Stare con i palestinesi diventa sempre più
difficile. Più ne sai e meno ti viene voglia di
difenderli.
Quando sento palestinesi inneggiare alla
Jihad o ad Hamas ed Hezbollah, mi rendo conto che
il nazionalismo porta sempre a degenerazioni
pericolose. E' accaduto in Irlanda, nei Paesi
Baschi e nelle aree del Kurdistan. Ma la questione
palestinese comprende una questione più complessa
perchè è solo apparentemente un conflitto
regionale.
Purtroppo, del conflitto regionale ne ha
tutte le caratteristiche. Perchè la società
palestinese, se ce n'è ancora una, ha subito una
tremenda islamizzazione di ritorno, grazie ai
fallimenti dei capi storici e delle organizzazioni
di riferimento, da Fatah al Fplp , fino al Partito
Comunista Israeliano che altro non era che un
coacervo di Arabi d'Israele stalinisti, molto
vicini ai kibbutznik iperlaici, gran mangiatori di
maiale e coniglio....( non molto avezzi a seguire
la kasherut, dunque....veri sabra....).
La Palestina ha seguito il percorso dei non
allineati, ( Yemen, Jugoslavia....)...senza
nemmeno costituirsi nella tipica dimensione
statuale.Cade il Muro di Berlino, sciolgono il
Patto di Varsavia, implode l'URSS e la Storia vira
bruscamente....un sogno legato alla realizzazione
socialista e laica del mondo incide profondamente
in quei territori e non solo in
medioriente...tutto si rimescola e tornano gli
incubi di un Medioevo
che ci sfiora appena, spingendoci a
sottovalutarlo.....i palestinesi si frammentano,
si identificano nella religione, ultimo appiglio
per "vedere" ancora un barlume di giustizia "a
venire",la Cisgiordania particolarmente si
frantuma in clan, tribù, spezzoni religiosi, sette
e comincia una lotta intestina a livello
socio-politico....il culmine lo vediamo con le
faide tra Fatah ed Hamas, arrivndo a far parlare
di "due popoli,tre stati"...formula giornalistica
nemmeno tanto ironica....cristiani e musulmani
cominciano a combattersi, squadre morali
passeggiano cercando coppiette non sposate per
"punirle", spesso con lo sgozzamento", fenomeno
che nemmeno Hamas riesce a controllare....
Come se non bastasse, gente come Al Zawahri e
Osama Bin Lden incitano alla "guerra santa" per la
Palestina, ed essere "benedetti" da gente del
genere non è così confortante, pure se i due di Al
Qaeda ormai stanno riscuotendo consensi
dall'Indonesia alle Filippine, dalla Tunisia alla
Somalia.....il sonno
della ragione produce
mostri...
Verrebbe da dire che palestinesi ed
israeliani sono davvero legati da un destino
comune e cioè quello di scegliersi sempre pessime
amicizie....
Come si fa a pensare ad una "realpolitik"
costellata da "amici" come Ceausescu, Honecker,
Saddam Hussein, ecc... da una parte e Nixon, Bush,
la Destra Cristiana Sionista americana tipo i
"born again christians"( di cui faceva parte anche
Ronald Reagan!), o , per "restare in casa", AN,
Schifani, Giuliano Ferrara, Giorgio
La Malfa?
Preciserei che non nutro molto rispetto per i
faccndieri Abu Mazen e Abu Ala, così desiderati da
W. Bush e da Ariel Sharon, al punto che nessuna
anima bella pacifista s'è domandato
perchè....
Il Medioriente ha una
lunga tradizione di fantocci musulmani, al
servizio di due padroni , che sventolano la
causa palestinese solo quando devono fare sentire
il loro peso politico all'ONU. Potremmo
cominciare da Mubarak, continuare con Reza Pahlevi
e finire con Igal Allawy....e lasciamo
perdere i regnanti Hascemiti di Giordania.....ce
n'è abbastanza per perdere le staffe e lanciare i
palestinesi tra le braccia dell'integralismo
qaedista e dell'antisemitismo più puro....non che
a corte, a Riyad, siano meno giudeofobi che
altrove....ma sappiamo bene quali sono i criteri
occidentali per definire i "rogue
states"....
L'Indonesia di Suharto che massacrò centinaia
di migliaia di contadini inermi e che fece quasi
scomparire il popolo di Timor Est, non era
evidentemente uno "stato canaglia"...anzi, mi
pareva che gli "squadroni della morte2 venissero
addestrati proprio dalla C.I.A.....ma potrei
sbagliarmi....
Ora però, tornando ai palestinesi, con cui
sto come potrei stare con qualsiasi popolo
oppresso e a cui vengono negati diritti
fondamentali e dignità oltre che spesso la vita,
possiamo dire che hanno solo nemici e falsi
amici.....
Quindi, penserei io, come si reagisce quando
tutti ti abbandonano, dai giordani, ai libanesi,
ai siriani, alla faccia della tanto decantata
"fratellanza"? ( parenti-serpenti?)....
Non esiste una strategia, un piano per uscire
da questo cul de sac e i palestinesi lo sanno
bene....e lo sanno da tempo....un'entità come
l'ANP che ha unapparato statale ( costosissimo)
senza stato, a cosa può mirare? Al mantenimento
dello status quo.
Diceva Moni Ovadia, persona che ammiro molto
per il coragio e la coerenza che dimostra spesso,
anche passando sopra il conformismo dell'ebraismo
italiano alla Jarach o alla Nirenstein, che per
risolvere il conflitto annoso tra arabi ed ebrei
ci vorrebbe un Mandela palestinese ( forse Mrwan
Barghouti? ) e un De Klerk israeliano....( pensava
a Shlomo ben Ami? ).
Se vogliamo continuare con il parallelo con
il Sudafrica, dobbiamo ricordare anche il contesto
in cui Pretoria cambiò strada.....ci furono
pressioni internazionali forti, condanne,
boicottaggi.....e poi De Klerk aveva compreso che
l'era dell'Apartheid era al tramonto e che si
poteva passare tranquillamente ad una transizione
democratica per far uscire il paese da una crisi
violenta...
Diffidare dai Nobel per la Pace,
comunque....vediamo bene in che situazione si
trova il Sudafrica....vediamo che certi
cambiamenti sono di facciata e che il potere è in
mano a pochi e spesso bianchi e che
quellidell'ANC, da Tbo Mbeki a Zuma altro non sono
che mestieranti del potere e corrotti che dello
splendore rivoluzionario dell'ANC non hanno
proprio nulla. Vedere l'appoggio incondizionato
che Mbeki ha dato a Robert Mugabe, il dittatore
dello Zimbabwe, fino a poco tempo fa....
In sintesi, è così difficile pensare ad uno
stato palestinese retto da minoranze laiche, non
corrotte come le voleva Edward Said, vittima della
Naqba, assieme alla sua famiglia,ma così
lungimirante da comprendere che l'ANP , già negli
anni '90 era un dispotismo non illuminato e che
Arafat era ormai diventato un rais....
Per questo non possoppoggire nessuna lotta di
librazione, pochè di liberazione non si tratta,
bensì di tragedia...
E' l'arabo, il musulmano che deve liberarsi
si vari capetti dinastici, dellemonarchie
hashemite,salafite, wahabite, dei pagliacci come
Ahmdinejad o Siniora, se vuole davvero costruire
qualcosain Medioriente.
Ma come può fare, con un Occidente che gli
mette costantemente i bastoni tra le ruote?
Giorgio
Masili.