Re: shoah



Sarebbe opportuno estendere l'analisi ed approfondire
la genesi ideologica e storica dei campi di
concentramento e dell'antisemitidsmo nazista, e la sua
gestione fino alla fine del conflitto. Vi sono
circostanze rilevanti che non possono essere
accantonate e rimosse: alcuni piccoli fatti: le
principali fabbriche produttrici di mezzi militari per
l'esercito nazista erano americane (Ford, GM) ed
utilizzavano la mano d'opera dei campi di
concentramento! Queste fabbriche non sono state
bombardate dagli alleati e nei rari casi la Ford a
fine guerra ha chiesto i danni al governo americano!
Tutto il sistema informatico a supporto della caccia a
"determinati" ebrei e per la gestione dei campi di
concentramento era fornito dalla IBM americana che
operava sul territorio tedesco con proprio personale
specializzato! Stretti contatti operativi tra i
dirigenti sionisti responsabili dell'operazione
palestina e le autorità naziste hanno accompagnato lo
sterminio di una parte del popolo ebraico, sopratutto
quello assimilato alla cultura europea e recalcitrante
all'idea di un nuovo israele.  
--- Valentino R <semjase at tin.it> ha scritto:

> Genericamente si sostiene che "si parla di 'shoah'
> perché l'intento di sterminare gli
> ebrei fu dichiarato apertamente da Hitler." La
> verità è che non
> vi è traccia di una dichiarazione in quel senso da
> parte di Hitler. Il
> sistema nazista ha funzionato in modo molto più
> complesso e subdolo - molto
> ben descritto, nella sua struttura principale, nel
> "Doppio Stato" di Ernst
> Fraenkel e da Franz Neumann, nel suo "Behemoth".
> Quando i due - entrambi
> ebrei tedeschi - scrissero i loro libri, non
> sapevano nemmeno loro che il
> sistema di persecuzione da loro magistralmente
> spiegato, avrebbe portato
> allo sterminio di milioni di ebrei, e ciò - insisito
> - senza che nessuno lo
> avesse mai esplicitamente decretato.
> 
> La maggioranza degli incarcerati nei campi di
> concentramente NON furono
> ebrei, e questo è un fatto storico che la profusione
> del termine "shoah" si
> sforza a nascondere. Il primo campo di
> concentramento - quello di Dachau -
> non fu istituito per incarcerarvi ebrei, ma per i
> "nemici del popolo
> tedesco", prescindendo dalle loro religioni. Nel
> corso del regime nazista vi
> furono installati oltre 1200 campi di concentramento
> di cui alcuni - situati
> nei territori occupati - contenevano una maggioranza
> di ebrei, la maggior
> parte di questa estesa rete di lager invece no.
> 
> La "specialità" della situazione degli ebrei era
> consistita nel fatto che
> loro furono considerati "proprietà privata" delle SS
> -  il che permise alle
> SS di trasformarsi da una semplice milizia armata
> del partito NSDAP in uno
> stato nello stato, con un proprio impero economico
> ed una propria
> amministrazione capillare. Il fondamento economico
> di tale trasformazione -
> accelerata enormemente dalle invasioni belliche -
> era la confisca delle
> proprietà degli ebrei e, nell'ambito dell'economica
> bellica, lo sfruttamento
> della forza lavoro degli ebrei capaci di lavorare.
> Il razzismo
> propagandistico anti-ebraico era quindi innanzitutto
> finalizzato alla
> legittimazione dell'esproprio di un'intera categoria
> di popolazione. Giusto
> come il razzismo anti-arabo propagandistico
> dell'odierna Israele.
> 
> Nel contesto dei campi di concentramento, la
> prospettiva di sopravvivere era
> maggiore per un ebreo che non per un non-ebreo
> comunista, intellettuale o
> membro della classe "media" dei paesi slavi occupati
> durante la seconda
> guerra mondiale, mentre la prospettiva di
> sopravvivere di un operaio o
> contadino non-ebreo era uguale a quello delle
> vittime ebree: mentre gli
> ebrei furono deportati nei ghetti e campi
> amministrati dalle SS,  la massa
> lavoratrice dei territori occupati, gestiti
> dall'amministrazione militare,
> fu deportata in vari campi di concentramento, per
> svolgere lavori forzati,
> con razioni di cibo che raramente eccedevano i 1500
> calorie per giorno - e
> questo solamente in caso di lavoratori "preziosi",
> perché specializzati. Lì,
> si era destinati a morire e la morte era calcolata.
> 
> Ora, per mettere in chiaro ancora una volta: non mi
> sogno neanche di negare
> l'uccisione di milioni di ebrei. Ma mi rifiuto di
> parlare di "shoah" ed
> insisto sul termine di genocidio amministrato. La
> ricostruzione del
> genocidio amministrato durante il nazismo non
> porterà affatto alla
> diminuzione della tragedia ebraica - al contrario.
> Ma il genocidio
> amministrato era molto più vasto e terribile che non
> la persecuzione
> specifica degli ebrei. Ciò che ho detto e che
> ribadisco è che l'introduzione
> del termine "shoah" è servita e continua a servire
> ad oscurare la vista
> sull'ingente macello che fu l'amministrazione
> nazista nei territori
> occupati, dettata dalle cosidette "necessità"
> dell'economia bellica in
> generale e dell'industria militare, nello specifico,
> nell'ambito di una
> visione complessiva di "ridisegnare lo spazo della
> Nuova Grande Europa".
> Scartando il termine "shoah", si allarga l'orizzonte
> alle vere dimensioni
> dell'espansionimo militare tedesco dell'epoca,
> facendo affiorare la dinamica
> cui s'ispira l'odierno progetto del Nuovo Grande
> Medioriente. Il termine
> "shoah" è utile per nascondere i fatti, il termine
> "genocidio amministrato"
> invece, apre l'orizzonte e li fa vedere con
> chiarezza.
> 
> E tipico sentirsi rispondere "nessuno ha mai detto
> che nei lager non vi
> fossero anche persone non ebree ..... ma ciò non
> toglie che la
> maggioranza.... fosse gente ebrea." Nelle frasi di
> "si.... però", ciò che
> conta è sempre quello che arriva dopo il "però",
> mentre quello che è
> racchiuso tra il "si" ed il "però", è quello che
> l'interlocutore ha deciso
> di scartare, di non considerare. E questo è il
> risultato dell'introduzione
> del termine "shoah": si parla dei treni che
> deportavano gli ebrei verso
> campi di concentramento nei territori occupati dell'
> Europa orientale, ma
> non si parla dei treni che andavano nella direzione
> opposta, portando
> milioni di polacchi, ucraini, bielorussi e russi (ed
> anche italiani, come
> avevo ricordato, ma che voi vi siete subito
> affrettati a scartare) nei campi
> di concentramento tedeschi, dove la morte era una
> questione di tempo.
> 
> Conclusione: il genocidio praticato dai nazisti
> tedeschi era molto maggiore
> di quanto si vuole fare ammettere al grande
> pubblico, ma anche molto meno
> giudeo-centrico. Non so in quale misura la recente
> conferenza di Teheran
> abbia contribuito a fare luce su questi fatti, ma
> sicuramente ogni
> iniziativa seria che porti in questa direzione,
> merita la nostra attenzione.
> 
> Susanne Scheidt
> 
> *************
> 
> ----- Original Message ----- 
> From: "gabriele" <grimwald.g at gmail.com>
> To: <APOTInon-la_bevo at yahoogroups.com>
> Sent: Thursday, December 14, 2006 10:10 PM
> Subject: [APOTInon-la_bevo] shoah
> 
> 



__________________________________________________
Do You Yahoo!?
Poco spazio e tanto spam? Yahoo! Mail ti protegge dallo spam e ti da tanto spazio gratuito per i tuoi file e i messaggi 
http://mail.yahoo.it