sabato 20 dicembre, manifestazione per il ragazzino afghano
- Subject: sabato 20 dicembre, manifestazione per il ragazzino afghano
- From: lucia conte <luccconte at yahoo.it>
- Date: Thu, 18 Dec 2008 19:30:17 +0000 (GMT)
Per
Zaher Rezai, per tutti coloro che sono costretti a rischiare la vita
per esercitare il diritto ad un’esistenza dignitosa. Perché
i controlli di frontiera al porto di Venezia non provochino più
altre morti. Sabato
20 dicembre ore 10:30 al Mercato Ittico, Stazione Marittima, Venezia La terribile storia di Zaher Rezai, il ragazzino schiacciato dal tir sotto il quale si era nascosto e ritrovato in Via Orlanda a Mestre ha tolto il fiato a chiunque ne sia venuto a conoscenza. Al di là della commozione, però, dentro di noi è vivo anche un sentimento di indignazione profonda che accompagna il dolore e ci spinge a cercare le cause di quanto è accaduto. Zaher era afghano e fuggiva da una storia di guerre e persecuzioni. Zaher non è morto per una disgrazia. Esistono cause e responsabilità individuabili. Tra queste, inequivocabilmente, ha avuto un ruolo anche il sistema di controlli vigente al Porto di Venezia, oltre che la violazione costante dei diritti fondamentali perpetrata a danno di migranti e richiedenti asilo da parte della Grecia. Se Zaher si è nascosto sotto il tir che poi lo ha ucciso è perché aveva fondato timore di essere respinto verso l’inferno della Grecia. Tutti coloro che fuggono sanno bene, infatti, che la possibilità di esercitare il diritto a chiedere asilo politico o di venire accolti se si è minorenni non è garantita alle frontiere portuali dell’Adriatico. La modalità con cui vengono effettuati i respingimenti alla frontiera del porto di Venezia, oltre che poco umana, è contestabile anche dal punto di vista giuridico e viola apertamente le direttive comunitarie sull’asilo, la Convenzione europea a salvaguardia dei diritti dell’uomo, ma anche decreti legislativi e circolari del ministero dell’interno italiani, nonché il testo Unico sull’immigrazione. Ricordare Zaher significa anche dire basta a questo sistema di controllo alla frontiera del porto di Venezia. Per questo chiediamo:
Per tutto questo i liberi cittadini di questa città sono invitati ad incontrarsi Sabato proprio di fronte al porto, dove partono e arrivano le navi dalla Grecia e dove centinaia di migranti e richiedenti asilo vengono respinti ogni anno. Quel
giorno voleranno alti gli aquiloni con il nome di Zaher La rete di associazioni Tuttiidirittiumanipertutti |
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