LE VENDITE GLOBALI DEI PRODOTTI CERTIFICATI FAIRTRADE SONO AUMENTATE DEL 47% NEL 2007



COMUNICATO STAMPA

LE VENDITE GLOBALI DEI PRODOTTI CERTIFICATI FAIRTRADE SONO AUMENTATE DEL
47% NEL 2007. UN MILIONE E MEZZO DI LAVORATORI NEL MONDO COINVOLTI NEL
PROCESSO DI CERTIFICAZIONE



Nel mondo, nel 2007, i consumatori hanno speso 2,3 miliardi di euro in
prodotti certificati Fairtrade. Una crescita del 47% rispetto al 2006 che
ha toccato oltre un milione e mezzo di produttori e lavoratori in 58 paesi
in via di sviluppo. Questo dato impressionante attraversa tutte le
categorie di prodotto. In particolare, le vendite di succhi sono
quadruplicate, lo zucchero ha raddoppiato e le banane sono cresciute del
72%. Il caffè, il primo e uno dei prodotti Fairtrade più stabili ha
continuato a crescere costantemente con un incremento del 19%. I
coltivatori di cotone Fairtrade, in un solo anno, hanno visto raddoppiare
la domanda del loro prodotto. Nel corso del 2007, le vendite dei capi in
cotone Fairtrade, dall’ovatta ai jeans agli asciugamani, ha sorpassato i 14
milioni di capi.

La crescita delle vendite è il risultato dell’espansione dei mercati
esistenti e dell’apertura di nuove opportunità per i nuovi prodotti
certificati. Il valore delle vendite Fairtrade è maggiore in Inghilterra e
negli Stati Uniti, dove è cresciuto rispettivamente del 72% e del 46%.
Svezia e Norvegia sono stati i mercati con la crescita più veloce con un
incremento del 166% e del 109% rispettivamente. La più alta percentuale di
consumo pro capite del mondo si trova in Svizzera dove i consumatori hanno
speso nel 2007 circa 20,8 euro in prodotti Fairtrade.

Sono stati inoltre lanciati nuovi prodotti in mercati differenti, dando
così la possibilità ai consumatori di scegliere altre referenze. Fairtrade
Austria ha introdotto prodotti freschi che prima non erano disponibili:
ananas, mango e avocado biologici. In Canada è stato inserito il vino dal
Sudafrica, mentre i fiori Fairtrade sono stati entrati in Italia, Svezia e
Stati Uniti. In Australia, Austria, Germania, Italia e Nuova Zelanda per la
prima volta sono stati inserite referenze con cotone Fairtrade.



La crescita del Fairtrade è una buona notizia per i produttori poiché
questo sistema non garantisce soltanto benefici finanziari ma incoraggia
relazioni di lunga durata tra produttori e compratori. Questo è importante
perché mette i produttori nelle condizioni di pianificare il loro futuro.
“Rappresento oltre un milione di persone in America Latina che hanno
bisogno della sicurezza del Fairtrade per continuare a vivere e a lavorare
nei loro paesi con dignità – ha detto Raoul del Aguila, un produttore
peruviano, Presidente del Network dei produttori dell’America Latina  e
membro del consiglio di amministrazione di FLO - . Nessun altro sistema di
certificazione garantisce, come Fairtrade, che i piccoli produttori abbiano
un ritorno dignitoso per il loro duro lavoro”.

Un’altra novità del 2007 è l’ingresso di prodotti certificati Fairtrade in
paesi dove non c’erano Iniziative nazionali di marchio. Lo sviluppo di
nuovi mercati locali è una buona notizia per i produttori certificati
Fairtrade e per i consumatori in paesi dove il Fairtrade non ha mai avuto
una forte presenza.

Ma, a dispetto di una crescita del 40% medio all’anno negli ultimi sei
anni, ci sono molte altre opportunità che si possono sviluppare. Solo il
20% circa della produzione totale dei produttori certificati Fairtrade,
infatti, viene venduta a condizioni equosolidali.

“Rappresento i produttori dell’Africa certificati Fairtrade. L’aumento
delle vendite è una buona notizia per i nostri membri. Il Fairtrade premium
ci ha dato la possibilità di costruire nuove scuole, di dotarci di acqua
potabile e di migliorare le condizioni di salute delle nostre comunità.
Tuttavia abbiamo bisogno di altro. La povertà rimane la sfida più grande
per i produttori africani. Alcuni gruppi vendono a condizioni Fairtrade una
percentuale molto piccola della loro produzione. E’ cruciale far crescere
il mercato Fairtrade in modo che questi produttori possano trarne maggiori
benefici” dice Raymond Kimaro, portavoce del Network africano,
l’associazione che rappresenta le organizzazioni di produttori africani
certificati Fairtrade all’interno di FLO.

FLO e le iniziative nazionali che ne fanno parte, stanno lavorando per
aprire nuovi mercati e identificare nuove opportunità per i produttori.
Così le organizzazioni di produttori potranno vendere una percentuale
maggiore della loro produzione a condizioni Fairtrade e i lavoratori
potranno entrare nel sistema e beneficiarne, come dice Rob Cameron,
direttore di FLO: “La crescita fenomenale di Fairtrade ha dimostrato come i
consumatori si sentano coinvolti in questo sistema. Con vendite globali al
di sopra di 2,3 miliardi di euro Fairtrade ha fatto una svolta. Per i
produttori, Fairtrade rappresenta la differenza tra la pura sopravvivenza e
una possibilità concreta di investire nel presente e di pianificare il
futuro. Ma non dobbiamo essere troppo compiaciuti di questi risultati. C’è
ancora molto da fare per i produttori. Dobbiamo crescere ancora per
espandere e rendere ancora più incisivo l’impatto del Commercio Equo e
Solidale”.

Per informazioni: <http://www.fairtrade.net/>www.fairtrade.net; Veronica
Perez, ufficio comunicazione FLO International:
<mailto:v.perez at fairtrade.net>v.perez at fairtrade.net

Dal sito di FLO è possibile scaricare il Report di attività 2007



Fairtrade TransFair Italia

E’ il marchio di certificazione dei prodotti equosolidali. E’ un consorzio
cooperativo costituito da 25 soci attivi nella cooperazione, nel biologico,
nell’associazionismo sociale e ambientale. E’ membro di FLO (Fairtrade
labelling organizations international), il coordinamento dei marchi di
garanzia presenti in 20 paesi in Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone.
Fairtrade TransFair Italia attualmente certifica i prodotti di 75 aziende
licenziatarie presenti in circa 5000 punti vendita della piccola, media e
grande distribuzione e 55 gruppi di produttori, con un fatturato al consumo
stimato di circa 39 milioni di euro nel 2007.