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FW: [italiarawa] Il testo del comunicato CISDA sugli shelters in pericolo



To: italiarawa at yahoogroups.com
From: giovanna.cardarelli at gmail.com
Date: Thu, 17 Feb 2011 21:52:50 +0100
Subject: [italiarawa] Il testo del comunicato CISDA sugli shelters in pericolo

 

ALLARME DONNE AFGHANE: IL GOVERNO DI KABUL IMPONE IL SUO CONTROLLO SULLE CASE RIFUGIO!!

Il Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane (CISDA) denuncia la legge promossa dal Consiglio dei Ministri dell�Afghanistan nel gennaio 2011 secondo la quale entro 45 giorni dalla sua entrata in vigore le case rifugio per donne maltrattate passeranno dalla gestione delle ONG afghane al controllo del Ministero degli Affari Femminili afghano (MoWA).

Il Decreto accoglie cos�na precedente decisione della Corte Suprema Afghana � l�organismo legislativo pi�urantista del paese � che ha dichiarato REATO l�allontanamento delle donne da casa per rifugiarsi nei centri di accoglienza per donne maltrattate gestiti dalle Ong. La decisione della Corte Suprema Afghana gi�imitava la possibilit�elle donne vittime di violenza di appellarsi agli organismi giudiziari.

La legge prevede inoltre la chiusura di alcuni rifugi, l�accompagnamento delle donne da parte di un mahram (parente maschio o marito), l�insegnamento della religione islamica e l�obbligo per le donne accolte di sottoporsi a costanti �esami medici� per il monitoraggio della loro attivit�essuale. Il governo afferma che la gestione da parte del MoWA garantir�na migliore gestione dei fondi e una migliore scelta dello staff interno. Riteniamo che questa misura sia stata presa solo per compiacere i fondamentalisti e i Taliban, con cui si sono avviate delle trattative; cos�i rifugi sono stati accusati di essere case di prostituzione e si �celto di tenerli sotto controllo.

Questo avr�onseguenze disastrose per le donne vittime di violenza:

* Nessun parente di sesso maschile, men che meno il marito, accompagner�ai una donna maltrattata in un rifugio: nella maggior parte dei casi sono essi stessi gli artefici delle violenze dalle quali le donne vorrebbero fuggire.

* Lo stupro in Afghanistan �otivo di vergogna e ripudio per la donna. Se l�esame medico provasse che la donna �tata violentata, una volta sotto il controllo governativo la vittima sarebbe condannata invece che accolta.

* Se la donna fugge da un matrimonio forzato, una volta arrivata al rifugio sarebbe denunciata dal governo stesso, poich�llontanarsi da casa �onsiderato reato.

* Le ragazze rimandate a casa vivrebbero nella vergogna e nell�emarginazione, se non direttamente giustiziate, come dimostrano i vari casi di lapidazione avvenuti in diverse parti del paese negli ultimi mesi.

* Nel caso la famiglia chiedesse il ritorno a casa della donna per qualsivoglia motivo, compreso un matrimonio forzato, lo staff del rifugio non potrebbe rifiutarsi. Come se non bastasse, molte delle donne provenienti da case rifugio, verranno accusate di adulterio all�interno della loro comunit�/p>

* L�Afghanistan �no dei paesi pi�rotti al mondo: non ci sar�i�una garanzia sul controllo dei fondi eventualmente stanziati dalle agenzie internazionali a favore delle donne vittime di violenza.

Il governo Karzai, voluto e sostenuto attivamente dall�occupazione militare USA-NATO, non si distingue certo per il rispetto dei diritti umani:

* nel marzo 2009 il governo Karzai ha firmato una legge intesa a colpire soprattutto le donne della comunit�hiita: secondo questa legge, le donne non possono rifiutarsi di avere rapporti sessuali con il marito e non possono recarsi a lavoro, dal medico o a scuola senza il suo permesso.

* Nel marzo 2007, il governo Karzai aveva provveduto a garantire l�amnistia per tutti i crimini contro l�umanit�ommessi in Afghanistan negli ultimi vent�anni.

* Nel gennaio 2007 il giornalista Parwez Kambashkh era stato condannato a morte da un tribunale di Balkh, dopo esser stato accusato di blasfemia a causa delle sue idee sulla parit�ei diritti delle donne. Bench�arwez, a seguito delle pressioni internazionali, venne graziato, altre decine di giornalisti versano nelle medesime condizioni.

* Nel luglio 2006, il governo Karzai ha reintrodotto il �Ministero per il Vizio e Virt�ristemente noto gi�otto il regime Taleban.

* Le organizzazioni afghane che si battono per i Diritti Umani denunciano inoltre le continue pressioni da parte del governo per legalizzare il sistema di �giustizia informale� (tribale) all�interno del quale �revista la lapidazione delle donne.

E l�Italia? Tra il 2001 e il 2011 il governo italiano ha investito centinaia di milioni di euro nel progetto di ricostruzione della giustizia afghana. Chiediamo al governo italiano e alle forze politiche che hanno sostenuto e ancora sostengono l�intervento militare in Afghanistan di spiegare in che modo sono stati investiti i fondi per la ricostruzione del sistema giudiziario afghano, giacch�egli ultimi anni sono state varate leggi che penalizzano pesantemente, anzich�avorire, i diritti umani e i diritti delle donne afghane.

INFO CISDA: cisda at tiscali.it

COORDINAMENTO ITALIANO SOSTEGNO DONNE AFGHANE Onlus

BANCA POPOLARE ETICA � Agenzia Via Melzo, 34 � Milano

IBAN: IT64U0501801600000000113666 � SWIFT: CCRTIT2T84A




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