Oltre ai drammatici effetti sulla popolazione civile, le cui vittime
aumentano di ora in ora, il conflitto israelo-libanese si rivela micidiale anche
per il patrimonio archeologico e artistico di una regione, che annovera
testimonianze di storia millenaria, legata tra l’altro alla manifestazione
concreta delle tre religioni monoteiste.
A denunciare danni irreversibili ad alcune delle più significative
vestigia antiche in Libano è la Società Libanese per lo Sviluppo e il Recupero,
creata nel 1993 per la ricostruzione del patrimonio storico-culturale del Paese
e appoggiata in questa sua mansione dall’Institut du Monde Arabe di
Parigi
Secondo una prima verifica condotta per quanto possibile sul campo, i
massicci bombardamenti da parte dell’aviazione israeliana avrebbero danneggiato
le monumentali rovine di Baalbek (o ‘Centro del Sole’), la città romana nel
Libano orientale, non distante dal confine con la Siria. Qui sono ancora
presenti le piscine termali e il teatro a lato del Gran Cortile; il tempio di
Giove, circondato da un portico con 54 colonne; il tempio di Bacco (dedicato in
realtà a Venere), finemente decorato e perfettamente integro, almeno sino agli
ultimi giorni. Baluardo della storia bizantina, con preziosi mosaici, è il
Grande Palazzo di Anjar, sito più a sud e teatro di attacchi aerei e di reazioni
della contraerea hezbollah.
Zona archeologica colpita sarebbe anche la
regione di Sidone, 35 chilometri a sud di Beirut, che annovera tra i suoi
monumenti un imponente castello costruito dai crociati nel XII secolo; danni
maggiori interesserebbero la zona periferica della cittadina, dove è sita una
vasta area cimiteriale con tombe di epoca fenicia, destinate – alcune di esse –
alla sepoltura di membri della casa reale e dunque particolarmente
significative. Sembra che si siano verificati piccoli crolli nelle camere
sotterranee e nei pozzi di accesso di simili, delicati ipogei; e sembra che i
preziosi intonaci delle nicchie e dei soffitti a volta siano stati intaccati.
Bombardamenti a tappeto sono poi avvenuti anche nei paraggi del tempio fenicio
dedicato a Eshmun, dio protettore e guaritore, i cui resti stati scavati
recentemente in località Bostan esh-Sheik.
Scontri micidiali si sono
verificati anche a Tiro, nel sud del Libano, vicino alla necropoli
paleocristiana, ricca di sarcofagi e di iscrizioni in greco antico, che risulta
intaccata dalle schegge degli ordigni.
Non meno drammatica è la situazione
del patrimonio in alcune località di Israele, secondo le prime verifiche da
parte del Supremo Consiglio per le Antichità Archeologiche di Gerusalemme. I
razzi Katyusha avrebbero colpito la zona antica di Tiberiade, in prossimità
dell’omonimo lago, sulle cui acque camminò Nostro Signore. Qui è ancora
conservato un importante agglomerato fondato dai romani all’epoca di Tiberio
(14-37 d. C., quindi proprio al tempo della predicazione di Gesù): si può
ammirare ancora la sede del locale sinedrio, dove i rabbini redassero il Talmud
di Gerusalemme. Gli scavi, a cura di volontari dell’Università Ebraica di
Gerusalemme, hanno riportato alla luce interi quartieri, ma da adesso dovranno
interrompersi.
PS : Qui gli Hezbollah non erano presenti
VR