Re:Bush sempre più vicino ad acquisire "poteri speciali"



25 luglio 2006

Dall'anno della sua Dichiarazione d'Indipendenza del 1948 Israele è stata attaccata diverse volte per mano dei suoi vicini e più precisamente nel:

1948 Guerra d'Indipendenza - appena 24 ore dopo la Dichiarazione di Indipendenza
1956 Battaglia del Sinai
1967 Guerra dei Sei Giorni
1973 Guerra di Yom Kippur
E' stupefacente che un così piccolo stato abbia non solo tenuto testa ai propri nemici, ma che addirittura da questi eventi abbia saputo ottenere trionfali vittorie. Nel 1948, quando l'Egitto, la Cisgiordania, la Siria, il Libano e l'Iraq invasero l'appena nato stato di Israele, l'esercito israeliano - seppur inferiore numericamente e con un equipaggiamento alquanto misero - fu in grado di resistere e scacciare quei pericolosi nemici che non tolleravano la sua presenza in quell'area.

Il governo israeliano comprese fin da subito che la propria sopravvivenza dipendeva dalla forza del suo esercito ed è per questo che è sempre stato all'avanguardia nel campo della ricerca, sviluppo ed utilizzo di armi di difesa ed attacco. Il sospetto (non troppo segreto) che Israele avesse la bomba atomica è stato ammesso dalle autorità e anche quando non possono costruire armamenti, riescono comunque ad acquistarli da altre nazioni. "Armati e pronti" è il loro motto. E nessuno, eccetto i folli e i loro nemici, possono biasimarli per ciò.

Io credo che le loro vittorie non furono certamente dovute a gesta eroiche sui campi di battaglia. Qualcuno vegliava e veglia tuttora su di loro ed è imperdonabile il fatto che essi stessi non l'abbiano ancora realizzato. Ma di questo ne parleremo più tardi.

Il 2006 va ad aggiungersi alle altre date e verrà ricordato come l'anno della Guerra agli Hezbollah .

Non la chiamerei Guerra al Libano, poiché Israele ha detto chiaramente di comprendere le politiche e le divisioni del Libano e non vuol fare guerra all'intera nazione, bensì cerca di limitare i propri attacchi solamente alle zone dominate dagli Hezbollah.

Fino a non molto tempo fa il Libano era una grande e prosperosa nazione, tanto è vero che la sua capitale Beirut veniva definita come "la Parigi del Mediterraneo". Oggi, terminata la lunga guerra civile (1975-1990) e agli interventi della Siria e di Israele (con diversi obiettivi e motivazioni) il Libano stava mostrando segni di ripresa. Ma questi progressi sono irrilevanti se si considera la situazione generale della nazione. Gli Hezbollah (Partito di dio), sostenuti dalla Siria e probabilmente anche dall'Iran hanno prodotto una stretta mortale su questa nazione. Essi vivono nella parte meridionale del Libano al confine con Israele, ma nel contempo riescono a manipolare l'intera nazione e la sua classe politica, agendo così goffamente da far sì che le proprie azioni producano alla fine degli esiti che sono l'esatto contrario di quanto intendessero realizzare. Per esempio vi è il caso dell'assassinio di Rafik Hariri compiuto il 14 febbraio 2005 durante le proteste antisiriane organizzate alfine di rimuovere le truppe della Siria dal Libano. I siriani in effetti se ne dovettero andare in tutta fretta, ma i suoi sostenitori e la sua milizia (gli Hezbollah) sono rimasti coi risultati che possiamo vedere in questi giorni.

La mentalità Medio Orientale appare aliena agli occhi occidentali ed è per questo che spesso ci si trova dinanzi ad eventi per noi inesplicabili, ma per loro molto concreti e reali. Essi hanno un senso dell'onore spropositato e per loro perdere la faccia è considerato come qualcosa di peggiore della stessa morte. Inoltre hanno una memoria lunghissima e specialmente in questo caso possono tornare indietro anche di qualche millennio (ai tempi di Abramo, per essere esatti).

Non c'è bisogno di elencare i bombardamenti quotidiani e gli attacchi missilistici, così come non è il caso di parlare di tutte le diplomazie al lavoro e delle manipolazioni più o meno velate. Questa è la natura del gioco ed ognuno, a seconda delle proprie preferenze, può scegliere su quali mezzi di informazione leggerne gli sviluppi. Nessuno dei media però può dire l'esito finale di questo conflitto. A questo punto devo però dichiarare nuovamente alcuni punti fondamentali:

1) Israele sarà vittorioso contro qualsiasi nemico
2) Israele possiederà tutto il territorio che va dal Nilo fino all'Eufrate
3) Israele sarà la nazione per eccellenza sulla terra durante il Millennio

E questo è solo l'inizio. Certo, il problema, se così lo possiamo definire, è che per arrivare fino a quel punto si passerà per un enorme e doloroso trauma che porterà fino alla disperazione più assoluta. Ma non dubitate, alla fine Israele prevarrà in maniera trionfante. Come faccio ad esserne così sicuro? E' semplice: E' SCRITTO e quindi accadrà.

Diverse persone chiedono cosa accadrà adesso e a che punto siamo nella linea del tempo delle profezie. Ogni volta che accadono eventi importanti in Israele spuntano fuori diversi speculatori, i quali sostengono che siamo entrati nella Tribolazione, che l'Anticristo è quella tale persona, e di andarci a nascondere su qualche montagna per sfuggire alla Bestia e al Marchio. Non abbiamo mai giocato con le speculazioni e non cominceremo a farlo ora. Qualcosa però è fondamentalmente cambiato e questa volta si percepisce un presentimento diverso.

Nella linea temporale delle profezie vi sono diversi eventi che non si sono ancora realizzati. Per esempio la distruzione di Damasco, Siria (Isaia 17:1) e l' attacco contro Israele (in inglese) descritto in Ezechiele 38 e 39.

Poiché gli Hezbollah sono direttamente legati con la Siria, la cui capitale è Damasco che è nel contempo il quartier generale di pressoché tutte le associazioni terroristiche anti-israeliane, a questo punto non è difficile cercare di mettere insieme i pezzi. Io credo (e non sono il solo) che dopo qualche tragico attaccho terroristico compiuto dagli Hezbollah o gruppi simili che causerà un numero enorme di vittime, Israele reagirà con un attacco nucleare contro Damasco. Sicuramente allora come sta già accadendo ora, la maggioranza delle nazioni dirà che Israele sta usando la sua forza in maniera "eccessiva e sproporzionata", mentre io ritengo che Israele stia usando l'unica forza che i suoi nemici sono in grado di capire. Ecco quindi come si adempirà la profezia di Isaia.

(settimana prossima ci sarà la conclusione dell'articolo)



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5 giugno 2006

D'accordo, prima di tutto vorrei dare un paio di brevi risposte a tutti coloro che ci hanno domandato come mai non avessimo parlato del film “Il Codice Da Vinci”. Francamente credo se ne sia parlato abbondantemente su tutti i media . Ad essere sincero devo dire che il film io non l'ho visto e non ho neppure intenzione di vederlo in futuro. Perché mai io (e con me tutti i cristiani) dovremmo spendere tempo e denaro per vedere della spazzatura diabolica? Credo che vi sarà un posto speciale all'inferno per l'autore Dan Brown e per tutti quelli che in qualche modo hanno partecipato a questo blasfemo progetto di Intrattenimento (?) della Sony. Lì si troveranno quei degenerati che negli ultimi anni hanno preso piacere nel diffamare il Signore Gesù Cristo attraverso la propria “arte”. Come ho già avuto modo di dire in passato, questo tipo di persone avrà modo di sperimentare a tempo dovuto il vero significato di terrore senza poter ottenere nessuna speranza. Proveranno che il fuoco col quale stanno giocando è un fuoco inestinguibile.


Voglio invece parlare delle parole pronunciate dal Papa Benedetto durante la sua visita al campo di sterminio di Auschwitz:


"In questo luogo, non troviamo parole, ma solo uno stupefatto silenzio che ci fa chiedere a Dio una sola domanda: perché? Perché non dicesti nulla? Come ha potuto Dio tollerare una tale distruzione? Prego a Dio che non permetta che capiti qualcosa di simile un'altra volta. ”
Una tale dichiarazione, pronunciata dal capo della Chiesa Cattolica ci lascia sconcertati per tutta una serie di ragioni. Innanzitutto perché queste parole non dovrebbero provenire da qualcuno che si suppone abbia una profonda conoscenza della natura di Dio. Perché Dio non disse niente? Dio ebbe molto da dire, ma il problema fu che pochissimi ascoltarono e certamente la Chiesa Cattolica di quei tempi non fu tra questi.
Che grande delusione si sta dimostrando Papa Benedetto.
Considerata la sua intelligenza e la sua conoscenza delle Scritture, mi sarei atteso che egli avrebbe spinto la Chiesa Cattolica ad un avvicinamento al vero Vangelo, ma disgraziatamente devo rilevare che non è il caso. E nondimeno sono addolorato nel vedergli fare questi grandi gesti teatrali incomprensibili che vengono poi diffusi in tutti gli angoli della terra dai voraci media.

In tutta questa vicenda c'è un punto da sottolineare : accusare Dio è il passatempo favorito dell'umanità, da Adamo (La donna che tu mi hai messo accanto, è lei che mi ha dato il frutto dell'albero) fino a Benedetto (Perché non dicesti (o non dici) nulla?). E' sempre colpa di Dio, o perché fa qualcosa oppure perché non lo fa. Non è incredibile osservare come l'uomo sia in grado di rigirare qualsiasi situazione pur di evitare le proprie responsabilità?

Dio ci ha dato la preziosa libertà di fare secondo le nostre scelte, naturalmente raccogliendo i frutti di ciò che abbiamo seminato e questa è la parte che non ci piace. Se Dio dovesse intervenire in giudizio per ogni singola atrocità perpetrata nessuno vivrebbe più oggigiorno. Qualcuno potrebbe dire che non si può paragonare il rapimento o l'uccisione di una singola persona con quello di un intero popolo. Ma è davvero così? Una vita vale più di un'altra secondo Dio, il quale disse che vuole che TUTTI GLI UOMINI siano salvati? Egli avrebbe mandato il Suo Figlio Gesù Cristo a morire sulla croce anche per salvare un solo peccatore, se fosse stato il caso, perché Dio è così. E' la nostra debole comprensione e percezione di Lui che ci fa creare folli e implausibili teorie. Leggete il brano seguente che spiega in modo semplice ed eloquente questo concetto:


"Dove era Dio in quei giorni?" domanda il Papa. Come ha potuto un Creatore giusto e amorevole permettere gli innumerevoli carichi umani condotti a morire ad Auschwitz? Dov' era Dio nei Gulag? Dove era quando i Khmer Rossi massacrarono 1,7 milioni di cambogiani? Dov' era durante l'olocausto degli armeni? Dov' era Dio in Ruanda? Dov' è Dio nel Darfur?

E dove è Dio ogni volta che una vittima innocente viene uccisa o rapita o violentata?

La risposta, quella che il Papa non ha detto chiaramente, è che un mondo nel quale Dio interviene sempre per prevenire la crudeltà e la violenza sarebbe un mondo senza libertà – e la vita senza libertà sarebbe priva di senso. Dio ha fornito l'uomo del potere di scelta tra il bene e il male. Alcuni scelgono di aiutare il proprio prossimo, altri invece di fargli del male. Vi furono nell'Europa nazista delle persone che portarono gli ebrei alle camere a gas e ve ne furono altri che rischiarono la propria vita pur di nascondere gli ebrei dalla Gestapo.

L'Iddio “che parlò dal Sinai” non parlava ad angeli o a dei robot incapaci di disobbedire anche se lo volessero . Egli parlava a persone reali con scelte reali da fare e reali conseguenze che sarebbero scaturite dalle loro scelte. Auschwitz non è stato colpa di Dio. Egli non costruì quel luogo. E solo trasformando gli edificatori di quel luogo da uomini moralmente liberi in pupazzi avrebbe potuto impedirgli di realizzare i loro orribili crimini.

Non è stato Dio ad aver sbagliato durante l'Olocausto, nei Gulag, l'11 settembre o in Bosnia. Non è Dio a sbagliare quando uomini compiono atti barbarici contro altri uomini. Auschwitz non è ciò che accade quando l'Iddio che dice “Non uccidere” e “ama il tuo prossimo come te stesso” è silente. Esso accade quando gli uomini e le donne si rifiutano di ascoltare.

Townhall.com | 05/05/06 | Jeff Jacoby