Il Manifesto 28 luglio
2006
«Contro di noi ordigni
sconosciuti» Mentre l'attenzione è altrove, a Gaza adoperano munizioni
«migliorate» sulla popolazione. Con effetti mai visti prima: ne parlano i
medici palestinesi Annalena Di
Giovanni Mentre si
moltiplicano le denunce per l'uso di armi non convenzionali in Libano da parte delle truppe israeliane, da Gaza
arriva l'allarme per la comparsa di nuovi tipi di arsenali «migliorati»
sperimentati per la prima volta durante le incursioni israeliane a Gaza di
questi giorni. Ne parla Juma as-Saqqa, portavoce dell'ospedale as-Shifa'
di Gaza. Dottor as-Saqqa', lei già
da diversi giorni denunciava il sospetto uso di un nuovo tipo di munizioni
contro la popolazione di Gaza. Sì, temo stiano sperimentando
qualche nuovo tipo di arma contro i palestinesi, ma non ho idea di cosa si
tratti, se di armi al fosforo bianco o ad energia laser. Sicuramente si
tratta di qualcosa in grado di provocare un più alto numero di morti e
feriti rispetto al passato. Fra coloro che sopravvivono all'attacco
riscontriamo un alto numero di invalidi e di ustionati, alcuni
irriconoscibili persino ai loro più stretti parenti. Casi particolarmente
inquietanti si sono verificati ieri quando, ad esempio, abbiamo cercato di
estrarre schegge dall'addome di alcuni pazienti. Ebbene non ve ne erano.
Trovavamo segni di gravissime lacerazioni dei tessuti, le ossa erano
bruciate fino all'interno, ma senza tracce di residui. Il fegato era
intatto ma completamente carbonizzato, i polmoni minutamente distrutti
come se fossero esplosi dall'interno. Più che ad una reazione chimica,
sono portato a pensare a l'effetto di radiazioni ma ripeto che non abbiamo
mai visto niente di simile. Ci limitiamo a prenderne atto senza poter
indagare visto che anche il nostro laboratorio per le autopsie è
distrutto. Ieri l'offensiva
israeliana si è concentrata sul lancio di missili. I morti sono stati 23,
dei quali la maggior parte civili. Vuole parlarci dei sintomi? In realtà, i morti finora accertati sono 25. Non nego che alcuni dei
caduti fossero combattenti, ma la maggior parte delle vittime di ieri
erano civili presi di mira nelle loro case, o in macchina. Molti dei
missili sono stati indirizzati ai gruppi di civili che si affollavano per
le strade. Puntano contro tutto ciò che si muove, nessuno è al sicuro. La
casistica è inquietante: i corpi dei caduti ieri erano irriconoscibili. Il
numero di feriti è senza precedenti. Sui 90 ricoverati ieri, abbiamo
dovuto eseguire almeno 50 amputazioni, a volte più di una sullo stesso
paziente, e su molti bambini. Sono moltissimi quelli che si ritrovano
permanentemente invalidi o sfigurati. Non possiamo fare niente per
recuperare gli arti: queste misteriose munizioni hanno un effetto letale.
Provocano ustioni interne di quarto grado. I tessuti sono tutti
istantaneamente morti, possiamo soltanto amputare. Anche oggi abbiamo già
altri 3 morti, ed una quindicina di feriti dei quali cinque in fin di
vita. Quali sono le condizioni
nelle quali opera il vostro ospedale? Quando l'esercito
colpisce, colpisce per uccidere: questo significa anche bloccare i
soccorsi. Spesso prendono di mira le nostre stesse ambulanze. Negli ultimi
5 anni il Ministero della salute ha perso sul terreno 55 dipendenti,
mentre almeno altri 500 sono stati feriti, spesso resi invalidi
permanenti. Ultimamente possiamo occuparci soltanto delle emergenze, non
possiamo più assistere pazienti ordinari. E le nostre centrali elettriche
sono state bombardate le scorse settimane, il che rende estremamente
difficile l'uso di macchianari elettronici. Israele ha imposto l'embargo sugli aiuti umanitari a Gaza. E'
ancora attivo? Siamo sotto assedio da settimane. Se non
consideriamo il problema dell'approvvigionamento di elettricità, cibo ed
acqua, resta il problema dei medicinali. Le scorte stanno finendo. Siete il principale ospedale di Ghaza;
quanto pensate di poter resistere ancora? Abbiamo resistito
in condizioni disperate per settimane. Se la situazione dovesse rimanere
tranquilla, speriamo di tener duro ancora per 14 giorni. Ma se dovesse
esserci un nuovo attacco israeliano, le nostre possibilità di
sopravvivenza come ospedale si riducono a qualche
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