INTERROGAZIONE SCRITTA E-3269/06
di Jean-Claude Fruteau
(PSE) alla Commissione
6 luglio 2006
Oggetto: Commercio equo
La pressione causata dalla crescente apertura dei mercati su scala
mondiale mette a grave rischio la sostenibilità dei diversi modelli agricoli
del pianeta e la nostra capacità di farli rientrare in una logica di sviluppo
sostenibile: costringendoli ad adattarsi a ciò che va
delineandosi come una liquidazione, essa mette in pericolo gli agricoltori e ne
minaccia i guadagni; costringendo a produrre a costi inferiori incita a
sacrificare le condizioni di lavoro degli operatori agricoli e il rispetto
dell'ambiente.
Il commercio equo può e deve contribuire a offrire un'alternativa alla
situazione che, favorendo il miglior offerente, minaccia gli obiettivi del
millennio per lo sviluppo. In tale prospettiva, è importante che la Commissione
lanci oggi un forte segnale politico a favore di un sistema commerciale basato
su modalità di produzione che diano ai produttori guadagni remunerativi e contribuiscano
a sopprimere ogni tentazione di dumping sociale e ambientale. Il crescente
successo dei prodotti equo-solidali presso i
consumatori europei non può che incoraggiare a una
simile iniziativa.
In tale prospettiva, quali sono le intenzioni della Commissione per dare
nuovo slancio al commercio equo e consolidarne lo sviluppo? Ha intenzione di
attivarsi presso i partner dell'Organizzazione mondiale del commercio al fine
di rendere possibile la creazione di misure tariffarie specifiche (approccio differenziato, del tipo del nuovo sistema delle preferenze
generalizzate SPG+) a favore dei prodotti del
"commercio equo"?