Vertice mondiale sul clima di Durban (28 nov. - 9 dic.)



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111128it.html
Vertice mondiale sul clima di Durban (28 nov. - 9 dic.)
Popoli indigeni africani in pericolo - oltre 140 popoli indigeni soffrono per le conseguenze dei cambiamenti climatici
Bolzano, Göttingen, 28 novembre 2011

In occasione della Conferenza Mondiale sul Clima a Durban (Sudafrica), l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha voluto ricordare che le conseguenze del cambio climatico minacciano più di 140 popoli indigeni solo in Africa. Le conseguenze delle siccità e delle inondazioni sempre più frequenti sono rese più gravi anche dal fatto che le politiche dei governi africani non sono sostenibili né mirano a tutelare la biodiversità. Cambiare prospettiva e modo di fare politica è fondamentale non solo per i governi dei paesi industrializzati ma anche per i governi dell'Africa.
Il furto delle terre, il disboscamento, i progetti per dighe 
idroelettriche e lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali 
aggravano le conseguenze del cambio climatico e minacciano direttamente 
la vita e l'esistenza di milioni di persone appartenenti a un popolo 
nomade, quali i Turkana, i Tuareg, i Kara, i Mursi e molti altri ancora. 
La violazione dei diritti tradizionali di pascolo e di terra, il 
disboscamento selvaggio in Africa orientale a favore degli investitori 
stranieri dell'agrobusiness e la massiccia limitazione della portata di 
acqua di laghi e fiumi a causa di mega-progetti ricadono sulla vita di 
milioni di indigeni la cui sopravvivenza dipende proprio dal rispetto 
dell'ambiente.
Per questo motivo molti dei popoli indigeni africani si sono rivolti ai 
propri governi nelle settimane precedenti il vertice di Durban per 
chiedere maggiore rispetto dei loro diritti, spesso peraltro fissati 
nelle rispettive costituzioni.
Secondo i dati dell'APM, a soffrire maggiormente sono proprio i popoli 
nomadi e quelli che vivono di pastorizia. Se l'Etiopia continua a 
ignorare le proteste delle popolazioni locali e continua a costruire 
dighe e a affittare sempre più terra a multinazionali agrarie, allora il 
governo etiope non solo contribuisce ad aggravare il cambio climatico ma 
mette direttamente in pericolo la vita e sopravvivenza di centinaia di 
migliaia di indigeni in Etiopia e in Kenya già duramente provati dagli 
intervalli sempre più brevi tra diverse condizioni climatiche estreme 
quali siccità e susseguenti inondazioni. Molti pastori in ampie parti 
del Corno d'Africa hanno sofferto fino a tutta l'estate 2011 una 
terribile siccità che ha decimato le loro mandrie di bestiame. A partire 
da ottobre 2011 le stesse popolazioni devono invece affrontare le 
conseguenze non meno drammatiche delle inondazioni causate da piogge 
massicce.
Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110401it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110301ait.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110114it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/101101it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100301it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100212it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100105it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/091207it.html | 
www.gfbv.it/3dossier/siberia/klima2006-it.html
in www: www.ipcc.ch | www.wclimate.com | 
www.unfccc.int/meetings/durban_nov_2011/meeting/6245.php