Iraq, offensiva aerea Usa la più intensa dal 2003



fonte : La Repubblica

La notizia data dal comando americano: impegnati 1.500 uomini
L'obiettivo è stanare i guerriglieri attestati nella zona di Samarra

Si insedia il Parlamento eletto a dicembre: seduta di 20 minuti

BAGDAD - Le forze Usa in Iraq hanno lanciato la più ampia offensiva aerea
dall'inizio del conflitto, nel marzo del 2003. Lo ha reso noto il comando
americano precisando che l'operazione interessa l'area intorno a Samarra, a
un centinaio di chilometri a nord di Bagdad, dove si ritiene che siano
attestati nuclei di guerriglieri. Nell'attacco sono impiegati più di 50
aerei, 1.500 militari statunitensi e iracheni, 200 veicoli. Lo scorso 22
febbraio a Samarra fu distrutta la cupola d'oro di una delle moschee più
venerate dagli sciiti, un attacco che scatenò l'ennesima ondata di violenze.

L'offensiva americana coincide con l'insediamento dell'assemblea legislativa
uscita dalle elezioni di dicembre, il primo parlamento eletto dalla caduta
di Saddam Hussein. La sessione è durata soltanto 20 minuti, il tempo per il
giuramento collettivo e un breve discorso del presidente facente funzioni
Adnan Pachachi. Per tutta la mattinata Bagdad ha avuto un aspetto surreale:
traffico ridotto, strade quasi deserte, negozi chiusi. E poco dopo la
conclusione della seduta nella Zona Verde è caduto un colpo di mortaio.

Scontri e violenze si sono susseguiti come ogni giorno in varie aree
dell'Iraq. Altri 31 cadaveri crivellati di proiettili e con le mani legate
dietro la schiena sono stati scoperti tra ieri sera e stamane in diversi
quartieri della capitale.

In due distinti episodi hanno perso la vita sette studenti al di sotto dei
20 anni: quattro ragazzi a Mosul, nel nord, uccisi per motivi non chiari da
uomini armati, e tre ragazze a Baquba, a ovest di Bagdad, dilaniate da una
bomba nei pressi della loro scuola.



Tre civili sono stati uccisi anche a Ramadi, altra città del triangolo
sunnita, quando un commando ha attaccato un posto di blocco allestito da
militari Usa e iracheni.

A Baiji, a 180 chilometri a nord di Baghdad, è stato ucciso un traduttore
iracheno che lavorava per le forze americane.

Ad Halabja centinaia di dimostranti hanno distrutto il memoriale in ricordo
della strage ordinata nel 1988 da Saddam Hussein; la città curda fu
bombardata con gas e morirono cinquemila persone. Una persona è morta.
Dall'Iran, il regime ultraortodosso ha annunciato di essere pronto ad aprire
un canale di dialogo con gli Usa per risolvere i problemi dell'Iraq