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LIBERIAMO GLI EBREI E CI LIBEREREMO ANCHE NOI
- Subject: LIBERIAMO GLI EBREI E CI LIBEREREMO ANCHE NOI
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Date: Mon, 31 Jul 2006 14:16:29 +0200 (CEST)
Aiutiamo gli ebrei ad avere una Israele pacifica e democratica Lo stato di Israele ha avuto per passato storico una nascita ed una crescita non normale. E' nato da una pianificazione a tavolino di forze esterne, le multinazionali americane e i dirigenti sionisti, sulle conseguenze di una emegrazione forzata dalla terrificante persecuzione antisemita, dalla lotta terroristica per strappare e contendere ai palestinesi brandelli di territorio. Per il popolo di religione ebraica è stato ed è un processo da sempre subito, al quale hanno partecipato con un "consenso obbligato" dalle circostanze create e dettate dall'esterno, quindi subite. Si è formata una classe dirigente che ha dimostrato continuità nel progetto iniziale scavalcando, coartando, strumentalizzando le coscienze e la volontà di un popolo che ama e vuole per sè e per gli altri solo pace, e si trova suo malgrado sempre coinvolto in guerre che oggi apertamente sono funzionali solo alla politica imperiale, non solo e non tanto degli Stati Uniti, ma della potentissima lobby finanziaria che è il principale motore del modo di produzione capitalistico nel mondo. E questa "adesione forzata" di un popolo è costantemente esercitata e mantenuta con il terrore: il terrore del passato dei campi di concentramento, il terrore del presente della "distruzione": il tutto sapientemente dosato dai mass media internazionali (il 95% dei mass media internazionali sono sotto controllo) e dalla gestione pilotata di gruppi estremistici ad hoc "stimolati" se non "guidati" (basta l'esperienza delle nostre BR per capire la tecnica mossad) con il loro sempre opportuno e tempistico intervento a dosi di kamikaze o bombe con l'obiettivo della carneficina di innocenti, da sempre motore inesauribile del divide et impera! Ricordiamolo sempre: dove c'è strage di civili c'è il nemico del popolo, mascherato quanto vogliamo, ma sempre nemico del popolo! La vita appartiene al popolo, la morte è un marchio riservato in esclusiva del capitale! Quindi lo Stato di Israele, del quale dobbiamo accettare e sacralizzare l'esistenza in quanto contenitore di popolo santo, è uno stato non democratico, confessionale, con una costituzione e leggi che hanno utilizzano in modo mistificatorio la religione alterandone il senso: l'ebraismo è pace, la terra promessa è il mondo intero! Ed il governo di questo stato di Israele è in mano ad una setta criminale che è la continuazione, e non poteva essere altrimenti di quella lobbie finanziaria che lo ha generato in mezzo a tanto lutto, odio e morte. La pace non è stata raggiunta perchè la nascita di Israele non era e non è l'obiettivo di questa lobby, la nascita di Israele era soltanto un mezzo: il loro obiettivo era ed è il controllo dei processi economico-finanziari mediante lo strumento militare che è l'espressione diretta, svelata della catena di comando del sistema capitalistico. Una prova lampante risiede nel fatto che ogni volta che il processo di pace è reso possibile, tempistiche e devastanti azioni irrompono sulla scena per impedirlo: non ultimo l'appello che unitariamente dalle carceri e fuori, dirigenti palestinesi insieme agli stati arabi hanno rivolto ad Israele e cioè il contemporaneo riconoscimento di Israele e dei diritti del popolo palestinese. La lobby non poteva accettarlo: avrebbe perso un motore eccellente di morte e distruzione Israele ha assolto in questi anni egregiamente al ruolo di controllo del prezzo del petrolio: il principale, fino ad oggi, convertitore universale del prezzo delle merci, che incorporano direttamente o indirettamente i costi di produzione dipendenti dal petrolio: dall'energia ai materiali derivati! La regolazione di questo convertitore consente alla lobby citata di variare e regolare i saggi del profitto non solo direttamente di comparti interi dell'economia e della finanza, ma dell'intera economia di stati che dipendono oggi ancora direttamente dal petrolio: Europa, Giappone, Cina, India. Conflitto palestinese e dintorni, le due guerre in Irak, Afganistan, ecc sono un elementare esempio di questo disegno. Ma non solo le esigenze di crescita o semplicemente di mantenimento del saggio del profitto del capitale investito esige una competizione che vede la guerra e la morte come elementi strategici di sopravvivenza per il capitale. La guerra come duplice strumento di distruzione di merci e capitali per reagire alla crisi di sovraproduzione e "svalorizzare" a danno di altri, innescando una nuova fase di crescita, e come strumento di dominio dei mercati delle materie prime e commerciali a favore degli USA di cui Israele è uno stato federato. La morte, ricercata e celebrata nelle sue forme più devastanti: bambini, se possibile in fasce, madri, anziani, uccisi nei momenti comuni della vita e nei modi più modernamente efferati, come contrapposizione tra la bellezza della vita come la può esprimere un bambino e la spietatezza della tecnologia asservita al capitale è una voluta sintesi della lotta tra "lavoro vivo", la vita dell'uomo costituente, libero dallo sfruttamento e il "lavoro morto" del capitale e del lovoro concrezionato nella tecnologia e nella merce quale espressione anti-uomo. Questa contrapposizione è un monito ed un atto concreto di lotta di classe tra un'umanità che inconsapevole "vuole" comunque vivere ed il capitale che la vuole racchiusa in un "campo di concentramento" globale, ridotta in schiavitù, prima mentale e poi fisica, dominata dal terrore e destinata alla morte spirituale e materiale perchè si oppone per la sua stessa esistenza: la produttività non vuole uomini, non servono, sono inutili, devono essere drasticamente e rapidamente ridotti, e quelli utilizzati devono essere zombi pronti in ogni momento a suicidarsi per la dea "produttività" Gaza è l'esempio vivente di quello che vogliono fare dappertutto: e piccole, grandi Gaza stanno silenziosamente crescendo dappertutto, silenziosamente, mascherate da Grandi Fratelli, da una disciplina crescente, da kapò di ultima generazione arruolati anche nella sinistra. Ogni ora che tolleriamo Gaza, la avviciniamo di giorni, mesi e anni! Allora dobbiamo liberare gli ebrei ancora una volta dal campo di concentramento, da quello che i dirigenti sionisti gli hanno costruito intorno alle loro menti ed ai loro corpi, liberare i palestinesi, i libanesi dal carcere duro a cui Olmert li sottopone, solo così liberiamo anche noi dall'incubo di un fituro prossimo venturo. Questa non è una passeggiata, nè un momento di solidarietà, questa può essere solo vita quotidiana. Chiacchiera con i tuoi amici in tempo reale! http://it.yahoo.com/mail_it/foot/*http://it.messenger.yahoo.com
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