Palestina: gli israeliani assediano la popolazione



TEL AVIV -  Sempre più convulsa e drammatica la situazione nella città di Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza, dove tre giorni fa ingenti forze israeliane sono entrate per mettere fine al continuo lancio di razzi verso vicine città del Neghev.  In tre giorni di combattimenti, secondo un portavoce militare israeliano, nel nord di Gaza sono rimasti uccisi 34 palestinesi, in prevalenza miliziani. Fonti locali contano invece per ora 23 vittime. Due giorni fa anche un soldato israeliano è rimasto ucciso.  

L'episodio più drammatico si è verificato stamane quando un corteo di diverse decine di donne ha marciato verso la moschea el-Nasser, nella piccola 'casbah' della città, dove dalla scorsa notte decine di miliziani erano stretti d'assedio dalle forze israeliane. 

 Stando a fonti militari israeliane, quel corteo era una operazione di diversione organizzata dai miliziani per 'coprire' la fuga dalla moschea, che è in effetti avvenuta. Secondo alcune fonti, i miliziani in fuga indossavano abiti femminili.   Durante il confronto le donne si sono trovate comunque sotto il fuoco. Una di essa è rimasta uccisa, un'altra viene definita in stato di morte clinica. L'agenzia di stampa palestinese Ramattan ha riferito che le donne uccise sarebbero tre, ma finora questa cifra non ha trovato conferma.   L'esercito ha quindi assunto il controllo della moschea e stringe adesso d'assedio due edifici (uno è l'ospedale locale) dove si sarebbero rifugiati i miliziani.   

I soldati israeliani sono impegnati a Beit Hanun in perquisizioni a tappeto alla ricerca di armi, munizioni, esplosivi, depositi di razzi e lanciarazzi. Ieri, secondo Ramattan, sono stati fermati per accertamenti 1.500 uomini.   I dirigenti palestinesi hanno espresso dure condanne per la operazione in corso, che di fatto isola Beit Hanun dal resto della Striscia. Manifestazioni popolari di protesta sono state indette per oggi, al termine delle preghiere nelle moschee.         Secondo la stampa, questi combattimenti hanno intanto provocato un irrigidimento delle richieste di Hamas per uno scambio di prigionieri con Israele.  

INCIDENTI IN CISGIORDANIA   Diversi incidenti si sono verificati anche in Cisgiordania. All'alba soldati israeliani hanno arrestato il ministro palestinese per i lavori pubblici Abdel Rahman Zeidan. Il vicepremier palestinese Nasser al Shaer ha definito questo episodio un "tentativo di Israele di sabotare gli sforzi in corso per dar vita a un governo di unità nazionale" nei Territori.   A Nablus un giovane palestinese, inquadrato nelle Brigate dei Martiri di al-Aqsa (gruppo armato legato ad Al Fatah, il partito del presidente palestinese Mahmud Abbas), è rimasto ucciso e il fratello maggiore è rimasto ferito in modo grave mentre artificieri israeliani disinnescavano una potente autobomba predisposta dai due per attaccare una pattuglia militare.   A Betlemme una unità israeliana stringe d'assedio da diverse ore un edificio dove sarebbero barricati miliziani della Jihad islamica. Un ufficiale israeliano è rimasto ferito nella sparatoria in cui, secondo fonti locali, è rimasta uccisa una donna di circa 80 anni.