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Hirsi Ali, musulmana dissidente, spiega perché difende Israele
- Subject: Hirsi Ali, musulmana dissidente, spiega perché difende Israele
- From: "associazione Amici di Lazzaro" <associazioneamicidilazzaro at yahoo.it>
- Date: Tue, 5 Sep 2006 15:26:43 +0200
Hirsi Ali, musulmana dissidente, spiega perché difende Israele " L'OCCIDENTE NON CAPISCE CHE C'E' CHI VUOLE DISTRUGGERLO" In Olanda, quando mi metto a parlare della corruzione dell'Autorità palestinese e del ruolo avuto da Arafat nella tragedia della Palestina, non raccolgo un grande pubblico. Spesso è come parlare a un muro. Molte persone rispondono che Israele deve innanzitutto ritirarsi dai territori, e che poi in Palestina tutto andrà bene. Prima di entrare nel Partito popolare per la libertà e la democrazia ero iscritta al Partito laburista. Ma i laburisti hanno dimenticato il ruolo positivo che hanno svolto nella creazione di Israele [.] Agli occhi dei socialisti, chiunque non sia bianco od occidentale è una vittima, e in questo elenco sono inclusi i musulmani, i palestinesi e gli immigrati. Io ritengo di non essere una vittima. Sono responsabile delle mie azioni come qualsiasi altra persona, e questo vale per tutti [.] In Somalia, la mia famiglia mi ha cresciuto nel razzismo insegnandomi che noi musulmani siamo superiori ai kenioti cristiani. Mia madre pensa che siano delle specie di scimmie. Quando ho iniziato a dire questo in un'aula di scuola, l'insegnante ha obiettato che era 'falso e impossibile'. Ma io ho ribadito che era vero. Ho detto che vivevo nel centro profughi della città di Ede e che ai somali da me conosciuti era stato insegnato che gli olandesi erano non circoncisi, atei e sporchi. In Olanda, quando un somalo vede la propria sorella insieme a un olandese, è a questo che pensa e di solito si infuria. Questo atteggiamento può anche tradursi in atti concreti. Sempre in Olanda, per esempio, un iracheno ha ucciso sua sorella perché era stata messa incinta da un olandese [.] E' un errore fondamentale pensare a un individuo come a un'eterna vittima. La gente di colore, i musulmani e altri immigrati non occidentali non sono vittime. Sono individui, esattamente come me, che sono arrivati in Olanda in cerca di una vita migliore. E' mia responsabilità migliorare le mie condizioni di vita, e non pretendo che le autorità lo facciano al posto mio. Chiedo soltanto di poter vivere in un ambiente di pace e sicurezza. La visione del mondo dei socialisti è diversa. Chi non è bianco e cristiano, e non condivide gli ideali della civiltà cristiana, è, per definizione, una vittima. Fatto piuttosto paradossale, questo atteggiamento è in parte la conseguenza dell'olocausto, che in Olanda ha creato profondi sensi di colpa. Alcuni pensano che ciò che hanno fatto i loro concittadini agli ebrei durante la guerra non si dovrà mai ripetere. E così cercano di compensare lasciando che i musulmani picchino le proprie mogli e che altri maltrattino gli omosessuali o preparino bombe per compiere attentati [.] La crisi del socialismo olandese può essere valutata confrontando il suo atteggiamento nei confronti dell'islam e di Israele. Esige da Israele il rispetto di elevatissimi standard morali. Gli israeliani, comunque, non avranno mai difficoltà da questo punto di vista, perché loro stessi si impongono elevati standard morali per le loro azioni. E' difficile credere che vi siano realmente degli olandesi secondo i quali, se Israele seguisse una diversa politica estera e si ritirasse dai territori, tutti i problemi scomparirebbero immediatamente. Si tratta di un atteggiamento infantile e di un pio e utopico desiderio, ma non glielo si può togliere dalla testa. Prendiamo ad esempio il comportamento dei paesi arabi che non hanno rapporti diretti con Israele. I loro giacimenti di petrolio li hanno resi estremamente ricchi, ma ciononostante rimangono profondamente fondamentalisti, odiano l'occidente e vogliono distruggerlo. E' la tesi wahabita, promossa non dai palestinesi bensì dai sauditi. Pensare che se Israele abbandona i Territori occupati l'Arabia Saudita abbraccierà improvvisamente una diversa religione è una cosa davvero di inaudita ingenuità. Per contrastare questi atteggiamenti, Israele deve innanzitutto mantenersi salda e decisa. La prima responsabilità di uno stato è garantire la sicurezza dei propri cittadini. Se Israele non la garantisce, la sua società è in pericolo. Quando sono andata in visita in Israele, ho riscontrato una grande determinazione [.] In occidente, quasi nessuno vuole riconoscere che i problemi dell'islam sono strutturali. L'islam contemporaneo è una chimera. L'islam ha smesso di pensare nell'anno 900 ed è rimasto inerte per oltre un migliaio di anni. I musulmani occidentali, tuttavia, vivono in un mondo dove si può pensare autonomamente senza il rischio che qualcuno ti mozzi la testa. In Olanda i musulmani dissidenti sanno perfettamente che io altri dissidenti siamo stati minacciati di morte. Ma non si recano dal primo ministro per lamentarsi della loro situazione; preferiscono rimanere in silenzio. Quando è stato assassinato Van Gogh, la regina d'Olanda e il primo ministro si sono recati in una moschea anziché andare a trovare la famiglia di Van Gogh, che era la vera vittima". Ayaan Hirsi Ali anticipazione da "Israeli-European relations; a beginning of change?" di Manfred Gerstenfeld(traduzione di Aldo Piccato) Chiacchiera con i tuoi amici in tempo reale! http://it.yahoo.com/mail_it/foot/*http://it.messenger.yahoo.com
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