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Sent: Monday, April 24, 2006 3:01 PM
Subject: [amicimisteri] Bush: fermatelo, ammonisce Arthur
Schlesinger
Io mi oppongo ad un'opzione militare portata avanti
solo dagli stati uniti senza il consenso degli altri paesi. E' una posizione di
prepotenza. Se non c'è un'intesa internazionale da parte di Europa (la più
minacciata e in pericolo) e di almeno una parte del mondo arabo succederà un
casino che porterà alla catastrofe globale. Se gli Stati Uniti attaccano facendo
di testa loro saremo davvero fottuti, a meno che tutti i Paesi non
riconoscano che la Repubblica islamica rappresenti davvero un pericolo. Io so
per certo che l'Iran è un enorme pericolo e che durante i primi mesi dell'anno
prossimo, se avrà la sicurezza difensiva, non esiterà ad attaccare Israele,
anche perchè ora sta raccogliendo gli aiuti e l'appoggio di tutta la Lega araba.
Se l'America fa la guerra preventiva da solo, però sarà la III guerra mondiale
perchè non staremo dalla parte loro e nemmeno
dell'Iran. Andre
VEL (EST) - 24/04/2006 - 14.35.00 ZCZC
VEL0098 3 EST /R01 /ITA Bush: fermatelo, ammonisce Arthur Schlesinger New York,
24 APR (Velino) - Sul Washington Post di oggi, in un articolo dal titolo "I
mille giorni di George W. Bush", Arthur Schlesinger celebre politologo e storico
americano che fu il braccio destro di John Fitzgerald Kennedy, ammonisce i
lettori americani perche' si guardino dalla "prerogativa presidenziale" di
avviare guerre preventive. Secondo Schlesinger, una "terza guerra preventiva"
contro l'Iran della cui possibilita' molto si sente parlare, sarebbe un disastro
per gli Stati Uniti. Quei mille giorni di cui parla il titolo sono gli ultimi
del mandato dell'attuale Presidente, e gli Stati Uniti dovrebbero ricordare che
il Presidente non puo' avere una prerogativa presidenziale, una capacita' di cui
si parla da sempre e contro la quale vanno tutte le indicazioni. Ricorda
Schlesinger che gia' Abramo Lincoln nel febbraio del 1848 spiego' la propria
opposizione alla guerra contro il Messico: "Permettete al Presidente di invadere
una nazione vicina quando lo ritenga necessario per respingere un'invasione e lo
autorizzerete a farlo ogni volta che lo ritenga necessario…". Sia Harry S.
Truman che Dwight D. Eisenhower, ricorda Schlesinger, sentirono le pressioni per
una guerra preventiva contro Stalin, e nell'ottobre del 1962 lo stesso accadde a
Kennedy in relazione alla crisi di Cuba. Ma tutti e tre resistettero alla
tentazione, e Kennedy dovette farlo contro il parere dei capi di Stato maggiore
riuniti. E per fortuna Kennedy riusci' a risolvere la crisi con un braccio di
ferro con Krusciov perche' se avesse scelto la linea dell'attacco preventivo
sarebbe stato il disastro: come si scopri' successivamente - scrive lo storico -
a Cuba i sovietici avevano armi nucleari tattiche con l'ordine di usarle in caso
di attacco americano: sarebbe potuto seguirne un olocausto nucleare. Per
fortuna, scrive ancora Schlesinger - i Presidenti si sono sempre attenuti alla
cosiddetta formula di George Kennan - contenimento e deterrente - che e' sempre
servita a evitare lo scontro nucleare. George W. Bush e' stato il primo
Presidente a dichiarare la prerogativa presidenziale di una guerra preventiva
approfittando del crollo dell'opposizione democratica al Congresso, conclude lo
storico: "Gli osservatori descrivono Bush come messianico nelle sue convinzioni
di essere l'esecutore di divini propositi. Ma, come disse Lincoln, l'Onnipotente
ha i suoi propositi personali". Ora Bush "dopo la guerra in Afghanistan
(giustificata), quella in Iraq (basata sulla fantasia, l'inganno e
l'autoinganno), vuole la terza all'Iran (anche questa di fantasia, inganno e
autoinganno: ma non c'e' cosa piu' pericolosa per la democrazia di una politica
estera basata sulle guerre preventive presidenziali". (cab) 241421 APR 06
NNNN
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