rassegna stampa: USA, AL BANDO ANTIBIOTICO BAYER PER I POLLI



Ancora due articoli che illuminano su quanto c'è da fare per cambiare il
sistema di produzione del nostro cibo.
Bene la decisione del FDA statunitense che ha impiegato "solo" 5 anni per
togliere un antibiotico, il cui principio attivoe viene usato per combattere
infezioni dell'uomo, dall'elenco dei medicinali ad uso veterinario, male il
fatto che non ci dicono con quale altro prodotto verrà sostituito!
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 15 agosto 2005
USA, AL BANDO ANTIBIOTICO BAYER PER I POLLI
Per la Food and Drug Administration c'è il rischio che faccia sviluppare
super-batteri infettivi per l'uomo difficili da combattere.
La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, ha messo al bando
un antibiotico per pollame prodotto dalla Bayer, un'azione senza precedenti
che mira a prevenire la nascita di batteri infettivi per l'uomo, resistenti
agli antibiotici.

La FDA, che ha proposto la messa al bando per la prima volta 5 anni fa,
afferma che l'uso dell'antibiotico Baytril nei polli ha reso difficile il
trattamento di pazienti umani colpiti da avvelenamento da cibo.
L'antibiotico è stato talvolta usato dagli allevatori per trattare intere
partite di polli non appena alcuni animali davano segni di problemi
respiratori. Lester Crawford, Commissario della FDA, ha affermato che "non è
stato dimostrato che il Baytril sia sicuro per l'uso sul pollame".
Le associazioni di consumatori e gli esperti di sanità hanno accolto con
sollievo il bando.
"E' una grande vittoria per la salute pubblica perché l'azione della FDA va
a proteggere l'efficacia degli antibiotici usati sull'uomo" ha affermato
Margaret Mellon, direttore del settore cibo della Union of Concerned
Scientists.
Philipp Mimkes della Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer
(CBG) aggiunge: “Non dobbiamo dimenticare che il procedimento si è
trascinato per 5 anni, durante i quali la resistenza all'antibiotico ha
continuato a crescere. La Bayer è stata l'unica compagnia che si sia
rifiutata di togliere questa medicina dal mercato: un comportamento
totalmente irresponsabile."
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer ha sollevato spesso la
questione nelle assemblee annuali degli azionisti Bayer invitando anche a
protestare, in tali occasioni, ospiti dagli Stati Uniti.

Il Baytril fa parte di una famiglia di antibiotici conosciuti come
fluorochinoloni, che i medici considerano di grande valore nel trattamento
di serie infezioni nell'uomo.
Tra di essi vi è il Cipro, un antibiotico per uso umano. Gli ufficiali
sanitari sostengono che l'uso della sostanza su larga scala da parte degli
allevatori di animali è uno dei motivi per cui sempre più batteri sviluppano
una resistenza agli altri fluorochinoloni.

I critici stimano che oltre la metà degli antibiotici usati in Europa e
negli Stati Uniti, siano usati di routine su pollame, suini e bovini con
l'obiettivo di promuoverne una crescita leggermente più rapida e di
compensare le condizioni di sovraffollamento e di scarso igiene in
operazioni di allevamento intensivo. Più della metà di queste sostanze sono
simili o identiche ad antibiotici importanti nella medicina per
l'uomo.

Ulteriori informazioni (in Inglese):  www.keepantibioticsworking.com
www.CBGnetwork.org, Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer, 15
agosto 2005
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"PESTICIDI PERICOLOSI IN ORENTE, PIU' VIGILANZA SUI PRODOTTI"
Un laboratorio del Cnr lavorerà nello Shandong
ROMA - Attenzione alla frutta cinese, perché laggiù gli agricoltori usano
alcuni pesticidi che da noi sono vietati e che possono essere dannosi alla
salute.
«In Cina è ancora massiccio l’impiego di composti fosfo-organici che vanno
in circolazione con la linfa, vengono dunque metabolizzati dalla pianta. Non
sono sostanze istantaneamente velenose per l’uomo, ma alla lunga possono
esserlo», spiega Francesco Cannata, ricercatore dell’istituto di biologia
agroalimentare e forestale (Ibaf) del Cnr. Inutile, dunque, lavare
accuratamente il frutto trattato con quei pesticidi, la pianta l’ha
assorbito.
«Oltre ai pesticidi organici dannosi per il sistema nervoso, in Cina
preoccupa anche la presenza di microtossine, soprattutto nella frutta
fresca. Questo non vuol dire che tutto quello che viene dalla Cina è
velenoso e dannoso, sia ben chiaro. E’ vero però che sono necessari adeguati
controlli», aggiunge il professore.
Ed è proprio per garantire importazioni sicure che è in corso di
realizzazione un laboratorio del Cnr nella provincia cinese di Shandong.
«Il laboratorio si occuperà di ricerca e certificazione dei prodotti. I
vantaggi saranno per i consumatori italiani ed europei, che potranno
acquistare prodotti certificati, e anche per le nostre imprese che si
occupano di trasformazione e importazione».

Circa 200mila tonnellate l’anno tra succhi di frutta, conserve di pomodoro,
semilavorati di verdure, pesce, provengono dallo Xinjiang nordorientale e
dalla Mongolia interna.
«La Cina sta diventando il più grande esportatore di succhi di frutta grezzi
e non è di poca importanza la certezza che le tecniche di produzione e
conservazione siano compatibili con i parametri salutisti e qualitativi dei
paesi importatori», spiega Cannata.
Il messaggero, 10 agosto 2005
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altragricoltura at italytrading.com




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