas Birulò, LiberoMondo e Rete Radie Resch - www.abitipuliti.org    www.cleanclothes.org
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