Disegno di
legge
Articolo
1.
(Acquisto della
cittadinanza)
1. Il cittadino straniero iscritto nell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane acquista di diritto la cittadinanza italiana a sua domanda, da
presentare tramite l’Unione al ministero dell’Interno, mantenendo altresì la
cittadinanza israeliana se già ne sia titolare.
2. La cittadinanza italiana è
acquisita anche dalla moglie e dai figli minori del cittadino di cui al comma 1,
mantenendo anch’essi la cittadinanza israeliana.
Articolo
2.
(Doppia
cittadinanza italiana ed israeliana)
1. Le persone che siano iscritte
all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che acquistino volontariamente
anche la cittadinanza italiana, possono mantenere la cittadinanza israeliana, se
già ne siano titolari.
2. Il cittadino italiano iscritto all’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane, che acquisti volontariamente anche la cittadinanza
israeliana, mantiene di diritto la cittadinanza italiana.
3. Le stesse
disposizioni si applicano al coniuge ed ai figli minori, ancorché non siano
iscritti all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Articolo 3.
(Servizio in
amministrazioni dello Stato d’Israele)
1. I cittadini italiani che siano
iscritti all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ancorché non siano anche
cittadini dello Stato d’Israele, possono liberamente e senza autorizzazione
delle autorità italiane prestare servizio militare anche volontario nelle forze
di difesa, ovvero prestare servizio in altre amministrazioni dello Stato
d’Israele.
Il lettore
mi chiede che cosa ne penso. Mah. Come ha detto Chiesa, Francesco Cossiga si fa
capire benissimo da chi vuole lui. Lancia messaggi ad ambienti che non hanno
nulla a vedere con l’opinione pubblica. E’ l’uomo di servizio della massoneria
britannica, è stato uno dei capi di Gladio, ha avuto una parte molto
interessante nell’omicidio Moro, per la quale è stato premiato con la presidenza
della repubblica.
Ma d’altra parte, non si può escludere che si stia
facendo beffe del servilismo della «destra» al potere verso i fanatici ebraici,
al punto da imbarcare e dare cariche a israeliani come la ridicola
Nirenstein e Ruben, capintesta dell’ADL, il ministero degli Esteri a un
israeliano di diritto come Frattini (ciascun ebreo è di diritto israeliano,
basta lo chieda), o da arruolare Elkann (il papà di Lapo) come consulente alla
«cultura».
Cossiga è uno specialista in quella che i francesi chiamano
«surenchère», cioè di rilanciare una tendenza aumentando la dose, fino
all’assurdo. E’ un’applicazione maligna del detto evangelico (Matteo 5,40): Se
uno vuol farti causa per toglierti la tunica, cedigli anche il mantello. Perchè
Cossiga è notoriamente maligno e malvagio.
Secondo me, dimostra la
«surenchère» beffarda specialmente l’articolo 3: perchè è ben noto che giovani
ebrei italiani vanno volontari a fare il servizio militare in Israele - un reato
per le leggi italiane, che solo nel loro caso non vengono applicate. Si
concedono insomma una vacanza militare, in cui si prendono il gusto di
sparare, angariare ed ammazzare un po’ i palestinesi, e tornano in Italia
con un addestramento utile per i pestaggi urbani e i «servizi
d’ordine».
Kossiga ha l’aria di dire: visto che già commettono il reato,
diamogli anche il mantello. Ossia l’Italia tutta. Può confermare l’intento
derisorio anche la relazione con cui Kossiga accompagna il suo disegno di
legge?
Giudicate voi:
«Onorevoli Senatori. - Come affermato con vigore
nell’appello lanciato durante il suo intervento al quinto congresso dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane dal presidente Claudio Morpurgo agli ebrei
italiani, è necessario un legame più stretto con Israele. E’ essenziale. ‘Senza
Israele siamo più poveri’ - egli ha detto – ‘siamo privi di un riferimento di
cui non possiamo e non vogliamo fare a meno. Siamo carenti di una parte di noi’.
‘Questo legame - egli ha aggiunto - deve essere più attivo e portare a rapporti
più intensi che coinvolgano la società nel suo insieme, l’economia, la cultura e
l’arte. Un legame che non deve essere solamente di Stati ma di popoli’.
Nelle
parole del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane trovano
conferma il legame inscindibile tra lo Stato d’Israele, il focolare storico
degli ebrei, e l’ebraismo anche mondiale ed il legame perversamente naturale tra
antiebraismo, antisemitismo ed antisraelismo, ancora oggi istintivamente tipico
di una parte della cultura politica europea, dallo ‘chirachismo’ francese, al
cattolicesimo-patriottico dei cattolici polacchi seguaci dei partiti leader
di quel Paese e degli insegnamenti della cattolica ‘Radio Maria’, preceduta
purtroppo dal triste insegnamento del cardinale August Hlond che aveva a suo
tempo pubblicato una pastorale nella quale affermava che gli ebrei erano
l’avanguardia dell’ateismo e del bolscevismo, inivitava a boicottare le
pubblicazioni e il commercio degli ebrei che conducevano una guerra alla Chiesa
cattolica, mentre di conseguenza il sinodo dei vescovi polacchi adottò una
risoluzione che chiedeva agli ebrei fosse impedito di insegnare agli studenti
cattolici e che gli studenti ebrei fossero allontanati dai corsi seguiti dagli
studenti cattolici, e inoltre, per i gesuiti polacchi, gli ebrei dovevano essere
espulsi dalle società cristiane. E sembra che sia stato il Preposto Generale
della Compagnia di Gesù, il polacco Padre Wladimir Ledóchowski S.J., ad
ostacolare l’emanazione da parte di Papa Pio XI di un’enciclica da questi
preparata con l’aiuto di un gesuita americano, padre John Courtney
Murray S.J., contro il razzismo ed in particolare contro la persecuzione degli
ebrei da parte dei nazisti, enciclica che non fu pubblicata per la morte di Papa
Pio XI e che il suo successore Papa Pio XII preferì per prudenza non emanare né
renderne noto il testo temendo, come fu suo costante timore, che vi potessero
essere ritorsioni contro la Chiesa cattolica. Per un ebreo la causa dello Stato
d’Israele non può essere che la sua causa, e la difesa di questo Stato un
proprio dovere, anche religioso. In riconoscimento di questa realtà, culturale e
religiosa, e almeno tendenzialmente nazionale, ed anche a tutela dell’identità e
della sicurezza della comunità ebraica italiana, presento il seguente disegno di
legge sull’acquisto della cittadinanza italiana da parte degli ebrei, sulla
doppia cittadinanza italiana ed israeliana e sulla libertà di prestare servizio
militare anche volontario nelle forze di difesa ed anche servizio in altre
amministrazioni dello Stato d’Israele, pur se soltanto cittadini italiani.
Analoghe disposizioni potranno stabilirsi anche per gli appartenenti all’Islam,
in riferimento all’appartenenza a Stati nei quali sia ufficiale la religione
islamica, quando sia introdotto nel nostro ordinamento un sistema garantito
dallo Stato di appartenenza delle persone
all’Islam».