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Re: COMMERCIO EQUO: CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA
- Subject: Re: COMMERCIO EQUO: CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Date: Mon, 3 Oct 2005 13:46:19 +0200 (CEST)
L'orizzonte di UNICOOP con la banc armata BNL spazia nel liberismo dei grandi gruppi finanziari: sarebbe infantile pensare che un complesso finanziario come UNICOOP-BNL sia nato con lo scopo di fare "beneficenza": basta entrare in una Coop e verificare che oramai il livello di qualità è da discount!!! --- Francesco Castracane <fra.castracane at libero.it> ha scritto: > COMMERCIO EQUO: CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA > > Il 15 e 16 settembre COOP Italia ha organizzato un > convegno europeo per fare > il punto sulla rapida crescita ed evoluzione del > settore. Pochi giorni dopo > padre Alex Zanotelli scrive una lunga lettera, > intrisa di amarezza, agli > operatori del fairtrade italiano. > > Lo scenario del commercio equo negli ultimi tempi > sta attraversando notevoli > cambiamenti strutturali, quasi una mutazione > genetica, difficile da > controllare. "La sensibilità dei consumatori > italiani verso il Commercio > Equo e Solidale continua a crescere. Le vendite si > sono triplicate negli > ultimi anni e Coop, con 9.8 milioni di euro e 23 > referenze Solidal, copre il > 10% delle vendite totali, senza considerare gli > altri prodotti Equo e > Solidali disponibili presso i diversi punti vendita. > L’esperienza nel corso > degli anni si è notevolmente arricchita e gli > articoli trattati spaziano dal > caffè, tè, crema spalmabile, cioccolata, miele, > zucchero di canna, banane, > ananas, succo d’arancia e riso ai palloni da > calcio, calcetto e beach > volley. L’ultimo significativo inserimento è una > polo piquet, il cui cotone, > da agricoltura biologica, viene coltivato in India > secondo i criteri del > Commercio Equo e Solidale nel quadro di un Progetto > realizzato grazie ad > una collaborazione con la Coop Svizzera." Così COOP > Italia nel documento di > introduzione al convegno che continua: "Il Commercio > Equo e Solidale > rappresenta dunque una forma giusta e sostenibile di > fare business. Esso > fornisce un modello in cui la crescita economica va > di pari passo con > preoccupazioni di ordine sociale ed ambientale, al > fine di assicurare uno > sviluppo sostenibile alle future generazioni." > > Una posizione assolutamente rispettabile se i fatti > poi non distano troppo > dalle parole. > > Di genere ben diverso le argomentazioni di padre > Alex che rileva in una sua > lunga lettera articolata in 8 punti lo > stravolgimento dello spirito > originario con la conseguente perdita delle finalità > solidaristiche, > dell'impegno politico,dello spirito di volontariato > e della volontà di fare > rete tra le botteghe. "Per me il CES è un grande > dono, una perla preziosa > per resistere al sistema. Sappiamo bene poi che > questo sistema > economico-finanziario neo-liberista è talmente > scaltro che può trasformare > anche questa «perla» in un suo fiore all'occhiello. > Corriamo il pericolo di > buttare le perle ai porci...". Un argomento > particolarmente sentito riguarda > lo spirito che anima le botteghe" Ogni bottega del > mondo dovrebbe essere il > luogo dove si sperimentano relazioni umane, > fraternità, serenità, gioia di > vivere. È un aspetto fondamentale questo per ogni > bottega in una società > come la nostra dove viene imposta una massificante > cultura, materialista e > consumista, che ci riduce tutti a atomi, a tubi > digerenti dove non esistono > più autentiche relazioni umane. Ecco perché è così > importante la bottega > (con il rifiuto del supermercato!), dove si > sperimenta la gioia dello stare > insieme, della celebrazione, dell'incontro anche > interculturale e > interreligioso. L'anima di ogni bottega dovrebbe > essere una piccola comunità > che ama ritrovarsi, far festa, danzare la vita. " > Alex Zanotelli e la COOP > vedono dunque la questione da due punti di vista > opposti fra loro > rispecchiando le due principali tendenze attuali, > che al momento convivono, > incrociando talvolta le loro strade: quella del > "business" etico e quella > della ricerca di modelli di giustizia e solidarietà > globali. > > In un futuro non troppo lontano, quando la grande > distribuzione coprirà la > gran parte del fatturato del commercio equo, i > meccanismi equosolidali > saranno sempre più indirizzati dai consumatori, che > attraverso le loro > tendenze di acquisto influenzeranno le politiche dei > grandi gruppi di > distribuzione alimentare più attenti. Sarà questa > allora l'ultima occasione > per le botteghe del mondo di trovare la loro > funzione sociale e > trasformarsi veramente, divenendo associazioni per > consumatori solidali, in > grado di informare, aggregare e guidare, perché il > commercio (e non solo > quello equo ) non sia solo business, ma divenga uno > strumento di concreto > aiuto economico, di giustizia e attenta riflessione > quotidiana per tutti > noi. > > (Eco e Bio, 28/09/2005) > > > ___________________________________ Yahoo! Mail ti protegge dalla posta indesiderata! http://mail.yahoo.it
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- COMMERCIO EQUO: CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA
- From: "Francesco Castracane" <fra.castracane at libero.it>
- COMMERCIO EQUO: CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA
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