Perchè certi messaggi disturbano e altri meno - la discriminante



Si potrebbe porre il problema in questi termini (avvertendo che non ho nulla contro questo negozio, ma molto contro l'inquinamento informativo). Il primo motivo per cui il messaggio di infoshop è "disturbante", sta nel fatto che bisogna leggere 21 righe prima di sapere chi è e cosa fa. Alla ventidueesima riga si dice "Infoshop fa parte di Slowbook Emilia Romagna, rete di 35 librerie ecc. ecc." Prima della 22ma riga si sarebbe potuto credere che si trattava di una bottega equosolidale. Il secondo motivo è che si tratta di un'informazione di specifico valore locale. In questo capisco Nicoletta Landi quando scrive che alcuni messaggi "magari mi disturbano piu' di altri" : sfido, quando ti propongono una degustazione di vino biologico a Taranto e tu abiti a Rimini, il disturbo è chiaro ! In terzo luogo, lo apprendiamo dagli altri teleconferenzieri che questo negozio avrebbe 'meriti' sociali, mentre esso di se' nulla spiega. E' come se un negozio entrasse nella mia conferenza culturale, attendendosi che tutti capiscano che lui non è un negozio normale, è un negozio 'meritevole'. Non è un po' troppo ?

Quindi mi sembra che i criteri potrebbero essere:
Si a informazioni relative a eventi solo. o prevalentemente, culturali;
Si a informazioni di fiere o mercati di vendita prodotti 'equi', senza indicare nomi di imprese commerciali; Si a informazioni di eventi che per rilevanza siano di interesse territoriale almeno regionale, e non provinciale o comunale (io escluderei che sul forum nazionale si possa avvertire di un incontro serale che non può interessare se non gli abitanti della zona); Si a informazioni su prodotti o attività commerciali, solo quando abbiano caratteristiche di unicità e originalità, e forte valore solidale; cioè no a prodotti già commercializzati, conosciuti nel pubblico, o privi di caratteristiche innovative. FAccio un esempio: non è tollerabile l'informazione di uno yogurt solo perchè è biologico , mentre è tollerabile quella relativa al primo punto vendita di kefir in una regione.
Venendo a noi e pensando alla 'salute' del nostro forum:
LA DISCRIMINANTE, IN OGNI CASO, E' : C'E' LA NOTIZIA ??? (tenuto conto della rilevanza territoriale, della novità, e della originalità dell'evento).
Cioè:
L'informazione non ha carattere pubblicitario se c'è un'effettiva (e non simulata!) rilevanza editoriale, rispetto al forum di discussione relativo (in questo senso considero quella svolta da Infoshop pura pubblicità, senza nulla togliere all'eventuale valore solidaristico del negozio).

Scusate la lunghezza, ma l'informazione commerciale e pubblicitaria (sono due cose diverse) fa parte dei miei studi e non riuscivo a fermarmi.

Enrico Gorini




Vorrei spendere una parola in favore della "pubblicità" che sta turbando molti ricordando che Mag6 di Reggio Emilia non è nè il verduraio evasore fiscale all'angolo nè tantomeno la Nestlé.

Posso essere d'accordo sul fatto che le eccezioni possono aprire delle voragini inconsulte e che quindi ogni pubblicità andrebbe bandita, ma ciò che ha significato e significa Mag6 nella storia del consumo critico e dell'economia solidale italiana consente anche un po' di indulgenza sul loro comunicato (faccio fatica per molti motivi a chiamarla pubblicità).

Potremmo parlarne, magari.

Gigi

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inserendo "cancella" nel Soggetto.
Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
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