Metastoria e miti fondativi





domenica 22 febbraio 2009

Metastoria e miti fondativi



Nonostante il lavoro paziente di storici come Benny Morris, Tom Seghev, Avi Shlaim, Guido Valabrega, solo per citare coloro che ritengo i più importanti, il mito fondativo israeliano persiste e ammanta, avvolge la società, con conseguenze per la Diaspora a dir poco, degenerative....Una sorta di "distrofia intellettuale" colpisce le menti rienute più illuminate del variopinto pantheon intellettuale ebraico.Che si tratti di gente di destra o di sinistra, come abbiamo già visto, ha poca importanza....in Israele si festeggia lo Yom ha Azmaut che è il giorno dell'indipendenza....coincidente con la Nakbapalestinese.





Qundi ricorderei che anche le radici "socialiste" del sionismo sarebbero da ridiscutere, a meno che non si voglia parlare del fenomeno dei kibbutz o dei sabra, fenomeni legati all'austerità da nuova frontiera tipica di tutti i colonialismi classici e che con il socialismo, se non vogliamo parlare di stalinismo, hanno ben poco a che fare ...




La metastoria ebraica è ancora peggiore del mito fondativo....se in quest'ultimo era necessaria la figura del pioniere vestito in maniera essenziale, che parlava solo ebraico e pensava più a coltivare la terra e ad usare il fucile che alla Torah e all'intellettualismo ebraico-europeo, se il "sabra", cioè il fico d'india spinoso fuori e dolce dentro, simile all'"uomo nuovo" del kolchoz staliniano ma sprezzante verso l'ebreo del passato, "colpevole" di essersi fatto massacrare dai pogrom e dai nazisti....se il "socialismo rurale" era necessario all'Yishuv laico, per rendere l'uomo soldato-contadino un perfetto colonizzatore in un fazzoletto di terra circondato di arabi, era necessaria una motivazione in più per gli olim che continuavano a calcare il suolo israeliano, assieme agli "ebrei orientali"... Perchè il sionismo doveva dare l'idea di una redenzione per il popolo ebraico, di un messianesimo laico, di un misticismo della Nazione che giustificasse la colonizzazione di quelle terrre che erano state degli ebrei per ben poco tempo ... Dio era con loro, il dio innominabile di tutti gli eserciti dava un segno della sua benevolenza, accogliendo gli ebrei di tutto il mondo...




Ci sarebbe da ricordare ai sionisti nazional religiosi dell'ultima ora e cioè i liberali da salotto che affollano il web italiano, i cretini di destra insomma, che a furia di consuetudini, loro che sono liberali e laici, non hanno mai fatto una disamina sul fatto che non è vero che gli ebrei sono stati resi schiavi in Egitto, visto che non risulta in nessuna cronaca dell'epoca, non è vero che i due regni di Israele siano durati così a lungo come si vuol far credere, nè che erano regni solamente ebrei, poichè vivevano popolazioni di tutti i tipi, come non è vero che gli ebrei non si sono mai mescolati, visto che il cosiddetto popolo ebraico presenta varietà somatiche tali da fare impallidire la più multietnica delle società....eppure, la metastoria, complice la destra israeliana e le destre occidentali più becere, è riuscita a far passare questo e altri messaggi....come il fatto che Israele sia la "villa in mezzo alla giungla" ( questa però è di Ehud Barak, che sarebbe di sinistra....) e che cioè i popoli che stanno accanto alo stato ebraico sarebbero popoli barbarici, se non subumani, che hanno la violenza nel sangue, che sono peggio delle peggiori belve e che naturalmente non avranno pace finchè l'ultimo ebreo non sarà sterminato.
Del resto, date un'occhiata a siti come Masada, che già dal nome ripropone il culto del sacrificio fino all'estinzione autoinflittosi pur di non cadere vivi in mano al nemico ...



Si tratta di Kahanismo, dal nome del fascista razzista ebreo Meir Kahane, che Primo Levi definiva una scheggia impazzita e che ha prodotto invece fratture all'interno della società israeliana che se sera sionista, colonialista, fascisteggiante, conservava degli spunti di laicità e di aperture liberali ... Kahane dice le stesse cose che dice Liberman, con in più il messianesimo, che comunque ha caratterizzato il sionismo fin dai suoi primi passi...è sempre una questione di miti fondativi ...


Non si può più dire che il kahanismo o lo shasismo o il kahismo, in Israele e nella diaspora siano ideologie di nicchia. E quando non cìè Kahane a permeare il diritto divino degli ebrei a vivere in Israele, c'è Jabotinsky o Avraham Stern ...




Solo estremismi? Guardate un po' qua ...


Sarebbe come se in Italia si festeggiasse il centenario della nascita del bandito Giuliano. Magari succederà.

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