Vignette-Islam: l’ennesimo inganno ai danni dei popoli oppressi



Vignette-Islam: l’ennesimo inganno ai danni dei popoli oppressi

 

Ciò che sta succedendo in vari Paesi arabi e in altri a maggioranza musulmana a causa della pubblicazione delle vignette raffiguranti il Profeta Maometto mi lascia molto perplesso sulla sua reale spontaneità e genuinità.

 

Il fatto che le vignette siano state pubblicate nel Settembre scorso e che solo 4 mesi dopo abbiano provocato manifestazioni di protesta con assalti e incendi di ambasciate, blocchi degli scambi commerciali, dichiarazioni di fuoco dei leader politici e religiosi di questi Paesi, fatwe di morte ai vignettisti proclamate e/o smentite, mi fa’ pensare che dietro ci sia una organizzata regia messa in atto dai vari regimi per rafforzarsi politicamente e per spostare come al solito l’attenzione e la rabbia dei loro popoli contro “il nemico esterno”, l’Occidente.

 

Non è la prima volta, e non sarà certo l’ultima, che i governi dei Paesi arabi – ma questo vale anche per gli altri Paesi a maggioranza musulmana – “moderati” e non, invece di pensare a risolvere concretamente i problemi di una popolazione ridotta alla fame da anni di corruzione e politiche economiche e sociali fallimentari e oppressa dalla mancanza totale di diritti umani e politici, strumentalizzano la religione per convogliare la rabbia e la frustrazione dei loro popoli “al di fuori dei confini”.

 

Infatti sono anni ormai che i regimi di questi Paesi mettono in galera i propri cittadini che si battono per la libertà di espressione, per i diritti umani, per i diritti politici, per un avvento di un vero sistema democratico multipartitico e quindi per elezioni veramente libere e legittime.

E mentre fanno ciò, lasciano sfogare i leader religiosi, permettendone anche un ampio risalto sugli organi di stampa che, si sa, sono completamente nelle loro mani.

Questi leader religiosi ovviamente si scagliano contro il nemico esterno e non si azzardano di certo a mettere in discussione i propri capi di governo per il loro disastroso modo di operare, altrimenti anche per loro scatterebbero le manette o qualcosa di ben peggiore.

 

Certamente le vignette possono aver offeso la sensibilità di molte persone, ma fanno riflettere tutte queste reazioni violente e ben organizzate avvenute a freddo e che hanno come obbiettivo degli Stati stranieri, simboleggiati dalle rispettive ambasciate.

Ed è proprio il fatto di associare le vignette pubblicate da un giornale ad uno Stato che dimostra quanto il concetto di libera espressione e di libertà di stampa sia assolutamente sconosciuto ai popoli di quelle latitudini.

In quei Paesi infatti è impensabile una stampa libera e separata dai rispettivi governi e i cittadini da sempre vivono in questa condizione. Questa è la vera tragedia, ed è su questo che i cittadini di quei Paesi dovrebbero riflettere, ma purtroppo chi lo fa’ e mette in discussione questo status quo ha il destino segnato. Ed è difficile immaginare masse arabe che in nome dei diritti umani, politici e sindacali mettono a ferro e fuoco i palazzi dei loro governi, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.

 

Quindi, ritengo che tutta questa escalation di azioni e proteste indirizzate ai simboli di Stati stranieri sia stata architettata ad arte dai rispettivi regimi che ancora una volta stanno ingannando i loro popoli indirizzando le loro frustrazioni e rabbie verso l’esterno, sviandoli di nuovo da quello che dovrebbe essere il loro vero e legittimo obbiettivo che invece per l’ennesima volta la sta facendo franca e continua a tenere nella miseria e disperazione i propri cittadini con il consueto pugno di ferro.

 

Enrico Sabatino