rassegna stampa: LE API NON TROVANO PIÙ I FIORI E MUOIO NO



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 20 April 2008
LE API NON TROVANO PIÙ I FIORI E MUOIONO

La "Campagna Liberi dai Veleni" lanciata da Apitalia e alla quale hanno
aderito tra le più importanti associazioni ambientaliste e no trova
ulteriori conferme.

E sì perché i danni provocati dai 2.500 agenti chimici riversati
nell'ambiente e di cui non si hanno abbastanza informazioni per valutarne a
fondo gli effetti sanitari, a fronte degli 88.000 prodotti, trovano una
ulteriore conferma in uno studio della Virginia University, Stati Uniti,
coordinato dal ricercatore Jose Fuentes. Cosa dice la ricerca? Che le
sostanze chimiche cosparse nell'ambiente e che si depositano sui fiori
disorientano gli insetti impollinatori e non gli fanno più trovare
l'appuntamento con il loro obiettivo alimentare: nelle aree a più elevato
inquinamento è distrutto il 90 per cento dell'aroma dei fiori. E' anche così
che le api muoiono.
Entrando più in dettaglio: sino a 100 anni fa quando gli ambienti naturali
erano meno inquinati le molecole di profumo rilasciate dai fiori venivano
avvertite dalle api ad una distanza di 1.200 metri.

Ora la distanza è di 200-300 metri. Cosa succede? Durante il loro tragitto
naturale le molecole, portate dal vento, sono alterate dallo "smog
fotochimico" e le api non sentendo più l'odore dei fiori non sono più capaci
di andare a bottinare. L'odore dei fiori diventa irriconoscibile e le api
girano a vuoto e non riescono a portare avanti la loro opera di
impollinazione.
Tra gli imputati troviamo l'ozono cattivo, che va a finire anche nei nostri
polmoni, gli idrossili e i nitrati. "Trovano conferma le nostre peggiori
convinzioni e ne viene fuori che l'overdose di chimica che ha invaso le
città e le campagne sta distruggendo il ciclo riproduttivo della vita nelle
aree agricole, mettendo a rischio la vita animale. Non si tratta solo di
valutare la quantità di inquinanti ma anche che le api e gli altri insetti
entrano in contatto con nuovi elementi chimici come ftalati, muschi
sintetici, ritardanti di fiamma e chi più ne ha più ne metta che scatenano
alterazioni ormonali negative su tutti i sistemi viventi. Le api non muoiono
solo per neonicotinoidi ma a causa dell'intero arsenale chimico non testato"
denuncia con forza Massimo Ilari, Direttore Editoriale di Apitalia. E
aggiunge. "A proposito di neonicotinoidi se fanno male alle api fanno male
anche agli altri animali e all'uomo. Il mais, ad esempio, che è trattato con
queste sostanze è utilizzato per la preparazione di olio, biscotti, cibi per
celiaci e altro. Quindi i danni sono per tutti noi. E' giunto il momento di
vedere il fenomeno in modo globale non di ghettizzarci solo su alcune
molecole".

Se vuoi salvare l'ape, l'uomo e l'ambiente firma la petizione liberi dai
veleni su www.apitalia.net/it/liberidaiveleni.php

La Campagna è stata promossa da Apitalia, ANAI (Associazione Nazionale
Apicoltori Italiani), Verdi per la Pace, Movimento Difesa del Cittadino. Tra
gli aderenti segnaliamo il Blog di Beppe Grillo. La Rivista Aam Terra Nuova,
il natural network Green Planet, Eco Radio, Legambiente. La nuova ecologia,
Slow Food Legnano, LifeGate, Cooperativa Apicoltori Montani di Matelica,
Associazione ambientalista Ver.gia.ra. (Redazione Apitalia)
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 N. B.: se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at altragricolturanordest.it
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