Re: ma il salto dell'azione lo fa solo chi sta male?



Dalla sofferenza possono nascere grandi cambiamenti. Un grande dolore, un trauma può cambiarci la vita: all'improvviso vediamo il mondo con altri occhi. Ma non mi sembra che questo sia il punto, perchè credo che ciò accada raramente e che comunque sia un fatto che riguarda il rapporto con se stessi, con la propria percezione e la propria storia profonda. In generale chi soffre di una sofferenza sorda, quotidiana, tale che diventa routine cerca di sopravvivere come può ed è difficile, molto difficile - soprattutto da soli - pensare di resistere e dissentire. Qualcuno ci riesce. Solo qualcuno. Il salto, come lo chiamate, si fa insieme: è nella relazione che si trova la forza per uscire dalla routine di una situazione insopportabile. Certo, c'è sempre qualcuno che comincia e da l'esempio. Tuttavia gli esempi eroici, tutti individuali, ascetici, non contraddittori sono quasi sempre inimitabili e non è possibile comunicarli come pratica diffusa. Insieme invece si comunica, si correggono gli errori, ci si confronta e ci si aiuta e - soprattutto - si comincia a comprendere che è possibile immaginare collettivamente un mondo diverso. Il salto si fa quando - insieme - un immaginario condivisibile ci ha liberato dai simboli che invadono la nostra vita quotidiana. E per fare un salto occorre prendere la rincorsa, altrimenti non ci stacchiamo di un centimetro da terra. Ecco: il salto lo fa chi prende la rincorsa. E questo non riguarda soltanto la sofferenza individuale, ma piuttosto la condivisione di una prospettiva possibile.

osvaldo



----- Original Message ----- From: "Pellegrino Luigi" <luigita12 at tiscali.it>
To: <consumocritico at peacelink.it>
Sent: Friday, September 30, 2005 5:03 PM
Subject: Re: ma il salto dell'azione lo fa solo chi sta male?


forsi Cristo Ernesto Che, e gli altri si erano disgustati ...e questo è più che sufficiente ----- Original Message ----- From: "Giorgia" <pinkopallino62 at inwind.it>
To: <consumocritico at peacelink.it>; <mcalbi at unisa.it>
Sent: Friday, September 30, 2005 4:38 PM
Subject: Re: ma il salto dell'azione lo fa solo chi sta male?


anche Ernesto Che Guevara non stava male (era quasi un dottore) eppure, dopo aver attraversato tutta l'America Latina e visto la sofferenza e la povertà di quel continente ha deciso di fare la rivoluzione.

----- Original Message ----- From: "alessandra romano" <eclipsandra at hotmail.com>
To: <consumocritico at peacelink.it>; <mcalbi at unisa.it>
Sent: Thursday, September 29, 2005 10:22 PM
Subject: Re: ma il salto dell'azione lo fa solo chi sta male?


Un esempio per tutti:Cristo non stava male, almeno prima della passione, e ha fatto la rivoluzione, Siddharta, il buddha, era un principe..non aveva sofferenze sue. Ha fatto la sua 'rivoluzione' condividendo le sofferenze che osservava negli altri.... ..ma bisogna trovare forse esempi piu 'umani'...
Eppure...
L'illuminazione che ti rende 'folle' e ti fa spogliare di tutti i beni..liberandoti..
Possibile che non ci sia una strada intermedia...? Ci deve essere..
Sapete che forse, a volte, la solitudine aiuta a scegliere quello che si crede giusto? Adesso che ci penso..certe volte..sai quello che è giusto ma la corrente in cui ti trovi ti trascina e la tua volontà è zero. Bisogna tirarsi fuori a costo di restare soli..per un pò finché non si vede qualcun'altro fuori dalla corrente...


From: "marideco" <marideco at tiscalinet.it>
Reply-To: consumocritico at peacelink.it
To: <consumocritico at peacelink.it>
Subject: Re: ma il salto dell'azione lo fa solo chi sta male?
Date: Thu, 29 Sep 2005 16:45:47 +0200


> e mi e' nata una seconda domanda. :)
>
> qualcuno di voi sa se c'e' stato un momento nella storia umana in cui > la
> rivoluzione l'ha fatta chi stava bene e non chi stava male?

Ciao,
potresti esser un po' piu' precisa nel definire "rivoluzione"?
Perche' cosi', ad occhio, mi vien da rispondere: quasi sempre.
gabriele

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