La FIM - CGIL sulla Legge 185



Segreteria nazionale

   

 

Protocollo: 2424/05/AM/pa

  

 

COMUNICATO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE  FIOM-CGIL

La Segreteria Nazionale della Fiom-Cgil, in merito a informazioni e

interpretazioni diffuse a mezzo stampa, relativamente a posizioni

sindacali relative alla legge 185, intende ribadire con chiarezza le

proprie posizioni sulla medesima e le materie da essa affrontate:

   

  -               La Fiom si è impegnata insieme a molte altre forze del

movimento per la pace, a contrastare le modifiche apportate alla legge

ritenendole peggiorative perché allentano i vincoli necessari al

commercio delle armi;

   

  -               A maggior ragione si dichiara nettamente contraria a

qualsiasi ulteriore modifica, ed è tra i promotori in Italia della

campagna Controlarms, promossa  a livello internazionale da IANSA,

Amnesty International e Oxfam, per una regolamentazione internazionale

che metta sotto controllo il commercio delle armi;

   

  -               Riconferma il proprio impegno a proseguire nel

confronto e nella discussione, al proprio interno e con altri sindacati

e associazioni interessati, sui temi  del disarmo e della

riconversione, per una diversa politica industriale.

  

 

Roma, 25 ottobre 2005

 

 

 

DIFESA: SINDACATI E INDUSTRIA,LEGGE COMMERCIO ARMI PENALIZZA ANSA (ECO)

-

 

24/10/2005 - 20.51.00 NORME SU VENDITA ALL’ESTERO VA RIMESSA IN

DISCUSSIONE (ANSA)

 

LA SPEZIA, 24 OTT -

 

Va rimessa in discussione la legge 185 sulla vendita all’estero delle

armi, che attualmente penalizza le industrie italiane del settore della

Difesa, ponendo difficolta’ di ogni tipo. E’ quanto emerso al convegno

promosso a Villa Marigola di Lerici da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil,

sul tema ’’La Spezia, l’industria della difesa nel contesto europeo,

un’opportunità per il territorio’’. La protesta, partita dal sindacato,

ha trovato d’accordo l’amministratore delegato di Finmeccanica,

Pierfrancesco Guarguaglini. ’’Noi non gestiamo l’industria direttamente

- ha detto -, come avviene all’estero. La 185 ci pone delle regole’’.

 

Quando l’ex amministratore delegato di Oto Melara, Ferrari, ha rilevato

che ’’la legge classifica la vendita delle armi in Italia come un

delitto, perché la guerra e’ un peccato, e questo crea seri problemi di

collaborazione anche con le banche’’, il senatore diessino Lorenzo

Forcieri ha fatto notare che ’’alcune modifiche alla 185 sono state

fatte’’. E ha chiesto a Guarguaglini di dire chiaramente se ’’la 185

oggi vi ostacola e se preclude trattative di esportazione all’estero’’.

La risposta affermativa dell’ad di Finmeccanica non si e’ fatta

attendere.

 

’’Il caso delle Fremm - ha risposto e’ l’ultimo. La 185 e’ fatta in

modo tale che un semplice pronunciamento dell’Onu su un possibile

focolaio di guerra puo’ bloccare le vendite di armi ad un Paese estero.

Anche se sei alleato di quel Paese, non puoi più vendere’’.