Congo RD
- Subject: Congo RD
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- Date: Sun, 29 May 2005 22:05:42 +0200 (CEST)
Congo: 18 civili trucidati nel villaggio di Nindja Congo R.D. |
Scritto da Ottavio Pirelli fonte:http://www.warnews.it/ |
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venerdì, 27 maggio 2005 12:20
Non si ferma la scia di violenze che insanguina la Repubblica Democratica del Congo. Almeno 18 persone sarebbero state uccise, 11 ferite e 50 rapite, nella notte di lunedì scorso nel villaggio di Nindja, a 80 km da Bukavu, capoluogo della turbolenta regione del Kivu meridionale. A riferirlo è il governatore temporaneo della provincia, Didace Kaningini, il quale ha anche affermato che il massacro è da imputare ad una milizia vicina al Rwuanda Democratic Liberation Front (FDLR). La notizia, battuta dalle agenzie martedì mattina, è stata confermata da Leocadio Salmeron, portavoce delle Nazioni Unite nel paese africano. Citando fonti ufficiali di Nindja, Salmeron ha ribadito che sarebbero almeno 18 le vittime, anche se le cifre sono ancora da accertare con precisione, e che a compiere il raid sarebbero stati i sedicenti miliziani "Rastas", appartenenti ad una gruppo combattente locale. Gli abitanti del luogo, molti dei quali, in preda al panico, hanno cercato riparo nelle vicinanze del presidio ONU di Walungu, hanno raccontato di raccapriccianti mutilazioni inflitte alle vittime. Thierry Provendier, portavoce militare della missione ONU in Congo (MONUC), mercoledì ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, che non è possibile "mettere in pericolo le vite dei peacekeepers sulla base di notizie inattendibili". Il contingente ha intenzione, prima di tutto, di inviare una squadra per fare luce sull’accaduto. Provendier ha aggiunto che i compiti della forza internazionale presente in Congo non riguardano le azioni di rappresaglia contro episodi del genere, ma il tentativo a lungo termine di riportare sotto controllo il territorio. La milizia dei Rastas è da collegare a una parte degli oltre 10.000 ribelli hutu ruandesi, che si sono dispersi nelle fitte foreste congolesi vicino al confine dopo il genocidio in Rwuanda di mezzo milione di Tutsi nel 1994. Queste bande continuano a destabilizzare la zona, saccheggiando i villaggi, massacrando i civili e rapendo a scopo di estorsione centinaia di persone. Il nuovo episodio di violenza a Nindja si aggiunge alla serie di crimini contro i diritti umani che dal giugno del 2004 ha coinvolto, come accertato da un rapporto del MONUC reso noto di recente, oltre 900 persone, uccise, rapinate, stuprate o sequestrate nella regione. Ottavio Pirelli
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