la sparizione di Florence Aubenas



dall'editoriale di Carta di P. Sullo

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C'è poi un altro motivo, per cui la sparizione di Florence ci riguarda. La giornalista francese, di origini belghe, non è solo una inviata di Libération, ma una nostra compagna, autrice di alcuni libri importanti, alcuni dei quali scritti insieme a Miguel Benasayag, psicoanalista argentino, esule dalla dittatura e residente in Francia. Uno di questi libri, in particolare, che si intitola "Résister c'est créer" [pubblicato nel 2004 in Italia da Mc editrice], è stato più volte segnalato da Carta come uno dei testi più interessanti di quella corrente di pensiero, e movimento sociale, che in Francia tutti chiamano "altermondialismo". Il nostro movimento. Che sia una persona così, che a Baghdad stava indagando - pare - su quel che è davvero accaduto a Falluja quando gli statunitensi l'hanno rasa al suolo, a scomparire in Iraq, forse sequestrata, ripropone di nuovo l'angosciosa domanda che ci eravamo fatti su Enzo Baldoni, su Simona Pari e Simona Torretta, e che riguardava - e riguarda - la follia della guerra. Non può essere un passaporto diverso, a fare la differenza. Noi, adesso, ci sentiamo come quando scomparve Baldoni, angosciati e impotenti. E, se qualcosa si potrà fare per Florence, siamo pronti a farla. E questo dovrebbe valere per tutto il movimento della pace italiano.