giovedì, 02 giugno 2005 12:29
Nuove tensioni nella provincia angolana della Cabinda. I guerriglieri della milizia separatista del FLEC (Front for the Liberation of the Enclave of Cabinda) hanno rivendicato sul loro sito web l’abbattimento di un elicottero del governo e l’uccisione dei due componenti dell’equipaggio. Il teatro della vicenda risalente agli inizi di maggio, è l’area di Miconge, a 90 km dalla città di Cabinda.
I ribelli sostengono, inoltre, di aver ucciso 20 militari angolani negli scontri che hanno infiammato Necuto e Buco Zau, nel nord della regione, a partire all’incirca dalla metà del mese scorso.
A riferirlo è il Mail&Guardian Online, aggiungendo però che queste dichiarazioni sono accompagnate da secche smentite. Fonti governative affermano che l’elicottero della polizia, cui il FLEC fa riferimento, sarebbe precipitato sulle montagne della zona a causa del cattivo tempo, e non per un attacco da parte dei guerriglieri. Dichiarazioni altrettanto contrastanti vengono rilasciate sulla vicenda degli scontri nel nord dell’enclave. Secondo quanto riportato dal The Sunday Mirror, le autorità negano che alcun soldato sia stato ucciso nella Cabinda ultimamente, minimizzando anche sui disordini che si sarebbero verificati lo scorso mese.
Agostinho Chikaia, leader del Mpalapanda Civic Association di Cabinda, ha riferito a IRIN la settimana scorsa che è in atto una campagna di disinformazione che sta aumentando il senso di insicurezza nella popolazione. Allo stesso tempo, a parere di Chikaia, non si intravedono spiragli per aprire seri negoziati di pace. Alla stessa agenzia, Padre Raul Tati ha confermato che, secondo quanto raccontano gli abitanti dei villaggi che la domenica si recano in chiesa, nelle zone dell’interno si verificano di tanto in tanto scontri tra separatisti e militari governativi.
La Cabinda è un’enclave costiera interamente separata dal territorio dell’Angola e situata tra Brezaville e Repubblica Democratica del Congo. Ricca di petrolio (circa i due terzi delle riserve nazionali), per lo sfruttamento del quale sono attive diverse compagnie americane, la regione, ex-protettorato portoghese, appartiene dal punto di vista amministrativo all’Angola da quando lo stato africano era ancora una delle tante colonie europee. Ma è dal 1975 - anno dell’ottenuta indipendenza degli angolani - che i separatisti, i quali hanno nominato anche un governo in esilio, combattono il potere centrale rivendicando una propria autonomia politica e culturale.
Dopo la fine, nel 2002, della guerra civile che ha insanguinato il paese, l’Angola ha aumentato la presenza militare nell’enclave, inviando oltre 30.000 uomini nel tentativo di mantenere la situazione sotto controllo.
Ottavio Pirelli |