CSTAMPA AGICES: DDL SU COMMERCIO EQUO DIVENTI PRESTO LEGGE]



AGICES – Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale
Comunicato stampa
Per info: www.agices.org
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IL DDL PRESENTATO OGGI DIVENTI PRESTO
LA PRIMA LEGGE SUL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE IN EUROPA

Roma, 11 luglio -  E’ stata presentato oggi a Roma, nella sala stampa
della Camera dei deputati il Disegno di legge “disposizioni per la
promozione del commercio equo e solidale”. Una proposta gemella,
bipartisan e 'bicamerale' perché depositata in forma identica in entrambi
i rami del Parlamento e sottoscritta da 39 senatori e da più di 80
deputati.

   L’Assemblea Generale del Commercio Equo e Solidale (AGICES),
intervenuta alla presentazione del Ddl con la sua presidente Gaga
Pignatelli, auspica che la proposta “si traduca al piu' presto nella
prima legge in Europa sul commercio equo e solidale”.

   Agices esprime un ringraziamento non formale ai due primi firmatari
   del Ddl, Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della
camera e il senatore Nuccio Novene, autore della prima mozione italiana sul
ComES oltre che promotore, insieme allo stesso Realacci,
dell’Associazione interparlamentare per l’equo e solidale AIES. primo
firmatario del ddl per questo ramo del Parlamento.

   AGICES ritiene questo DDL di fondamentale importanza, perché da’ una
prima definizione del settore e vuole portare a una sistematizzazione
delle misure che interessano il commercio equo e solidale, costituendo
una traccia delle priorità per le proposte legislative comunque
d'interesse e che il parlamento sarà chiamato a valutare al più presto, a
cominciare dalla prossima legge Finanziaria.

   “L’elaborazione di una proposta a partire da un tavolo paritario in
   cui la politica ha lavorato insieme alle tre organizzazioni più
rappresentative – ha aggiunto Gaga Pignatelli – cioè AGICES,
TRANSFAIR/FAIRTRADE ITALIA e ASSOBOTTEGHE – è una delle innovazioni di
processo più significative che ci sentiamo di segnalare, come elemento di
partecipazione e inclusione nel percorso, per quanto riguarda la sola
AGICES, di 112 organizzazioni di commercio equo e solidale italiano, quasi
300 botteghe del mondo che rappresentano, nel complesso, oltre 22mila500
soci di cui 650 persone giuridiche”.

   A questo punto le organizzazioni guardano con grande interesse
   all'iter del testo ''che ci auguriamo arrivi al termine del suo iter al
piu' presto - ha auspicato la presidente dell'Assemblea Generale dell'equo
italiano Gaga Pignatelli - ma anche in una forma il piu' possibile simile
a quella costruita insieme''.


APPROFONDIMENTI
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Una maggiore omogeneità per le normative regionali
Tra gli obiettivi della legge non c’è soltanto quello di arrivare ad un
quadro normativo nazionale, ma di fornire un'indicazione di priorità ai
percorsi di normative regionali e locali attualmente in corso.
Sono diverse, infatti, le autonomie che hanno deciso di disciplinare il
settore negli ultimi anni a vario titolo, tra le quali ricordiamo: il
Friuli Venezia Giulia con una legge regionale (L.R. 5 dicembre 2005, n.
29), la regione Marche con una mozione, (Bollettino Ufficiale n. 82 del
17 ottobre 1995), la Toscana con una legge regionale (L.R. 23 febbraio
2005, n. 37), come l'Umbria (L.R. 6 febbraio 2007, n. 3), l'Abruzzo (L.R.
28 marzo 2006, n. 7) e la Liguria (L.R. 11 maggio 2008), la giunta
regionale del Trentino-Alto Adige con una delibera (n. 232 del 27 luglio
2005), mentre sono in discussione progetti di legge in Piemonte,
Lombardia e Veneto.

I punti salienti della proposta di legge

  Nel DDL, come garanzie contro gli ''equofurbi'', si definiscono come
attività di commmercio equo e solidale solo quelle che prevedono:
- il pagamento di un prezzo equo per il prodotto;
- misure a carico del committente per il graduale miglioramento della
qualita' del prodotto o del servizio realizzati dal produttore o dei suoi
processi produttivi ma anche a favore dello sviluppo della comunita'
locale cui il produttore appartiene;
- il progressivo miglioramento degli standard ambientali della
produzione; la trasparenza della filiera anche nei confronti dei terzi;
- l'obbligo del produttore di garantire condizioni di lavoro sicure, nel
rispetto delle normative stabilite dall'Organizzazione internazionale del
lavoro, di remunerare in maniera adeguata i lavoratori, in modo da
permettere loro di condurre un'esistenza libera e dignitosa, e di
rispettarne i diritti sindacali.
- che la proposta contrattuale del 'commerciante equo' venga accompagnata
dall'offerta del pagamento di una parte rilevante del prezzo al momento
dell'ordine.

   Chi soddisfa queste condizioni potra' essere iscritto ad un Albo
nazionale del commercio equo, gestito da un'Autorita' specifica istituita
presso il ministero delle Attivita' produttive cui e' attribuito il
potere di iscrizione e di cancellazione delle organizzazioni, la verifica
del mantenimento dei requisiti da parte degli iscritti, la vigilanza sugli
iscritti e contro l'uso indebito della qualifica di equosolidale per
organizzazioni e prodotti, ma anche un potere sanzionatorio.

Gli iscritti all'albo potranno accedere a finanziamenti pubblici da parte
dello Stato previsti per sostenere:
- iniziative culturali e azioni di sensibilizzazione;
- iniziative di formazione, anche a livello scolastico;
- iniziative nel campo della cooperazione;
- investimenti in infrastrutture per le botteghe;
- fondi di garanzia per linee di credito promossi da banche o da soggetti
autorizzati di finanza etica o di solidarietà;
- misure più specifiche come la copertura fino al 15% dei maggiori costi
conseguenti all'inserimento nei bandi della priorità di prodotti del
commercio equo e solidale, nelle mense scolastiche, nella ristorazione
collettiva pubblica, nei centri automatici di distribuzione e nei bar
interni;
- l'attivita' di consulenza legale e di valorizzazione sul mercato dei
prodotti del commercio equo e solidale; le fiere periodiche dedicate.

Il ddl prevede anche misure più specificamente mirate allo sviluppo
economico del commercio equo, come la copertura fino al 50% cento dei
costi sostenuti da istituti scolastici per interventi sul commercio equo,
rivolti ai propri allievi, agli studenti e al corpo docente e realizzati
da soggetti iscritti all'Albo, ma anche la copertura fino al 50% degli
oneri sociali relativi al personale costituito da dipendenti, soci
lavoratori o mediante altre forme di lavoro previste dalla legislazione
vigente in materia, per un massimo di 1.500 euro all'anno per una bottega
del commercio equo e solidale e per un periodo non superiore a cinque
anni per addetto.