Arrestato scrittore tibetano dopo le critiche pubbliche ai soccorsi al terremoto in Tibet



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
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Tibet
Arrestato scrittore tibetano dopo le critiche pubbliche ai soccorsi al terremoto in Tibet - L'APM chiede la scarcerazione immediata
Bolzano, Göttingen, 27 aprile 2010

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha chiesto l'immediata scarcerazione dello scrittore tibetano Tagyal, arrestato venerdì scorso dalle forze di sicurezza cinesi. Insieme ad altri sette intellettuali tibetani, Tagyal ha pubblicato una lettera aperta alle autorità cinesi in cui critica l'intervento cinese post-terremoto nella provincia di Qinghai e lamenta le tante vittime del terremoto. Come tanti altri volontari disposti ad impegnarsi per le vittime del terremoto anche l'autore, meglio conosciuto con il suo pseudonimo "Shogdung", si è visto negare il permesso di accesso alla zona colpita dal cataclisma. L'impressione che se ne ricava è che le autorità cinesi vogliano nascondere la vera entità dei danni provocati dal terremoto a Yushu, nonostante in passato abbiano promesso trasparenza nel caso di catastrofi naturali.
Nonostante la maggior parte dei monaci buddisti si sia impegnato nelle 
operazioni di salvataggio delle vittime sotto le macerie, le autorità 
cinesi hanno imposto ai monaci di lasciare la regione. La popolazione 
tibetana lamenta che i soccorritori cinesi lavorino con poco impegno e 
accusano le autorità di minimizzare le conseguenze del terremoto. Mentre 
le fonti ufficiali cinesi per giorni hanno parlato di poche centinaia di 
morti, si stima che le vittime, in maggioranza Tibetani, siano circa 2.200.
L'APM mette in guardia dal ripetersi della catastrofe di Sichuan e 
chiede la fine della censura per chi critica possibili decisioni errate 
delle autorità. Dopo il terremoto di Sichuan nel maggio 2008 erano stati 
arrestati diversi intellettuali cinesi per aver documentato e pubblicato 
i nominativi di 7.000 bambini morti per il sisma, smentendo così le 
prime cifre fornite dalle autorità. Tra gli arrestati, lo scrittore Tan 
Zuoren è stato condannato a cinque anni di carcere per aver "minato il 
potere dell'autorità" mentre l'artista Ai Weiwei, che durante un'udienza 
del processo nell'agosto 2009 intendeva testimoniare a favore dello 
scrittore, è stato ferocemente picchiato dalla polizia. Poche settimane 
dopo, ad Amburgo, Ai Weiwei ha dovuto essere operato d'urgenza per le 
ferite riportate nel pestaggio.
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