Afghanistan: fame e povertà ulteriore ostacolo sulla strada della pace



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081001it.html

Afghanistan: fame e povertà ulteriore ostacolo sulla strada della pace
Nove milioni di Afghani rischiano la fame - La comunità internazionale deve agire!

Bolzano, Göttingen, 1 ottobre 2008

In Afghanistan il prossimo inverno rischia di trasformarsi in catastrofe alimentare a causa dei cattivi raccolti ottenuti quest'anno. Nove milioni di persone dell'Afghanistan centro-settentrionale dipenderanno per la propria sopravvivenza dagli aiuti umanitari internazionali. Senza l'avvio di un serio programma di aiuti alimentari ed umanitari, la situazione nel paese rischia di precipitare definitivamente. La fame e il crescente impoverimento della popolazione già mettono a dura prova quel poco di stabilità finora raggiunta e allontanano ulteriormente l'obiettivo della pace nella regione. Se la comunità internazionale non riesce a fermare il drammatico impoverimento della popolazione rurale afghana, la lotta contro i Taliban sarà inevitabilmente persa.

Invece di sprecare tante belle parole quando si tratta di fare il punto sui programmi di ricostruzione internazionali in Afghanistan e che suonano come insulti per la popolazione afghana, l'Associazione per i Popoli Minacciati Internazionale esorta i politici europei a mostrare maggiore realismo. In assenza di aiuti umanitari le famiglie contadine nella provincia di Bamyan p.es. sono ormai costrette a nutrirsi di erba e di mangime per animali. In 30 anni di guerra civile la situazione della popolazione rurale non è mai stata così drammatica e i 15 miliardi di dollari investiti dalla comunità internazionale nella ricostruzione dopo la caduta del regime dei Taliban nel 2001 non hanno affatto migliorato la situazione dei piccoli agricoltori. La crescente corruzione, gli stipendi stratosferici degli esperti stranieri e gli alti profitti delle imprese occidentali incaricate della ricostruzione hanno assorbito il grosso degli aiuti stanziati dalla comunità internazionale.

Circa un quinto dei 25 milioni di Afghani vive già sotto la soglia di povertà. Il 40% della popolazione non trova lavoro e la maggior parte della popolazione spende fino all'85% dei propri introiti solo per riuscire a mangiare. Negli ultimi mesi la situazione della popolazione è ulteriormente peggiorata a causa dell'ultimo duro inverno e della successiva siccità.

In considerazione del progressivo impoverimento soprattutto della popolazione rurale afghana non ci si deve meravigliare del crescente consenso verso i Taliban anche nell'Afganistan settentrionale. Se la comunità internazionale non si mobilita per troncare la corruzione, per coordinare efficacemente gli aiuti e per migliorare effettivamente le condizioni di vita della popolazione, i Taliban continueranno a guadagnare potere.

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