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Iran, rivelazioni del New Yorker "Bush vuole usare l'atomica"
- Subject: Iran, rivelazioni del New Yorker "Bush vuole usare l'atomica"
- From: "Nello peacelink" <n.margiotta at peacelink.it>
- Date: Sun, 9 Apr 2006 00:20:06 +0200
fonte : La Repubblica l'articolo a firma di Seymour Hersh cita una fonte dei servizi che descrive i preparativi come "enormi", "febbrili" e "operativi" A Teheran atteso il direttore dell'Aiea Mohammed el Baradei entro fine mese scade l'ultimatum Onu per sospendere le attivitàWASHINGTON - Un attacco su vasta scala contro l'Iran per fermare il suo programma nucleare. L'amministrazione Bush starebbe pianificando una campagna di massicci bombardamenti contro Teheran anche con l'impiego di armi nucleari, per distruggere gli impianti di Natanz dove Washington sospetta che la Repubblica islamica lavori a costruire la bomba atomica. Lo scrive la rivista americana New Yorker nel numero che uscirà lunedì. Intanto una squadra di ispettori dell'Aiea è arrivata ieri in Iran e ha cominciato oggi nuove visite ad alcuni siti nucleari.
Secondo il periodico americano, Bush e altri responsabili della Casa Bianca considerano il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad come un potenziale Adolf Hitler. "E' questo il nome che utilizzano", ha detto il noto giornalista investigativo e premio Pulitzer Seymour Hersh, autore dell'articolo, che cita un ex responsabile di alto livello dei servizi segreti.
Hersh ha al suo attivo, tra l'altro, inchieste come quella sulla strage di My Lai durante la guerra del Vietnam, per cui ottenne il prestigioso riconoscimento giornalistico, e più recentemente quella che ha portato alla luce le torture nel carcere iracheno di Abu Ghraib. Nell'articolo, un anonimo consigliere del Pentagono afferma dal canto suo che "la Casa Bianca ritiene che la sola maniera di risolvere il problema sia di cambiare la struttura di potere in Iran, e questo vuol dire la guerra". L'ex responsabile dei servizi segreti descrive i preparativi come "enormi", "febbrili" e "operativi", ha scritto Hersh.
Un ex responsabile della Difesa afferma che la strategia dell'amministrazione si fonda sul presupposto che "bombardamenti sostenuti in Iran umilierebbero la dirigenza religiosa e porterebbero la popolazione a sollevarsi e a rovesciare il governo", scrive il New Yorker. Il presidente "è assolutamente convinto che l'Iran avrà la bomba" se non sarà fermato, racconta un consulente del governo Usa, aggiungendo che Bush ritiene di dover fare "quello che nessun democratico o repubblicano, eletto in futuro, avrà il coraggio di fare" e che "salvare l'Iran sarà il suo lascito".
Nelle ultime settimane, Bush ha avviato con discrezione una serie di consultazioni con senatori e membri della Camera dei rappresentanti per esplorare le opzioni nei riguardi dell'Iran. Una delle opzioni - scrive la rivista - comprende il possibile utilizzo di armi nucleari tattiche, in particolare la cosiddetta "bunker-buster" B61-11, per radere al suolo il principale impianto di produzione nucleare iraniano situato a Natanz, in Iran centrale, dove si concentrano le attività per l'arricchimento dell'uranio all'origine della grave crisi fra Teheran e la comunità internazionale. Il sito in queste ore viene visitato da una squadra di ispettori dell'Aiea.
L'opzione nucleare ha però provocato divisioni fra i militari, secondo l'ex responsabile dell'intelligence citato dal New Yorker; e addirittura la minaccia di dimissioni da parte di alcuni ufficiali dopo che è fallito un tentativo di far scartare questa opzione. "Fra i militari ci sono forti sentimenti di opposizione all'utilizzo di armi nucleari contro altri Paesi", scrive il periodico citando un consigliere del Pentagono.
Questa fonte da parte sua prevede che bombardare l'Iran potrebbe provocare una "reazione a catena" di attacchi contro gli interessi e i cittadini americani nel mondo e potrebbe rafforzare gli Hezbollah, la milizia sciita libanese. "Se lo facessimo - afferma il consigliere - la metà meridionale dell'Iraq si incendierebbe".
Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Mohammed el Baradei, è atteso a Teheran per domani o dopodomani, secondo quanto scrive oggi l'agenzia ufficiale iraniana Irna. L'agenzia cita un membro dell'equipe di negoziatori iraniani sul nucleare, che ha voluto mantenere l'anonimato, secondo il quale la visita di el Baradei avverrà nell'ambito "della cooperazione e delle consultazioni tra l'Iran e l'Aiea".
Ieri un diplomatico all'interno dell'agenzia, anche lui rimasto anonimo, aveva detto che el Baradei si sarebbe recato a Teheran, ma non per nuove trattative con i dirigenti della Repubblica islamica, bensì solo per raccogliere ulteriori informazioni in vista della presentazione di un rapporto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu "alla fine del mese". Il 29 marzo scorso il Consiglio di Sicurezza aveva dato 30 giorni di tempo a Teheran per sospendere le sue attività più sensibili, e in particolare l'arricchimento dell'uranio a scopi di ricerca.
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