In questi giorni si è fatto un gran parlare del
filmato di una telecamera di
sorveglianza del Pentagono, rilasciato in base alla legge sulla libertà di
informazione, che l’11 settembre avrebbe ripreso il fantomatico aereo che
colpì il Pentagono. Non mi soffermerò sull’argomento, dato che è stato
magnificamente trattato da Massimo Mazzucco e Maurizio Blondet nei loro rispettivi
articoli, postati in questo sito. Converrete con me che occorre essere
dotati di grande fantasia per riuscire a vedere un aereo nel suddetto
filmato…
…e se proprio devo
attribuire un’identificazione a quel poco che si vede, direi che
assomiglia molto di più a un missile da crociera AGM-86A come
questo:
Naturalmente verrebbe
domandarsi come mai, con a disposizione i filmati di ben 85 telecamere di
sorveglianza, tra cui in particolare quelle di una stazione di servizio
della Citgo che si trova dall’altra parte della strada e di un hotel
Sheraton nelle vicinanze (che avrebbero ripreso l’aereo in campo lungo,
contrariamente al filmato che ci è stato presentato) l’amministrazione
Bush abbia deciso di divulgarne uno che suscita più interrogativi di
prima. Forse le recenti dichiarazioni pubbliche dell’attore Charlie Sheen e di
altri eminenti personaggi cominciano a innervosire
qualcuno?
Personalmente ritengo che
si tratti di un maldestro tentativo per screditare il movimento di
opinione, in continua crescita, di coloro che rifiutano di accettare
l’assurda versione ufficiale sugli eventi dell’11 settembre 2001,
concentrando l’attenzione specificamente sulla questione del Pentagono per
deviarla da altri elementi assai più conclusivi e imbarazzanti, come ad
esempio le demolizioni controllate che hanno abbattuto una dopo l’altra le
torri gemelle e in particolare l’edificio 7 del World Trade Center,
crollato senza alcuna spiegazione plausibile malgrado non fosse stato
colpito da alcun aereo. O meglio, come ha ammesso davanti alle telecamere
il suo proprietario Larry Silverstein, “tirato giù” con cariche da
demolizione. Insomma, non sarei troppo stupito se fra qualche tempo
saltasse magicamente fuori un filmato (ovviamente realizzato a regola
d’arte con le più avanzate tecnologie digitali) che mostra nitidamente un
aereo che si schianta sul Pentagono. Certo è un grosso rischio, perché se
qualcuno riuscisse poi a dimostrarne pubblicamente la manipolazione,
probabilmente il castello di menzogne costruito intorno a quei tragici
eventi crollerebbe una volta per tutte. E secondo me, qualcuno comincia ad
averne il sentore: prima c’è stato, qualche settimana fa, uno “speciale TG1”
dedicato ai misteri del Pentagono (fatto frettolosamente sparire anche dal
sito internet della RAI…); adesso il quotidiano La Repubblica ci informa
che “911 Loose Change”,
un eccellente documentario che demolisce senza pietà la versione ufficiale
sui fatti, è in cima alla classifica dei filmati più scaricati da Google
Video con oltre 2.000.000 di spettatori in tre mesi.
Poca risonanza ha invece
avuto un altro notevole documentario realizzato da Maurizio Torrealta e
Sigfrido Ranucci per Rainews24, dal titolo “Guerre Stellari in Iraq”, che tra l’altro riprende e approfondisce una notizia da
me riportata in uno degli interventi in rete nelle settimane seguenti
all’invasione dell’Iraq, nel 2003. Si trattava di un resoconto al limite
dell’inverosimile, nondimeno le credenziali del testimone, un violinista
dell’orchestra sinfonica di Baghdad, erano al di sopra di ogni sospetto.
Vi consiglio caldamente di guardarlo sul sito di Rainews24, perché non
solo illustra le devastanti conseguenze dell’utilizzo in Iraq di una nuova
generazione di armi ad alta energia, ma si interroga sui futuri possibili
scenari di impiego del cosiddetto “raggio del
dolore”…
...Nel frattempo, i
cambiamenti climatici non sono un’esclusiva del nostro pianeta: su Giove,
con somma sorpresa degli scienziati, si è formata una seconda macchia
rossa (prontamente denominata "Red Spot
Jr.").
Rimanendo in ambito
scientifico, la comunità dei ricercatori “Free Energy” piange la scomparsa
di uno dei suoi più famosi e rinomati esponenti: la notte del 10 maggio
2006 è scomparso l’inventore Robert Adams, pioniere nella ricerca e
nell’applicazione dei magneti permanenti in generatori “over-unity”;
sembra però che in molti siano pronti a prenderne il testimone, come
questo Carl Tilley che su richiesta del governo ha fatto esaminare i suoi
generatori domestici (in grado di generare l’energia che serve al loro
funzionamento più un surplus per alimentare le utenze elettriche di
un’abitazione di medie dimensioni) ad un pool di scienziati del governo
statunitense, i quali pur affermando che i dispositivi sfidano le leggi
della fisica riconoscono che funzionano nel modo dichiarato
dall’inventore. Non contento, ha preso quattro automobili di diversa
tipologia, ne ha gettato il motore sostituendolo con uno elettrico di
adeguata potenza e ha installato uno dei suoi generatori, ottenendo così
veicoli elettrici che non hanno mai bisogno di essere ricaricati! Ho
trovato particolarmente spiritosa la sua scelta per la prima automobile da
trasformare: volendo forse emulare “Doc” Brown di
“Ritorno al futuro”,
ha scelto una DeLorean che adesso, grazie alle sue cure, è una vera
freccia con accelerazioni brucianti e velocità di punta di oltre 220
orari!
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