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70 morti: la regione kurda nel Nord della Siria tagliata fuori dal mondo
- Subject: 70 morti: la regione kurda nel Nord della Siria tagliata fuori dal mondo
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info at gfbv.it>
- Date: Mon, 15 Mar 2004 13:09:50 +0100
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040313it.html 70 morti: la regione kurda nel Nord della Siria tagliata fuori dal mondo L'APM mette in guardia il dittatore siriano Bashar al-Assad da nuovi massacri Bolzano, Göttingen, 13 marzo 2004 In seguito a disordini durante una partita di calcio, venerdì scorso 12 marzo, le truppe siriane hanno ermeticamente isolato dal mondo esterno la regione kurda situata lungo il confine tra Turchia, Iraq e Siria con le città di Kamishli, Amüde, Derik e Dirbesiye. Carri armati siriani sono entrati da diverse direzioni nella città di Kamishli e hanno iniziato a sparare sulla popolazione civile. Da conversazioni telefoniche avvenute tra membri dell'Associazione per i popoli minacciati (APM) e diversi testimoni oculari, il numero totale delle vittime dopo i disordini e le manifestazioni di protesta seguite anche ai funerali delle prime vittime, sarebbe arrivato a 70 morti. La maggior parte delle vittime sono Kurdi, tra cui anche bambini e adolescenti. Ad Aleppo e Damasco ci sono stati cortei di protesta spontanei di studenti kurdi. Anche in questo caso ci sono state vittime: due studenti sarebbero morti a Damasco. Nella città di Der-Sol, a maggioranza araba e vicina a Kamishli, si temono azioni violente contro gli studenti kurdi della facoltà di agraria dopo che nazionalisti arabi avevano occupato insieme alle forze dell'ordine siriane gli alloggi per studenti. L'APM teme una ripetizione dei massacri di Hama (1982) durante i quali Hafez al-Assad, padre dell'attuale regnante Bashar al-Assad, aveva fatto sedare in modo sanguinoso una rivolta sunnita. Allora persero la vita 50.000 persone. L'APM inoltre chiede al regime siriano di concedere ai mezzi d'informazione internazionali l'accesso alle zone dei disordini, di legalizzare l'uso della lingua kurda e il lavoro delle istituzioni kurde, e di introdurre le riforme necessarie per la costruzione di uno stato di diritto democratico. L'APM chiede infine la liberazione di tutti i prigionieri politici kurdi e la l'immediata riammissione alla cittadinanza dei 200.000 Kurdi a cui la Siria ha tolto la cittadinanza. Vedi anche: * www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030625ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/01-2/010529it.html | www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html * www: www.unhcr.ch | www.un.org | www.iccnow.org | www.hrw.org/doc?t=mideast&c=syria
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