Alfredo e Diana sono entrati a Gaza



Ricevuto SMS da Alfredo Tradardi, ieri sera e' riuscito ad entrare a Gaza insieme con Diana Carminati
 
Altre news:
 
http://www.reset-italia.net/2010/01/06/befana-caricata-ad-al-harish-tra-il-cairo-e-gaza/ 

video e riferimenti


google_protectAndRun("ads_core.google_render_ad", google_handleError, google_render_ad);La news della notte della Befana è arrivata anche sui Media italiani, come si confà alla vecchina con il suo carico, caricata:”Cinquantacinque feriti. Questo il bilancio degli scontri scoppiati in Egitto, nel porto di Al Arish. Le forze di sicurezza hanno caricato i militanti di un convoglio umanitario destinato ai palestinesi. La protesta è esplosa quando le autorità egiziane ed israeliane hanno negato ad oltre sessanta mezzi della carovana l’autorizzazione ad entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. A bordo medicinali e strumenti medici avanzati donati da Paesi europei ed arabi”.

racconto allora lo sviluppo in queste ore. Mando l’unica che stanotte avevo  tra le mani, in italiano, del Corriere della Sera:”Attivisti filo palestinesi, guidati dal deputato britannico George Galloway, stanno manifestando questa sera la porto di al Arish contro la decisione dell’Egitto di fare transitare una parte del loro convoglio da Israele prima di entrare a Gaza. Si tratta di quasi 500 persone che hanno bloccato le due entrate del porto con alcuni veicoli, impedendo l’accesso a centinaia di poliziotti”.

Comunica Filippo Bianchetti: “Mi ha appena telefonato Alfredo Tradardi, di ISM-Italia, che con Diana Carminati forma l’ unica coppia di italiani presenti nel convoglio VivaPalestina,  diretto dall’ Inghilterra alla striscia di Gaza per partecipare alla Gaza Freedom March e per portare 200 e più automezzi carichi di aiuti.L’ intero convoglio è finalmente giunto al porto di El Arish, cittadina posta a circa 30 km dal valico di Rafah, unico passaggio dal territorio egiziano verso la striscia. Tutti i mezzi e le persone sono raccolti nell’ area del porto.Alfredo e Diana hanno chiesto questo pomeriggio di recarsi dal porto alla cittadina di El Arish, per cenare in un ristorante;  avvertiti per telefono da amici, sono ritornati subito al porto,  dove hanno visto un grande spiegamento di polizia (in aumento ulteriore) ed ambulanze in entrata ed uscita…”


E arriva la risposta: “incredibile è questa notizia che trasforma gli aggrediti addirittura in aggressori della “pacifica” polizia egiziana ! Non c’è limite alle falsificazioni. Vincenzo Tradardi , in contato diretto con mio fratello presente con la carovana ad  Al Arish.”

Nella notte, ma leggo solo ora in questa mattina dell’Epifania: “purtroppo al Jazeera alle 1.15 ha detto che ci sono stati scontri e feriti”.

L’infaticabile Carmela Ieroianni invia il link del sito VivaPalestina che in varie lingue, conferma l’episodio accaduto e invita a scrivere immediatamente alle ambasciate in Egitto del proprio Paese, non ho trovato quello italiano, se mi sforzo qualcosa potrei farlo ma non vorrei disturbare il dibattito in corso sulla via a Craxi, i Convogli Esteri della Farnesina in dirittura d’arrivo ad Hammamet, la difesa dello statista e del socialismo illuminato che lui incrementò in Italia: turberei le paure e i timori che riempiono la stampa, di Noemi per sè e il suo Papi, del principe Filiberto che deve affrontare Sanremo.

E allora desisto ma tento di informarvi e spero che diffondiate. V mando un video che descrive la vita e l’infanzia negata a Gaza dal 2001 in poi, raccontato da giovanissimi palestinesi, per la strada, diviso in 4 parti prima e seconda e terza , l’ultima è inaccessibile. In una,  i bambini vendono i giornali commentano le notizie, sembra senza alcuna paura, vanno a scuola sotto i bombardamenti, la vita continua…

Diceva Fabrizio De André in un’ intervista alla trasmissione “Mixer” del 1984: “«Certo, navigando non è che si incontrino soltanto Jamine o tavole imbandite con gatti in salmì spacciati per conigli selvatici, come si dice nella canzone Creuza de mä. Ci si può trovare anche di fronte alla tragedia, magari alla tragedia altrui, anche se condivisa, in quanto fratelli o figli della stessa cultura. È il caso di Sidone, Sidùn in genovese. Sidone è la città libanese che ci ha regalato oltre all’uso delle lettere dell’alfabeto anche l’invenzione del vetro. Me la sono immaginata…”.

Siccome sono stonata e l’Opa è cupa,come quella cantata dalla Brigada Internazionale con Daniele Sepe,   scrivo che  la vita a Gaza, quella attuale, immaginatela voi, a cavallo di una scopa il 6 gennaio del 2010.

Doriana Goracci


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Palestina News - voce di ISM (International Solidarity Movement) Italia  http://sites.google.com/site/italyism