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rassegna stampa: AIAB: UN CHILOMETRO DAI CAMPI OGM? NON BASTA
- Subject: rassegna stampa: AIAB: UN CHILOMETRO DAI CAMPI OGM? NON BASTA
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Mon, 29 Aug 2005 19:19:45 +0200
Le notizie di questa calda estate in tema di coltivazioni OGM sono preoccupanti. Dopo avere promulgato, pochi mesi fa, la legge sulla coesistenza delle colture OGM con quelle tradizionali e biologiche il governo, ora, si sta adoperando per indicare alle regioni le lineee di applicazione. La cosa è urgente poichè entro fine anno le regioni italiane dovranno emanare normative regionali per garantire la coesistenza senza inquinamento reciproco delle colture! Allo scopo il ministero competente ha creato una commissione di esperti (!) che in questi giorni ha lasciato filtrare sulla stampa le sue conclusioni, ... per noi affatto rassicuranti. Sembra che gli "esperti" propongano di evitare contaminazioni mantenendo una distanza di sicurezza tra il mais transgenico ed il mais biologico di 1.000 metri, nominalmente. Diciamo nominalmente perchè l'articolato della proposta ministeriale prevede fin da subito la possibilità di aggirare anche questo ridicolo vincolo dei mille metri, scendendo ripidamente fino a zero, quando ci si trovi dinanzi a file di sbarramento, ben 10 file di mais convenzionale o biologico, si avete letto bene, 10 è proprio 10, in grado di assorbire senza contaminazione il polline delle culture transgeniche!!! Non occorre essere nati o diventati contadini per capire l'insostenibilità del provvedimento. Il principio di precauzione, il diritto alla sicurezza alimentare sono cose di un altro mondo e nel nostro non stanno neanche più sulla carta. Cosa volete che vi diciamo è evidente che la fantasia oggi è al potere, altro che il '68! A settembre questa folle proposta, negli intenti del ministro, verrà ufficializzata. Va da sè che il tempo per informare i cittadini sui pericoli cui va incontro la nostra agricoltura e il nostro sistema agroalimentare di qualità sono ridotti ai minimi termini. Pensiamo sia necessario che in ogni regione si articolino iniziative contro questa bozza ministeriale e per sollecitare le 5 regioni (Veneto in testa) che non hanno espresso un indirizzo politico contro l'introduzione degli OGM a dichiararsi "regione libera da OGM". a cura di AltrAgricoltura Nord Est ------------------------------------- tratto da "Green Planet" - 05/08/2005 AIAB: UN CHILOMETRO DAI CAMPI OGM? NON BASTA Non basta a fermare vento e insetti, per l'associazione a rischio un milione di ettari biologici. Per Legambiente è un "regalo all'industria biotech" “L'unica coesistenza possibile, per garantire l'agricoltura biologica, è il divieto di introdurre colture geneticamente modificate sul territorio e con queste linee guida, invece, si apre un varco gravissimo per la tutela dell’ agricoltura di qualità ”, questo il commento di Andrea Ferrante, presidente di Aiab, alle raccomandazioni proposte oggi dal comitato scientifico del Ministero delle Politiche Agricole. “Tutta la superficie biologica presente del nostro paese, quasi un milione di ettari,” prosegue Ferrante, “rischia di venire spazzata via se le raccomandazioni diventeranno legge. Tutti studi scientifici, ma anche la pratica del buon senso, non fanno che confermare come sia impossibile parlare di coesistenza tra campi geneticamente modificati e no”. Per Aiab, le linee guida degli “esperti” sono pericolose per più di una ragione: il chilometro di distanza proposto come barriera massima fra campi ogm e campi biologici, non può fermare ne gli insetti impollinatori, ne l’ azione del vento che come si è dimostrato può arrivare a coprire distanze incalcolabili; le 10 file di piante non ogm al bordo di campi transgenici sono una misura a dir poco ridicola, incontrollabile e di nessuna utilità; l ’applicazione delle grandi distanze solo al biologico, con l’escusione delle DOP, delle IGP e delle aree protette, di fatto, mette in ginocchio l’ agricoltura di qualità italiana e la tutela della biodiversità, e per finire, il sistema di controllo della filiera previsto è farraginoso, inapplicabile e incontrollabile. “Tutto il mondo del biologico”, conclude Ferrante, “dalle Città del bio, alle Regioni Ogm free, a tutta la società civile che da sempre esprime il suo parere contrario organismi geneticamente modificati, deve mobilitarsi per salvaguardare la qualità delle produzioni e evitare che le linee guida ministeriali sii risolvano in un ennesima truffa a danno dell'ecosistema, degli agricoltori seri e dei consumatori”. -------------------------------------- OGM: ALEMANNO, NESSUNA BOZZA DI DOCUMENTO IL COMITATO TECNICO È ANCORA AL LAVORO “Il Comitato consultivo istituito presso il Ministero delle Politiche agricole e forestali non ha ancora completato i suoi lavori e nessun documento, neanche in forma di bozza, è stato presentato sulle Linee guida in materia di coesistenza”. Con queste parole il Ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, replica alle notizie riportate oggi da alcune agenzie di stampa in materia di coesistenza. “A questo proposito - precisa ancora il Ministro – proprio nel corso della riunione del Tavolo Agroalimentare dello scorso 26 luglio abbiamo annunciato che le Linee guida in materia di coesistenza saranno presentate a settembre, per acquisire i pareri dei componenti il Tavolo Agroalimentare stesso”. “Subito dopo – conclude Alemanno - si giungerà alla stesura della proposta definitiva sulla quale si dovrà ricercare l’intesa in sede di Conferenza Stato - Regioni, ai fini dell’emanazione del decreto ministeriale, contenente le Linee guida, che in ogni caso non consentiranno un’ indiscriminata introduzione degli Ogm e saranno ispirate al principio di precauzione”. ------------------------------------ Legambiente: “Proposte Ministero regalo a industria biotech” “Doveva suggerire regole per tutelare i consumatori e i produttori agricoli, in realtà è venuto fuori un testo che tutela soprattutto, per non dire solo, il biotech”. Così commenta Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, i contenuti del provvedimento stilato dal comitato del ministero delle politiche agricole chiamato a definire le regole di coesistenza tra colture transgeniche e non. I punti maggiormente criticati da Legambiente sono quelli che riguardano le distanze tra colture biotech e non per impedire le contaminazioni accidentali. “Si tratta di distanze - prosegue Ferrante – assolutamente insufficienti a scongiurare il rischio di contaminazione. Il fatto che possano addirittura azzerarsi nel caso in cui vengano frapposti tra l’azienda tradizionale e quella biotech alcuni filari di piante tradizionali è a dir poco stupefacente. Si tratta quasi di un invito a diffondere gli ogm a destra e a manca”. Stupisce poi la differenza di trattamento tra biologico e tradizionale: perché le distanze proposte sono diverse se uguali sono i rischi di contaminazione? Nella bozza del provvedimento infatti si indica una distanza minima a 200 metri per il mais e di circa 50 metri per la soia che però può scendere anche fino a zero. “Vorremmo capire poi – aggiunge Ferrante - come sarà garantito l'obbligo di utilizzare macchinari e attrezzi dedicati esclusivamente alla semina e alla raccolta di transgenico. Chi controllerà se un camion che ha lavorato il biotech poi non trasporta anche prodotti tradizionali? Chi verificherà se davvero una mietitrebbia che ha lavorato un campo di mais transgenico poi non sarà utilizzata altrove?”. Legambiente infine annuncia battaglia: “Quelle divulgate oggi sono le indicazioni generali. Il regolamento sulla coesistenza vero e proprio sarà stilato a settembre. Saremo pronti a fare tutto quello che è in nostro potere affinché questa filosofia del via libera quasi incondizionato agli ogm sia rigettato”. ------------------------------------- "Apartheid" degli ogm ecco i vincoli per coltivarli. La bozza delle linee guida del ministero: vanghe, trebbiatrici.tute apposite, un chilometro di distanza dagli altri campi Gli ambientalisti sono critici: il testo non dà sufficienti garanzie ROMA - Le tute di lavoro, le vanghe, le macchine per la semina, le trebbiatrici, i camion: l'intera catena di lavorazione dell'agricoltura transgenica dovrà essere rigorosamente separata per evitare il rischio di una contaminazione dei campi convenzionali e biologici. L'ogm dunque entrerà in Italia in "regime di apartheid": dovrà muoversi in un circuito privo di punti di contatto con gli alimenti tradizionali. Ma questa separazione funzionale non è sufficiente. Occorrerà anche lasciare uno spazio, una barriera fisica: per il mais ci vorranno 200 metri di distanza da un campo convenzionale e un chilometro da un campo biologico; per la soia si scende rispettivamente a 50 e a 200 metri. Questi limiti potranno essere aggirati se a fare da scudo ci saranno almeno 10 file di piante convenzionali, che verranno vendute come biotech presupponendo che possano venire contaminate. Per la colza invece è scattato il disco rosso: l'impollinazione involontaria di specie simili in natura è stata provata (l'ultimo studio è quello inglese che ha documentato gli incroci con la senape selvatica) e quindi in Italia non potrà essere coltivata. Sono queste le linee guida preparate dal Comitato scientifico istituito dal ministero delle Politiche Agricole per orientare l'attività delle Regioni. Il testo verrà presentato ufficialmente a settembre ma la sostanza è ormai decisa. Anche se ieri sera il ministro Gianni Alemanno ha precisato che il provvedimento non è definitivo e sarà messo a punto in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nonostante le assicurazioni di Alemanno ("le linee guida saranno ispirate al principio di precauzione"), il fronte ambientalista è già sul piede di guerra. Per Federica Ferrario, di Greenpeace, si tratta di disposizioni che non offrono sufficienti garanzie: "Si pensa davvero che gli insetti impollinatori possano venire fermati da dieci file di piante convenzionali? Ed è credibile limitare a poche centinaia di metri il raggio di rischio?". Critica anche la Legambiente che ritiene il sistema dei controlli talmente complesso e costoso da rendere molto probabile la violazione delle norme di sicurezza. Secondo Andrea Ferrante, presidente dell'associazione biologica Aiab, "l'unica coesistenza possibile è il divieto di introdurre colture geneticamente modificate sul territorio, mentre con queste linee guida si apre un varco gravissimo per la tutela dell'agricoltura di qualità". In realtà l'atto del ministero delle Politiche agricole è obbligato: il via libera ad alcune colture transgeniche è stato deciso in sede europea. Ma contemporaneamente è stato anche deciso che le colture tradizionali vanno salvaguardate. Mantenere questo doppio impegno potrebbe rivelarsi molto difficile e il conflitto che si sta aprendo lo dimostra. Per il senatore dell'Udc Maurizio Ronconi i commenti degli ambientalisti costituiscono una forma di "terrorismo mediatico: il Parlamento avrà tutto il tempo per valutare con serenità e serietà il contenuto del decreto". Ma le preoccupazioni nel mondo agricolo, che rischia di vedere compromessa l'intera filiera della produzione convenzionale, il circuito del biologico e i prodotti di qualità, continuano a crescere. "Le informazioni scientifiche sui confini della possibile contaminazione sono contraddittorie", ricorda Stefano Masini, responsabile ambiente della Coldiretti. "Per questo proponiamo una moratoria di due anni: mobilitiamo la comunità scientifica in modo da ottenere un quadro affidabile. A quel punto potremo decidere con serenità il da farsi". Incerto è anche il ruolo delle Regioni, competenti in materia agricola. Quindici si sono già dichiarate ogm free e altre tre stanno prendendo in considerazione un passo analogo. Accetteranno l'introduzione delle colture transgeniche? ---- Aiab, 3 agosto 2005 Ministero delle politiche agricole, 4 agosto 2005 Legambiente, 3 agosto 2005 Repubblica, 4 agosto 2005 ----------------------------------------------------- N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com -- No virus found in this outgoing message. Checked by AVG Anti-Virus. Version: 7.0.338 / Virus Database: 267.10.5/67 - Release Date: 09/08/05
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