Inoltra: [FSF] il medioriente visto da joseph halevi



--- tiziano cardosi <tcardosi at tiscali.it> ha scritto: 

> Da: tiziano cardosi <tcardosi at tiscali.it>
> A: FSF <fsf at firenzesocialforum.net>
> Oggetto: [FSF] il medioriente visto da joseph halevi
> Data: Thu, 07 Sep 2006 13:05:31 +0200
> 
> 
> > From: "Joseph Halevi"
> >
> > Da Joseph Halevi
> >
> > /Invio con il permesso di pubblicarlo e farlo
> circolare (ho deciso non 
> > esprimermi più per ora sul Manifesto in materia di
> Medioriente perchè 
> > la situazione interna del giornale è troppo
> contorta ed è inutile 
> > litigare e rompere amicizie e rapporti umani
> stabiliti da circa un 
> > ventennio. Di conseguenza sul MO mi esprimerò
> liberamente inviando di 
> > tanto in tanto dei pezzi dando la facoltà di
> utilizzarli liberamente)./
> >  
> > * *
> 
> _*Sul medioriente e la sinistra italiana
> *_La sinistra italiana ufficiale, quella che sta al
> governo e quella che
> l'appoggia di fatto dall' esterno, come il
> manifesto, si trova davanti
> alla situazione mediorientale come un'imbarcazione
> di fronte ad un
> visibilissimo scoglio ma senza un equipaggio capace
> di effettuare la
> manovra di aggiramento.  Il motore che spinge il
> natante verso lo
> schianto è la missione UE/ONU così come è stata
> concepita ed attuata.
> Quando i soldati UE/ONU si troveranno maggiormente
> coinvolti nel
> conflitto - coinvolgimento fisicamente iniziato con
> l'attentato a Sidone
> - vi sarà un duro scontro tra Francia ed Italia,
> quest'ultima rimarràda
> sola nei fatti e la sinistra entrerà in un mare di
> ricriminazioni ed
> accuse reciproche. Infatti la Francia cercherà di
> salvare i suoi
> interessi in Libano ed in Siria mentre l'Italia
> seguirà la linea
> pro-americana di D'Alema cosa che Parigi ostacolerà.
> Indipendentemente
> dallo scatenamento della prossima guerra da parte di
> Israele, la Francia
> non permetterà al comando italiano della forza
> UE/ONU di espletare le
> sue funzioni.
> Per capire la dinamica che si sta mettendo in moto
> alla frontiera del
> Libano con Israele bisogna avere un'idea chiara di
> che cosa sia stata
> questa fase del conflitto che dura dal 1948.
> Non è stato Israele ad iniziare  quest'ultima guerra
> al Libano
> semplicemente perchè Tel Aviv  aveva pianificato
> un'altra data. Ha
> ragione il capo di Hezbollah, Nasrallah, a
> dichiararsi sorpreso della
> reazione israeliana alla cattura dei due soldati,
> perchè le sue
> previsioni erano corrette. Israele aveva effettuato
> varie manovre
> militari preparatorie  ma il momento  di apertura
> dello scontro veniva
> calibrato in rapporto alla pressione USA sull'Iran
> ed al rifiuto di
> quest'ultimo di cedervi. E' evidente che tale
> pressione era destinata ad
> entrare in una fase acuta DOPO il rifiuto di Tehran
> di soggiacere alla
> richiesta USA/ONU di sospendere tutte le sue
> attività in materia
> nucleare. La data scadeva in Agosto per cui è
> evidente che la tensione
> sarebbe montata da Settembre in poi, periodo in cui
> Hezbollah prevedeva
> l'inizio del conflitto da parte di Israele e penso
> che così la
> pensassero i governanti ed i militari israeliani. 
> La guerra al Libano
> ed a Hezbollah era programmata con gli Usa come
> parte dello scontro con
> l'Iran.
> Le cose non sono andate così per via della
> situazione interna in Israele
> e per la guerra condotta contro la popolazione di
> Gaza in funzione
> dell'occupazione della Cisgiordania. La destra
> politica israeliana
> accusava Olmert di non condurre un guerra efficace
> sebbene avesse
> ricevuto luce verde da tutte le parti, non solo da
> parte degli Usa ma
> anche da parte dell' Unione Europea. Infatti la
> decisione dell'UE di
> boicottare il governo palestinese legalmente eletto
> ha accelerato la
> determinazione distruttiva di Israele. Tuttavia
> l'establishment
> capitalistico-militare di Israele si vedeva
> estromesso dalla sua
> posizione di comando in quanto - per la prima volta
> da tanti anni -
> l'esecutivo del paese era formato da persone che non
> provengono, ad
> eccezione di Peres, dalla casta prodotta dal
> complesso militare e dei
> servizi di sicurezza. Ogni occasione era buona per
> attaccare
> l'incompetenza militare  di Olmert e Peretz sebbene
> questi volessero
> devastare Gaza in perfetta continuità con la
> politica dei passati
> governi. La cattura da parte di un commando di Hamas
> di un militare
> isrealiano ha spezzato la schiena ad Olmert. Dal
> punto di vista militare
> l'operazione di Hamas era alquanto complessa dato
> che si trattava di
> scavare un tunnel, attaccare delle posizioni
> fortificate, penetrarle e
> catturare dei soldati. Da quel momento la destra
> politica e
> l'establishment militare non ha mollato la pressione
> su Olmert. Quando
> Hezbollah ha effettuato un'operazione simile -
> probabilmente in
> solidarietà con i palestinesi di Gaza e per mettere
> pressione su Israele
> di liberare i palestinesi ed i libanesi (tutti
> terroristi ovviamente
> mentre i soldati che occupano territori che
> dovrebbero essere evacuati
> secondo le risoluzioni dell'ONU sono completamente
> pacifici) che vengono
> regolarmente rapiti da anni  - è scattata, d'accordo
> con gli USA, la
> guerra al Libano.  Per il governo Olmert si trattava
> di mostrare alla
> destra politica che era capace di reagire e di
> imporre la forza
> deterrente di Israele aumentandone l'importanza agli
> occhi degli USA per
> via del colpo che l'azione israeliana avrebbe
> apportato alla Siria. La
> prima cosa che Bush ha detto a Blair durante la
> conversazione al
> microfono è proprio questa ' they have to get
> Syria..'.
> Sia Washington che Tel Aviv pensavano che
> acchiappare al volo
> l'occasione della guerra che si presentava in
> maniera anticipata non
> avrebbe cambiato il risultato: governo filo
> Usa-Israele in Libano,
> isolamento totale e mortale (per il regime) della
> Siria, eliminazione di
> Hezbollah, quindi_ chiusura definitiva della
> questione del Golan
> occupato dal 1967 e della striscia di terra di
> confine tra Libano e
> Siria anch'essa occupata da Israele._ Proprio perchè
> gli USA ed Israele
> pensavano che le cose sarebbero andate in tal modo,
> si opponevano a
> qualsiasi intervento dell'ONU ed a qualsiasi tregua.
>  Anzi, come
> sottolineato in un'ottima corrispondenza di Robert
> Fisk, quando Israele
> si accorse della sua incapacità a sopraffare
> Hezbollah attaccò la
> postazione ONU - uccidendone i militari -  che da
> anni monitorava e
> registrava le azioni nella zona agendo quindi da
> importante
> testimonianza pubblica (forza UE/ONU di oggi: de te
> fabula narratur). Ho
> già osservato che il boicottaggio da parte dell'UE
> del governo
> palestinese legalmente eletto è stato un fattore
> importante nell'
> accelerazione della guerra contro la popolazione di
> Gaza da parte di
> Israele. Analogamente la riunione di Roma del 26 non
> è stata un
> fallimento. E' stata invece un'autorizzazione ad
> andare avanti nei
> bombardamenti contro le popolazioni civili del
> Libano. D'Alema può
> negarlo quanto vuole ma per almeno una settimana
> ministri israeliani
> andavano ripetendo alla radio che la riunione di
> Roma avevo dato 'or
> iarok' (luce verde) per continuare. L'impatto in tal
> senso della
> riunione di Roma è stato talmente importante da
> essere ripetuto dalla
> BBC la quale mandava in onda anche le dichiarazioni
> in ebraico dei
> ministri israeliani. La riunione di Roma ha quindi
> svolto un ruolo
> criminale nei confronti della popolazione del Libano
> merdionale e la
> decisione di inviare truppe UE/ONU si innesta sulla
> linea tenuta a Roma.
> In un primo tempo USA e Tel Aviv non volevano tregue
> di sorta. Ma quando
> si resero conto che l'esercito era impantanato nel
> Libano merdionale, la
> stessa Rice si affrettò a dire che urgeva una
> tregua. Guardiamo la
> questione dal lato degli USA. Più l'esercito
> israeliano si impantanava,
> più Israele bombardava i civili, tanto più entrava
> in crisi il rapporto
> sciiti iracheni (di Al Sistani) e gli USA. Anche la
> Rice finì per
> capirlo. Dal lato USA la guerra produceva gli
> effetti opposti:
> rafforzava Hezbollah in tutto il Libano, nonchè la
> Siria e l'Iran
> indebolendo quel po' di rapporto che c'è tra
> leadership sciita ed
> occupanti USA in Iraq.
> Guardiamo ora la situazione dal lato dei governanti
> israeliani. E'
> sbagliato pensare che avrebbero continuato a
> bombardare. Con l'esercito
> che subiva perdite crescenti, senza essere capaci di
> interrompere il
> lancio dei razzi tramite i bombardamenti dell'
> aviazione  sui civili
> (come mezzo di pressione e di terrore), Tel Aviv si
> trovava di fronte ad
> una popolazione che nel nord del paese era
> terrorizzata. Questa
> popolazione voleva che l'esercito continuasse fino
> in fondo in
> un'offensiva che non poteva sostenere se non con una
> guerra totale che
> avrebbe coinvolto anche la Siria e che comunque non
> avrebbe potuto
> effettuare dal tipo di schieramento che aveva alla
> frontiera del Libano
> meridionale. In effetti per soddisfare le richieste
> di una popolazione
> terrorizzata il governo avrebbe dovuto interrompere
> le operazioni
> correnti sul fronte del Libano, ritirarsi,
> riorganizzare le truppe e gli
> schieramenti e ripartire. Più o meno come sta
> pianificando di fare ora
> con la tregua con l'obiettivo dichiarato di
> accelerare lo scontro
> USA-Israele contro l'Iran. Ma iniziare tale manovra
> di rientro da soli
> durante la guerra avrebbe significato perdere ogni
> posizione di
> contrattazione politica mostrando di ritirarsi senza
> alternativa.
> L'avrebbero fatto comunque per salvare e
> riorganizzare l'esercito
> (PERCHE' ERA SALTATO TUTTO IL DISPOSITIVO) e calmare
> la popolazione,
> senza l'ONU. Tuttavia per gli USA era importante
> salvare Israele
> politicamente e diluire il ritiro facendo mantenere
> all'esercito un
> piede nel Libano meridionale facendolo apparire come
> un ritiro
> pianificato nell'ambito di una tregua duratura. Il
> prezzo di questo
> premio ad Israele malgrado la sua sconfitta lo deve
> pagare l'Europa.
> Ecco quindi che abbiamo la Rice che comincia a dire
> che urge una tregua
> e l'invio di una forza di separazione. Ma è una
> tregua per la nuova
> guerra, non per porre termine all'occupazione che
> porrebbe anche termine
> alle azioni contro le forze israeliane. Questa
> risoluzione dell'ONU -
> talmente mal concepita dalla Francia che perfino un
> governo filofrancese
> come quello di Beirut l'aveva rifiutata in una prima
> istanza - vorrebbe
> vincolare Libano, Siria e Hezbollah senza porre il
> vincolo fondamentale
> ad Israele che è quello di procedere all'evacuazione
> delle alture del
> Golan ed alla striscia di Shaba.  Tale azione fa
> soltanto risaltare
> l'atteggiamento unilaterale da parte dell'Europa e
> degli USA nei
> confronti del problema del MO e soprattutto
> nell'attuazione delle
> risoluzioni dell'ONU: vincolanti per gli arabi, non
> vincolanti per
> Israele. Permette quindi ad Israele di pianificare
> con ordine assieme
> agli USA la nuova guerra in cui l'Italia si troverà
> coinvolta in pieno.
> 
> Joseph Halevi
> 
> 
> 
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