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NO NATO A TARANTO: Intervista a Ernesto Palatrasio SLAI
COBAS
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Un
inquietante muro alto 3 metri e lungo chilometri e
chilometri.
Un brutto e polveroso muro, in tutto simile
all'orrendo muro di Sharon in Palestina, ruba allo sguardo dei passanti lo
specchio azzurrissimo del golfo di Taranto. Ecco cosa rimane della splendida
costa sul mar Ionio della città di Taranto. La Base Nato, nonostante le
numerose smentite e le ancor più fasulle dichiarazioni del governo, sta
crescendo, ogni giorno di più, come un orrendo cancro a rubare nell'area
tarantina ogni possibilità di sviluppo turistico e balneare. Qui hanno
manifestato gli Artisti contro le guerre e distribuito volantini
insieme ai membri dello Slai Cobas di Taranto ed al loro ospite
iracheno Sammi Alaa, durante la conferenza stampa organizzata nella
mattinata del 23 giugno al nostro arrivo. Ciò che mi ha particolarmente
sorpreso è che tutti noi abbiamo volantinato in un luogo improbabile, ovvero
alle automobili in movimento nei pressi di un semaforo in stand by, un eterno
via di giallo lampeggiante. Incredibilmente le auto
rallentavano per prendere il volantino, o addirittura si fermavano per parlare
con noi. Segno inequivocabile di quanto la Base Nato e la lobby militare sia
gradita alla popolazione tarantina, con tutti i rischi corsi dalla popolazione
civile per il transito dei sottomarini a tecnologia nucleare americani. Senza
fare nomi voglio dire della estrema sincerità degli uomini delle forze
dell'ordine presenti al presidio dirimpetto all'ingresso della base e,
NO, non piace neppure negli ambienti militarizzati italiani. Dopo le
tv e la stampa quotidiana ho voluto fare una mia intervista al compagno Ernesto
Palatrasio, portavoce nazionale dello Slai Cobas di Taranto. Ascoltatela
cliccando sulla foto qui sopra.
Intervista
di Loredana Morandi Realizzazione Audio di Francesco
Marchese.
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