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Egitto / Polveriera Sinai: cresce la tensione tra i Beduini
- Subject: Egitto / Polveriera Sinai: cresce la tensione tra i Beduini
- From: "Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte Voelker" <info at gfbv.it>
- Date: Tue, 08 May 2012 11:11:45 +0200
Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120508it.html
Egitto: cresce la tensione tra i Beduini Polveriera Sinai: da fine gennaio i Beduini hanno preso 48 ostaggi Bolzano, Göttingen, 8 maggio 2012L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) mette in guardia dall'esplosiva situazione nella penisola del Sinai dove cresce in modo esponenziale il numero dei turisti, soldati egiziani, caschi blu e lavoratori stranieri rapiti. Dall'inizio dell'anno ad oggi i Beduini hanno preso 48 ostaggi. Questo è, secondo l'APM, un segnale preoccupante delle crescenti tensioni nella regione. Finora la maggior parte degli ostaggi per fortuna è stata rilasciata dopo poche ore e senza il pagamento di alcun riscatto. Il messaggio però è chiaro e una delle priorità del nuovo governo egiziano deve essere lo sviluppo e la pace in questa regione a lungo trascurata. Chi vuole garantire la sicurezza nel Sinai non può continuare a criminalizzare tutti i Beduini come presunti terroristi ma deve finalmente rispettare i loro diritti pari a quelli di tutti gli altri cittadini.
Lo scorso 7 maggio 2012 sono stati liberati dieci soldati dell'ONU originari delle Isole Fiji ma prima di loro erano stati rapiti in gennaio 25 operai cinesi, in febbraio tre turisti sudcoreani e due viaggiatori statunitensi, in marzo due turiste brasiliane e il 5 maggio 2012 sei soldati egiziani. L'APM pensa che i Beduini vogliano soprattutto attirare l'attenzione sulla loro difficile situazione e ottenere la liberazione di parenti in carcere. Le condanne al carcere sono purtroppo frequenti tra i Beduini. L'estrema povertà in cui versano nella regione costringe molti a guadagnarsi da vivere con il contrabbando oppure li spinge tra le braccia dei gruppi islamici radicali.
Per molti candidati alle presidenziali egiziane il Sinai non è altro che un problema di sicurezza. Altri ancora promettono di dare finalmente impulso all'economia, come il candidato dei Fratelli Musulmani che promette l'avvio nel Sinai di progetti industriali e agricoli e la costruzione della ferrovia per un valore di tre miliardi di dollari. La maggior parte dei Beduini si fida poco di simili promesse, già pronunciate in passato da altri e mai mantenute. I Beduini comunque non si accontentano di possibili impulsi all'economia, che, seppur importanti, devono essere comunque accompagnati dalla concessione e rispetto dei loro diritti. I Beduini sono stanchi di poter contare su di un solo rappresentante nel Parlamento egiziano e a trent'anni dalla ritirata dell'esercito israeliano chiedono di essere finalmente trattati come cittadini con pari diritti.
Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111115it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110207it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110126it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2010/101125it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100107it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030219it.html in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Penisola_del_Sinai | www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2011/11/12_Traffico_di_organi_nellinferno_del_Sinai.html
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