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Crimini impuniti: l'APM ricorda i crimini di genocidio della Germania imperiale e dell'Italia fascista
- Subject: Crimini impuniti: l'APM ricorda i crimini di genocidio della Germania imperiale e dell'Italia fascista
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info at gfbv.it>
- Date: Tue, 13 Jan 2004 12:49:36 +0100
URL: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040113it.html Crimini impuniti L'APM ricorda i crimini di genocidio della Germania imperiale e dell'Italia fascista Bolzano, Göttingen, 13 gennaio 2004 L'Associazione per i popoli minacciati (APM) ha chiesto al Governo tedesco di pronunciare le proprie scuse per il genocidio degli Herero in Namibia. 100 anni fa le truppe imperiali tedesche, le Schutztruppen, massacrarono 75.000 Herero e Nama nell'allora colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest. Anche l'Italia è riuscita finora ad evitare una presa di posizione e il pronunciamento delle proprie scuse per i crimini di genocidio commessi dall'Italia fascista in Africa. Nell'inverno 1929/30 l'Italia ha dato il via alla riconquista militare della Libia, ex-colonia italiana. Secondo gli storici italiani Giorgio Rochat e Giulio Massobrio durante la campagna militare in Libia furono massacrate oltre 40.000 persone (per una popolazione totale di 800.000 persone). L'APM considera il crimine di genocidio come tale, in quanto le truppe imperiali eseguirono gli ordini di annientamento del proprio Generale luogotenente Lothar von Trotha; dopo aver sedato la rivolta nel sangue spinsero gli Herero nel deserto di Omaheke in totale assenza di acqua, tagliandoli fuori dal mondo. Migliaia di donne, uomini e bambini morirono di sete oppure "vennero risparmiati dalle proprie sofferenze" dai soldati. Dopo che i coloni tedeschi chiesero di sterminare con gli Herero allo stesso modo anche i Nama, anche questi insorsero e rimasero vittime della politica della "terra bruciata" del regime coloniale. In Libia l'Italia fascista si è comportata in modo simile con i popoli nomadi della Cirenaica. Incoraggiata dal successo, nel 1935 l'Italia diede inizio alla conquista del regno d'Etiopia facendo partire l'azione militare dall'Eritrea, allora colonia italiana conquistata nel 1887. Per la conquista dell'Etiopia l'Italia si servì di truppe ausiliarie eritree, oltre mezzo milione di soldati italiani e di gas nervini. Dopo la fine della guerra il governo etiope denunciò oltre 730.000 morti, ma storici italiani stimano che il colonialismo italiano fece tra il 1887 ed il 1941 oltre 300.000 vittime. Anni fa la giornalista Fiamma Nirenstein ha criticato l'atteggiamento italiano volto a "dimenticare" in nome della cosiddetta pacificazione i crimini fascisti in Africa. Lo storico Angelo Del Boca accusò l'Italia del Dopoguerra di aver cercato degli accordi d'intesa con i dittatori della Libia, Somalia ed Etiopia, ma ha tralasciato di riconoscere i propri crimini di guerra e quindi di erogare un corrispondente risarcimento. In Italia La mancata elaborazione dei propri crimini è stata politica di stato: delle 259 condanne a morte pronunciate in tutta Italia nel Dopoguerra, 168 non sono state eseguite. Dei 5.594 condannati 5.328 sono stati assolti o hanno beneficiato di un'amnistia in un secondo momento. Dopo 20 anni di fascismo, nel 1952 risultarono esserci solo 266 colpevoli di crimini di guerra. La Commissione per i crimini di Guerra dell'ONU contava 1.200 italiani nelle liste dei colpevoli di crimini di guerra. Essi erano responsabili di massacri in Libia (tra 40.00 e 80.000 morti per deportazione; 20.000 profughi su 800.000 abitanti), in Etiopia (tra i 300.000 e 730.000 morti uccisi), in Slovenia (12.000 morti e 40.000 deportati). Lo storico italiano Rochat accusa l'Italia fascista di una politica di genocidio. Ciononostante nessuno dei responsabili dei crimini di guerra commessi in Africa ha mai dovuto assumersene le proprie responsabilità. I crimini fascisti in Africa e nei Balcani vengono taciuti ricordando i crimini assai peggiori del nazismo. Anche questo è un modo per non affrontare il proprio passato razzista, reso possibile dopo il 1945 da un governo di centro sinistra che ha sempre cercato la pacificazione e dalle potenze occidentali che non erano veramente interessate alla persecuzione dei criminali di guerra fascisti. Vedi anche: * www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040107it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030912it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030110it.html | www.gfbv.it/3dossier/pogrom-it.html * www: www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Luglio-1999/9907lm18.01.html | www.pasti.org/delboca.htm | www.museodelleintolleranze.it | www.storiaxxisecolo.it | www.deportazione.too.it
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