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articolo
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- From: "davide" <marzoratidavide at virgilio.it>
- Date: Tue, 2 Nov 2004 11:34:11 +0100
- Importance: Normal
Ho da proporvi un articolo. Qualora lo gradiate, scegliete pure voi in che sezione destinarlo. Grazie. Se i giovani decidessero le sorti dell’umanità... Perché solo gli americani godono del diritto al voto per il loro (e nostro) presidente? Non per tutti è un male. Anzi a qualcuno non gli interessa proprio. L’altro giorno ho parlato con un ragazzo. Anzi, era ieri quel giorno. Parlando di questo e di quello, ho voluto sottolineargli il fatto che martedì sera mezzo mondo starà incollato davanti ai teleschermi (perché non tutti si possono permettere un aggeggio come la televisione) a seguire l’elezioni presidenziali statunitensi, o perlomeno le prime proiezioni. La sua risposta è stata chiara e secca: non mi importa granché, io vivo la mia vita, poi sono fatti loro. Aldilà dei risultati di queste votazioni, aldilà di chi sarà il futuro manager mondiale, il futuro grande capo, c’è una cosa che sorprende enormemente. Il destino del mondo è in mano agli americani. Grazie a loro infatti, si deciderà il nuovo Mr. White House, e così anche la nuova politica ed economia americana, ma anche il nuovo orientamento mondiale del ventunesimo secolo. Il problema è che a decidere le sorti del pianeta è solo una percentuale piccola delle persone aventi il diritto di vivere. E’ giusto chiamare queste elezioni solo americane quando in realtà il mondo cambierà proprio in base a queste? La risposta è No. Gli americani insomma hanno un pesante fardello sulle spalle. Ma come si pongono i più di cinque miliardi di persone che assistono a questo evento? Non sono altro che spettatori. Innanzitutto lo sono fisicamente, perché si pongono di fronte alla televisione a seguire ora dopo ora, minuto dopo minuto, i risultati. Ma lo sono anche da un altro punto di vista. Questa consistente massa di persone non avrà assolutamente nulla tra le mani per decidere sulla propria sorte. Mica può farsi fare la cittadinanza americana in extremis e andare a votare in Florida. Ecco che si ritrova pubblico esterno di una situazione che sembra apparentemente non toccarla, come in una telenovela. Già la televisione fa la sua parte, ponendo le distanze tra noi e il mondo. E’ difficile però accettare il fatto che altri siano a decidere della nostra sorte. E’ un problema che dovrebbe toccare tutti. Eppure sono molte le eccezioni. Il mondo che vediamo attraverso gli schermi televisivi è lontano, troppo lontano, svanisce in film o reality show. Siamo troppo distanti dalla realtà dei fatti, seppure la televisione ce la scaraventi ogni giorno in sala. Non c’è da stupirsi quindi se giovani si sentano esclusi dal mondo. Ma il problema non è la televisione. E’ la mentalità diffusa che attraverso televisione, discoteche, droghe, ecc... impedisce ai giovani di osservare la realtà senza essere annebbiati da falsi ideali. Il mondo che in questo momento è dilaniato da guerre, in cui si tengono elezioni per il destino dell’umanità, un giorno verrà lasciato in eredità a queste generazioni. Come si comporteranno allora? Chi può dirlo. Una conclusione possiamo trarla: se i giovani potessero votare farebbero carta bianca. Bush o Kerry? I loro nomi ricordano vagamente qualcosa..... Davide Marzorati
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