Invito: Bari 2 settembre - Sbilanciamoci! - I workshop di [Fair] su immaginario&comunicazione



[fair]  Commercio equo, sostenibilità,comunicazione
<http://www.faircoop.it/>www.faircoop.it
Leggi [fair]watch, il blog a volo radente sulle economie globali
<http://www.faircoop.it/fairwatch.htm>www.faircoop.it/fairwatch.htm
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Cari amici,
anche questo settembre si svolgerà, in contemporanea ed in alternativa al
meeting di Cernobbio, la IV edizione del forum annuale di Sbilanciamoci!
"L’impresa di un’economia diversa. Produrre, lavorare, consumare
nell’economia dei beni comuni". Dal 31 agosto al 3 settembre 2006 a Bari
verranno organizzati quattro giorni di tavole rotonde, seminari e
conferenze con al centro la critica al neoliberismo e le proposte
alternative per un’economia diversa fondata sulla pace, la giustizia
sociale, i diritti, l’ambiente.

Come Fair (<http://www.faircoop.it/>www.faircoop.it) , organizzazione
sostenitrice della Campagna Sbilanciamoci!, saremo presenti al Forum
presentando due workshop nel pomeriggio di sabato 2 settembre, dalle 15.00
alle 18.00.  Durante la sessione dedicata alle esperienze di economia e di
sviluppo dal basso.
Vi invitiamo a partecipare, iscrivendovi direttamente
<http://www.sbilanciamoci.org/index.php?option=com_iscrizione>http://www.sbilanciamoci.org/index.php?option=com_iscrizione e
scegliendo i workshop 5 o 6.


I due workshop organizzati (e di cui potete leggere il programma in corpo
di email) sono:
- Mass Media anch’io: poveri, liberi e patinati (Promosso da: Fair, Carta,
Metamorfosi, Centro Ricerche Studi Culturali dell’Università la Sapienza di
Roma, Periodico Cercasiunfine)

- Filiere tessili dell'immaginario: indossare nuove identità a tutela dei
diritti (Promosso da: Fair, Mani Tese, Icea)



Workshop - MASS MEDIA ANCH’IO: POVERI, LIBERI E PATINATI
Promosso da Fair, Carta, Agenzia Metamorfosi, Centro Ricerche Studi
Culturali dell’Università La Sapienza di Roma, Periodico Cercasiunfine

Gli altri media in Italia
I care, mi riguarda. L'italia ha una antica tradizione di media locali, di
strumenti comunitari e sociali di collegamento e di rappresentazione di
pratiche di cittadinanza e di solidarietà. Sotto la spinta congiunta dei
processi di globalizzazione e di innovazione tecnogica, anche nel nostro
Paese abbiamo assistito al moltiplicarsi dei media alternativi. Web, radio,
le più tradizionali versioni cartacee, agiti e rinterpretati con sobrietà
ma in forme sempre più attraenti, tecnologiche e professionali, questi
nuovi media sono "altri" dai media per contenuti, stili espressivi,
modalità produttive, distributive e di consumo. Diversi, ma proprio per
questo sostenuti da un pubblico sempre più ampio e attivo.

La nuova stagione della partecipazione
"Altre", rispetto a quelle che tradizionalmente raggiungono la visibilità
mediatica sono, d'altronde, le identità e le politiche che si esprimono
attraverso i media alternativi. Le nuove forme di partecipazione politica -
dalle reti ai social forum, dalle campagne tematiche agli osservatori dal
basso - che in Italia sono cresciute e hanno preso nuovo vigore insieme ai
movimenti sociali, costruiscono laboratori nei quali la "P"olitica - il
vivere insieme la dimensione pubblica globale e dei beni comuni - viene
letta e agita a partire dal vissuto quotidiano di quei cittadini che troppo
spesso subiscono impatti e conseguenze di decisioni prese sempre più
lontano da loro. E' per questo che l'identità stessa della nuova
partecipazione è comunicazione: stare in rete, rappresentarsi, ricostruire
identità sociali, soggettive e collettive, generano dinamiche di scambio di
informazionie di formazione a una cittadinanza globale più consapevole.

Verso un Osservatorio dei media alternativi sulla politica
La proposta che vogliamo cominciare a esplorare e delineare insieme, nel
corso della seconda parte del Workshop, attraverso un dialogo attivo e
fattivo con tutti i partecipanti, è quella della creazione di un
Osservatorio dei media alternativi sulla politica. Per raccontare,
commentare e accompagnare la politica del nuovo Governo italiano, ma anche
delle istituzioni e organizzazioni internazionali delle quali gli "altri"
media si occupano, per individuare tendenze, aperture, iniziative, derive e
promuovere insieme nuove forme di partecipazione e di formazione politica.

Questo w-shop è aperto ai media-attivisti e alle loro reti, ai bloggers,
agli studiosi, agli studenti, ai lettori, attori e consumatori dei media
indipendenti, ma anche ai semplici curiosi. Uno spazio aperto nel quale
trovare strategie comuni per un lavoro politico, sociale e di comunicazione.

Introduce e modera:
Monica Di Sisto, Giornalista, Vice presidente [Fair] e coordinatrice di
[Fair]watch

Intervengono:
Michele Sorice, Docente di Storia della Radio e della Televisione
all'Università La Sapienza di Roma - Gli Altri-Media in Italia
Giovanni Boccia Artieri, Docente di Sociologia dei new media all’Università
di Urbino - I media-mondo dei media alternativi
Pierluigi Sullo, Direttore responsabile di Carta - I Cantieri sociali
raccontano la politica
Mons. Rocco D'Ambrosio, docente di Filosofia politica all'Università
Gregoriana di Roma, direttore di Cercasiunfine - Pensare politicamente:
media e formazione sociale
Cristiano Lucchi, Giornalista, Agenzia Metamorfosi - Comunicare le alternative




FILIERE TESSILI DELL’IMMAGINARIO. INDOSSARE NUOVE IDENTITA’ A TUTELA DEI
DIRITTI
Promosso da Fair, ICEA e Mani Tese

Il ruolo delle economie alternative e del consumo critico è stato fin dalla
loro inizio quello di permettere al cittadino che consuma di poter
esercitare il proprio diritto di scelta. Sostanziando il concetto che sta
alla base dell'idea di società dei consumi, la possibilità cioè di avere un
gran numero di possibilità di scelta apparente avendo di fronte molti
prodotti apparentemente diversi, il consumo critico ha saputo contaminare
l'approccio "consumo dunque sono" con comportamenti responsabili,
altruistici, solidali. Penetrando all'interno del dispositivo ne ha, almeno
in parte, sovvertito gli esiti, arrivando persino a proporre scelte di non
consumo. Il consumo critico diventa quindi una riappropriazione del'atto
del consumo da parte del cittadino, maggiore libertà, maggiore democrazia.
Ma questo ragionamento, base teorica del consumo critico, è reale o rischia
di essere un obiettivo futuribile, ma di difficile applicazione?

L'immaginario e l'identità
L'approccio consumistico vede come uno dei motori immobili la creazione
dell'immaginario, substrato su cui i grandi attori economici e sociali
tentano di agire e grazie al quale si modificano comportamenti di vita e di
consumo. La logica del marketing, in questi anni collegata alla definizione
di nuove identità in un mondo globalizzato che tende ad annullarle, crea
nuove tribù e nuove comunità, spesso virtuali, unite da un unico filo
comune, quello dell'identificarsi e riconoscersi in un logo, in un'immagine
decontestualizzata rispetto alla realtà dei rapporti sociali, dei conflitti
e delle storie umane.

Un workshop, un unico filo rosso
La filiera tessile è uno degli elementi cardine di tutto il ragionamento,
le grandi corporations del tessile abbigliamento, dalle grandi firme alle
linee più sconosciute, adottano spesso il doppio binario della
delocalizzazione produttiva, dell'abbassamento di diritti e costo del
lavoro da una parte, e della creazione di un immaginario tranquillizzante,
familiare o stimolante. Utilizzando grandi nomi come testimonial, o spot
dalla fotografia accattivante o coinvolgente, il tutto però con l'obiettivo
di creare comunità. E' necessario quindi ripartire dal concreto, dalle
condizioni reali dei produttori di cotone, passando per la catena di
montaggio informali delle industrie di manifattura, per poi arrivare a
trattare dei collegamenti con l'immaginario, il marketing, la creazione
dell'identità.

Come possiamo agire noi, come cittadini responsabili, come realtà di
movimento, per agire adeguatamente sull'ultima fase, quella della
riproduzione dell'immagine e dell'appartenenza, per poter intervenire in
maniera più adeguata nei primi anelli della catena?
Un incontro dedicato a persone consapevoli, botteghe del commercio equo,
organizzazioni non governative, realtà di movimento. Uno spazio aperto dove
ragionare, dove trovare strategie comuni per un lavoro politico, sociale,
comunicativo a tutela dei diritti del lavoro e dell'ambiente.

Modera: Deborah Lucchetti, presidente di Fair

Intervengono:
- Ibrahima Coulibaly, presidente Cnop, il coordinamento dei produttori
agricoli del Mali
- Maria Rosa Cutillo, Mani Tese e tra i referenti della Campagna
Responsabilità Sociale delle Imprese "Meno Beneficenza Più Diritti"
- Paolo Foglia, ICEA
- Lucy Salamanca, designer etica
- Kayo Ebisu, stilista

Per maggiori informazioni sui workshop: Alberto Zoratti - Fair -
<mailto:azoratti at yahoo.it>azoratti at yahoo.it