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Re: Fw: Monsanto (multinazionale USA) semina la morte tra i contadini indiani
- Subject: Re: Fw: Monsanto (multinazionale USA) semina la morte tra i contadini indiani
- From: Silvia U <amira_silvia at yahoo.it>
- Date: Wed, 29 Mar 2006 13:12:31 +0200 (CEST)
cosa ne pensi quando attivisti , riescono a far nascere progetti importanti per l'economia di un villaggio, in questo caso palestinese nella piu povera west bank? io mi chiedo se nn è uno stravolgimento delle loro potenzialita , connesse a quello che sono le loro risorse , sara tutto buono? importare nuovi mercati , solitamente indirizzati solo al nostro marketing cioè comprati solo da noi occidentali, nn è globalizzazione? silvia --- Valentino R <semjase at tin.it> ha scritto: > "tecnologia Terminator": quella propria del > capitalismo spettraleI semi assassini dell'industria > delle biotecnologie > > di Vandana Shiva > > 21 marzo 2006 > Quando a Curitiba, Brasile, si terrà l'Ottava > conferenza sulla convenzione Onu per la diversità > biologica, con le riunioni sul Protocollo per la > biosicurezza (20-31 marzo), in cima all'agenda ci > saranno i semi assassini dell'industria delle > biotecnologie. Semi che uccidono la biodiversità, i > coltivatori e la libertà delle persone. Tra questi > vi è il Bt.Cotton della Monsanto che ha già spinto > migliaia di agricoltori indiani ai debiti, alla > disperazione e alla morte. I governi di Australia, > Nuova Zelanda e Canada, agendo da strumenti del > governo Usa e dell'industria delle biotecnologie, > stanno cercando di minare la moratoria dell'Ue > attualmente esistente su tutti gli alimenti e i semi > geneticamente modificati e su quella che è stata > chiamata la tecnologia Terminator, una tecnologia > che fa produrre semi sterili alle piante > geneticamente modificate. Contro la moratoria > dell'Ue si è espresso - il 7 febbraio scorso - il > Wto. E il messaggio è chiaro: la libertà dei > cittadini di scegliere cosa coltivare e cosa > mangiare non ha cittadinanza in un mondo regolato > dai profitti delle corporations. Il Bt. Cotton, un > cotone geneticamente modificato venduto dalla > Monsanto, ha ripetutamente deluso gli agricoltori > indiani da quando la società iniziò illegalmente le > sperimentazioni nel 1998. E da quando, nel 2002, è > stata autorizzata la commercializzazione dei suoi > semi. La pubblicità della Monsanto prometteva ai > contadini una produzione di 15 quintali per acro e > circa 226 dollari di guadagni aggiuntivi, ma per un > gran numero di agricoltori il Bt.Cotton ha causato > la perdita di interi raccolti. Molti altri hanno > avuto raccolti medi di soli tre quintali per acro, > un quinto di ciò che era stato loro promesso. > Le nostre ricerche sulle colture delle stagioni > precedenti hanno evidenziato nel Maharashtra e > nell'Andhra Pradesh raccolti medi di 1,2 quintali > per acro. Uno studio del Centro per l'agricoltura > sostenibile ha evidenziato che mentre i semi del > Bt.Cotton costano ai contadini 36 dollari per acro, > i semi dei coltivatori organici costano soltanto 10 > dollari per acro, cioè meno di un terzo. Il > Bt.Cotton è stato trattato con pesticidi che vengono > spruzzati tre volte e mezzo, a un costo di 59 > dollari per acro. I coltivatori organici, al > contrario, per il controllo dei parassiti hanno > usato sostanze ecologiche che costano meno di 9 > dollari per acro, cioè meno di un sesto del costo > del Bt. A causa degli alti costi di coltivazione e > dei bassi guadagni, i contadini indiani si sono > trovati intrappolati in pesanti indebitamenti, per > sfuggire ai quali si stanno togliendo la vita. > Nell'ultimo decennio, in India, più di 40.000 > agricoltori si sono suicidati - anche se sarebbe più > esatto parlare di omicidio o genocidio. Più del 90% > degli agricoltori che si sono uccisi nel Maharashtra > e nell'Andhra Pradesh, nella stagione del cotone > 2005 avevano piantato il Bt.Cotton. Eppure i > lobbisti delle biotecnologie, come Graham Brookes e > Peter Barfoot, manipolano i dati per nascondere > questo orrore. In un recente viaggio in India, > Brookes ha sostenuto che gli agricoltori indiani, > coltivando il Bt.Cotton, avrebbero guadagnato 113 > milioni di dollari, con un incremento di 45 dollari > per ettaro. In realtà usare i semi Monsanto è > costato ai coltivatori altri 50 dollari per acro, il > che ammonta a oltre 226 milioni di dollari di > perdite. Questo è il motivo per cui i governi > dell'Andhra Pradesh e del Gujarat hanno portato la > Monsanto in giudizio. > La monopolizzazione dei semi da parte delle > corporations globali è una ricetta per distruggere > la biodiversità e i contadini. Più del 90% del > mercato dei semi geneticamente modificati è > costituito da quattro soli tipi di colture: grano, > soia, canola, cotone. Solo due varietà sono state > commercializzate su larga scala: le colture > resistenti agli erbicidi e le colture di Bt.Cotton. > E più del 90% del mercato dei semi geneticamente > modificati è controllato da una sola compagnia: la > Monsanto. > Lo studio di Brookes e Barfoot non è basato su dati > empirici primari ma su estrapolazioni tratte da > falsi presupposti e studi manipolati. Per quanto > riguarda gli Usa, i lobbisti sostengono che il > cotone resistente agli erbicidi frutterebbe agli > agricoltori americani 66,59 dollari per ettaro di > guadagni aggiuntivi. Eppure 90 coltivatori di cotone > texani hanno fatto causa alla Monsanto per aver > subito grosse perdite nei raccolti: la Monsanto non > li avrebbe avvertiti di un difetto presente nel suo > cotone geneticamente modificato. La causa si propone > di ottenere un'ingiunzione contro quella che viene > definita «una lunga campagna di inganni». Il > tentativo di introdurre la tecnologia Terminator > farà aumentare la vulnerabilità degli agricoltori > indiani e la minaccia alla biodiversità. Quando a > gennaio si è riunito a Granada il gruppo di lavoro > sull'articolo 8 (j) della Convenzione sulla > diversità biologica, gli Usa hanno sostenuto la > falsa tesi che la tecnologia Terminator, una > tecnologia che crea sterilità, farebbe «incrementare > la produttività». > Le popolazioni indigene vedono la tecnologia > Terminator come una minaccia alla loro libertà e > sovranità. Come ha affermato in Brasile Mariana > Marcos Tarine a nome del Forum internazionale > indigeno sulla biodiversità, «la tecnologia > Terminator rappresenta una minaccia al nostro > benessere e alla nostra sovranità alimentare, e > costituisce una violazione del nostro diritto > all'autodeterminazione». E ad essere in gioco non è > solo la libertà delle popolazioni indigene. Il > pronunciamento del Wto sulla questione degli Ogm > minaccia la libertà di tutti noi sui semi e > sull'alimentazione. Nel 2003, quando il presidente > Bush cominciò la disputa, noi avviammo una campagna > mondiale. Al meeting del Wto 2005 di Hong Kong, io e > l'agricoltore attivista francese Jose Bové abbiamo > consegnato al Wto più di 60 milioni di firme con le > quali si dichiara che la libertà dagli Ogm è parte > integrante del nostro fondamentale diritto a > scegliere liberamente le colture che coltiviamo e > gli alimenti che mangiamo. Non ci faremo asservire > dai giganti della genetica. Non permetteremo che i > loro semi assassini uccidano i nostri agricoltori e > le nostre libertà. Continueremo a conservare i > nostri semi come un dovere verso la creazione e > verso le nostre comunità. Diffonderemo le zone > «ogm-free» come zone della nostra biodiversità e > della nostra libertà alimentare. Diffonderemo semi > di pace e fermeremo la diffusione dei semi di morte. > > > Note: > > Fonte: www.ilmanifesto.it 18.03.06 > > Traduzione Marina Impallomeni > > http://italy.peacelink.org/ecologia/articles/art_15659.html > > ----- Original Message ----- > From: Joe > To: movimento at ecn.org > Sent: Monday, March 27, 2006 1:44 AM > Subject: "tecnologia Terminator": quella propria del > capitalismo spettrale > > > > ___________________________________ Yahoo! Mail: gratis 1GB per i messaggi e allegati da 10MB http://mail.yahoo.it
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