rassegna stampa: BRUXELLES AUTORIZZA LA VENDITA DI 3 MAIS TRANSGENICI



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 16/01/2006
BRUXELLES AUTORIZZA LA VENDITA DI 3 MAIS TRANSGENICI
Uno è il MON 863, causa danni ai reni e al sangue negli animali da
laboratorio.
(AGI) - Bruxelles, 13 gen. - La Commissione europea ha autorizzato la
distribuzione sul mercato di tre tipi di mais transgenico geneticamente
modificato prodotti dalla Monsanto.
Si tratta del mais Ga21 e Mon863, autorizzati come ingredienti alimentari e
come alimenti, infine la qualita' Mon863x810, autorizzato essenzialmente per
uso animale.
La decisione della Commissione segue il nulla di fatto del Consiglio Ue che
non era riuscito sull'argomento a raggiungere una maggioranza qualifica.
In questi casi, secondo procedura, e' la Commissione a decidere. Il via
libera ai mais transgenici rimarra' in vigore per 10 anni.
Immediata la reazione di Greenpeace che ha definito la decisione della
Commissione Ue "un regalo alla Monsanto".

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 IL COMUNICATO DI GREENPEACE

Natale è già passato da un mese, eppure la Commissione Europea ha fatto un
bel regalo alla Monsanto, approvando oggi 3 mais Ogm: il GA21 (tollerante
agli erbicidi) e l'ibrido MON863xMON810 e il famigerato MON863 per uso
alimentare.
Il MON863, in particolare, è stato modificato geneticamente per produrre una
tossina insetticida per eliminare parassiti.
Il dossier completo sui test condotti dalla Monsanto sull'alimentazione dei
topi con il MON863 è stato reso pubblico solo nel giugno 2005, dopo che un
tribunale tedesco ha stabilito che l'azienda non poteva tenerli segreti.
Lo studio fatto dalla Monsanto sull'alimentazione a base di MON863 è stato
criticato da autorevoli esperti francesi e tedeschi per la sua
inconsistenza, in particolare perché lo studio è stato condotto per soli 90
giorni, contro i due anni di durata standard previsti per i pesticidi.
La Commissione e l'EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) non
hanno mai replicato alle critiche mosse allo studio, né commissionato nuovi
studi, come invece ha fatto invece Greenpeace a degli esperti indipendenti.
"Non c'è dubbio che la Commissione abbia voluto ricompensare così la
Monsanto del suo lavoro di lobby, di copertura dei dati e di contaminazione
dell'agricoltura convenzionale e biologica in tutto il mondo. Siamo
particolarmente preoccupati per il MON863, che si è dimostrato pericoloso
per la salute nei ratti. Credo che i cittadini europei si troveranno a fare
da cavie, visto che ci troviamo di fronte ad un sistema di autorizzazione
degli Ogm inaffidabile e scarsamente trasparente. La procedura autorizzativi
europea degli Ogm e l'operato dell'Efsa fanno acqua da tutte le parti ed il
caso del MON863 ne è una chiara dimostrazione" commenta Federica Ferrario,
responsabile Ogm di Greenpeace.
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CIA: l’autorizzazione della Commissione denota la mancanza di coerenza e
confusione nell’Ue sugli OGM.
La Cia esprime contrarietà al “via libera” al commercio di tre nuovi mais
geneticamente modificati. E’ indispensabile di fare massima chiarezza su
questa delicata questione.

Il “via libera” dato dalla Commissione Ue a tre nuovi mais Ogm, anche per l’
alimentazione umana, conferma per l’ennesima volta la mancanza di una linea
di condotta coerente tra le istituzioni comunitarie su questo particolare
tema. E ciò rischia di creare confusione sia tra i consumatori che tra i
produttori agricoli. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana
agricoltori la quale ribadisce che su un argomento di così rilevante
importanza continua ad esserci un atteggiamento poco chiaro che può generare
ulteriori problemi.
Da parte sua, la Cia riafferma con estrema decisione l’esigenza del concreto
rispetto del principio di precauzione, che gli Ogm non servono assolutamente
all’agricoltura italiana e che è quanto mai opportuno evitare atteggiamenti
contraddittori e privi di una precisa posizione strategica.
Per questo motivo la Cia auspica che il dibattito, previsto nel semestre di
presidenza Ue austriaca sulla questione degli Ogm, possa essere l’occasione
per fare chiarezza, oltre che sul tema della coesistenza, anche sulle
procedure attualmente vigenti per l’autorizzazione al commercio di prodotti
geneticamente modificati sia per l’alimentazione umana che animale.
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Legambiente: Ogm, Bruxelles sembra una succursale della Monsanto
Autorizzati oggi dalla Commissione europea tre tipi della multinazionale del
biotech, tra i quali il famigerato Mon863
“La Monsanto ha aperto la sua succursale direttamente nei palazzi di
Bruxelles”. Così Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente,
ironizza sull’autorizzazione della Commissione europea ai tre tipi di mais
Monsanto: il GA21 (tollerante agli erbicidi), l’ibrido MON863xMON810 e il
famigerato MON863 per uso alimentare.
“Con Barroso la deriva delle politiche europee in materia di ogm è netta. –
continua Ferrante – Ancor più perché tra questi tre tipi di mais c’è anche
il Mon863 e perché i cittadini europei hanno chiaramente rifiutato sia la
coltivazione che l’alimentazione di ogm”.
Dunque, accusa Legambiente, l’Europa ha mancato nei confronti dei suoi
cittadini due volte. La prima per aver ignorato gli studi furbescamente
nascosti dalla Monsanto sulla pericolosità di quel mais geneticamente
modificato; la seconda perché non tiene minimamente in considerazione il
diritto di scelta dei consumatori: a gennaio 2006 sono 166 tra regioni e
province e oltre 3400 autorità locali a dichiararsi ogm free. Ma con l’
attuale legislazione europea, per giunta, gli enti locali non possono
perseguire gli obiettivi dichiarati.
Agi, 13 gennaio 2006
Greenpeace, 13 gennaio 2006
Cia, 13 gennaio 2006
Legambiente, 13 gennaio 2006

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