Hirsi Ali, musulmana dissidente, spiega perché difende Israele



Hirsi Ali, musulmana dissidente, spiega perché difende Israele
" L'OCCIDENTE NON CAPISCE CHE C'E' CHI VUOLE DISTRUGGERLO"

In Olanda, quando mi metto a parlare della
corruzione dell'Autorità palestinese e
del ruolo avuto da Arafat nella tragedia della
Palestina, non raccolgo un grande pubblico.
Spesso è come parlare a un muro. Molte
persone rispondono che Israele deve innanzitutto
ritirarsi dai territori, e che poi in
Palestina tutto andrà bene. Prima di entrare
nel Partito popolare per la libertà e la democrazia
ero iscritta al Partito laburista. Ma
i laburisti hanno dimenticato il ruolo positivo
che hanno svolto nella creazione di Israele
[.] Agli occhi dei socialisti, chiunque non
sia bianco od occidentale è una vittima, e in
questo elenco sono inclusi i musulmani, i
palestinesi e gli immigrati. Io ritengo di non
essere una vittima. Sono responsabile delle
mie azioni come qualsiasi altra persona, e
questo vale per tutti [.] In Somalia, la mia
famiglia mi ha cresciuto nel razzismo insegnandomi
che noi musulmani siamo superiori
ai kenioti cristiani. Mia madre pensa
che siano delle specie di scimmie. Quando
ho iniziato a dire questo in un'aula di scuola,
l'insegnante ha obiettato che era 'falso e
impossibile'. Ma io ho ribadito che era vero.
Ho detto che vivevo nel centro profughi della
città di Ede e che ai somali da me conosciuti
era stato insegnato che gli olandesi
erano non circoncisi, atei e sporchi. In Olanda,
quando un somalo vede la propria sorella
insieme a un olandese, è a questo che
pensa e di solito si infuria. Questo atteggiamento
può anche tradursi in atti concreti.
Sempre in Olanda, per esempio, un iracheno
ha ucciso sua sorella perché era stata
messa incinta da un olandese [.] E' un errore
fondamentale pensare a un individuo
come a un'eterna vittima. La gente di colore,
i musulmani e altri immigrati non occidentali
non sono vittime. Sono individui, esattamente
come me, che sono arrivati in Olanda
in cerca di una vita migliore. E' mia responsabilità
migliorare le mie condizioni di vita,
e non pretendo che le autorità lo facciano al
posto mio. Chiedo soltanto di poter vivere in
un ambiente di pace e sicurezza. La visione
del mondo dei socialisti è diversa. Chi non è
bianco e cristiano, e non condivide gli ideali
della civiltà cristiana, è, per definizione,
una vittima. Fatto piuttosto paradossale,
questo atteggiamento è in parte la conseguenza
dell'olocausto, che in Olanda ha
creato profondi sensi di colpa. Alcuni pensano
che ciò che hanno fatto i loro concittadini
agli ebrei durante la guerra non si dovrà
mai ripetere. E così cercano di compensare
lasciando che i musulmani picchino le
proprie mogli e che altri maltrattino gli omosessuali
o preparino bombe per compiere
attentati [.] La crisi del socialismo olandese
può essere valutata confrontando il suo
atteggiamento nei confronti dell'islam e di
Israele. Esige da Israele il rispetto di elevatissimi
standard morali. Gli israeliani, comunque,
non avranno mai difficoltà da questo
punto di vista, perché loro stessi si impongono
elevati standard morali per le loro
azioni. E' difficile credere che vi siano realmente
degli olandesi secondo i quali, se
Israele seguisse una diversa politica estera
e si ritirasse dai territori, tutti i problemi
scomparirebbero immediatamente. Si tratta
di un atteggiamento infantile e di un pio e
utopico desiderio, ma non glielo si può togliere
dalla testa. Prendiamo ad esempio il
comportamento dei paesi arabi che non
hanno rapporti diretti con Israele. I loro giacimenti
di petrolio li hanno resi estremamente
ricchi, ma ciononostante rimangono
profondamente fondamentalisti, odiano l'occidente
e vogliono distruggerlo. E' la tesi
wahabita, promossa non dai palestinesi bensì
dai sauditi. Pensare che se Israele abbandona
i Territori occupati l'Arabia Saudita abbraccierà
improvvisamente una diversa religione
è una cosa davvero di inaudita ingenuità.
Per contrastare questi atteggiamenti,
Israele deve innanzitutto mantenersi salda e
decisa. La prima responsabilità di uno stato
è garantire la sicurezza dei propri cittadini.
Se Israele non la garantisce, la sua società è
in pericolo. Quando sono andata in visita in
Israele, ho riscontrato una grande determinazione
[.] In occidente, quasi nessuno vuole
riconoscere che i problemi dell'islam sono
strutturali. L'islam contemporaneo è una
chimera. L'islam ha smesso di pensare nell'anno
900 ed è rimasto inerte per oltre un
migliaio di anni. I musulmani occidentali,
tuttavia, vivono in un mondo dove si può pensare
autonomamente senza il rischio che
qualcuno ti mozzi la testa. In Olanda i musulmani
dissidenti sanno perfettamente che
io altri dissidenti siamo stati minacciati di
morte. Ma non si recano dal primo ministro
per lamentarsi della loro situazione; preferiscono
rimanere in silenzio. Quando è stato
assassinato Van Gogh, la regina d'Olanda e il
primo ministro si sono recati in una moschea
anziché andare a trovare la famiglia di Van
Gogh, che era la vera vittima".
Ayaan Hirsi Ali
anticipazione da "Israeli-European relations;
a beginning of change?" di Manfred Gerstenfeld
(traduzione di Aldo Piccato) Chiacchiera con i tuoi amici in tempo reale! http://it.yahoo.com/mail_it/foot/*http://it.messenger.yahoo.com