RISPONDI PER FAVORE, MR BUSH



UNO. La GreenLine ed il Muro 
DUE. Profilo della kamikaze di Haifa
TRE. FBI finanziatore di Hamas alla fine degli anni 90
QUATTRO. Dare fuoco alle citta' di Damasco e Beirut
CINQUE. RISPONDI PER FAVORE, MR BUSH
SEI. Racconti dall'unica "democrazia" in Medio Oriente
SETTE. Piccolo spazio di pubblicita'
OTTO. Assemblea di Action for Peace

UNO. La GreenLine ed il Muro (e la vignetta)
http://www.gush-shalom.org/thewall/index.html

DUE. Profilo della kamikaze di Haifa
Di Arnon Regular

Hanadi Tayseer Jaradat, la kamikaze che ha ucciso 19 persone sabato, nel ristorante 
di Haifa Maxim, facendosi saltare in aria, aveva lasciato la sua casa al mattino 
per dirigersi al suo ufficio di Jenin, nel quale lavorava come avvocato, secondo 
quando dichiarato dai genitori di lei ad Haaretz.
Non e' ancora stato stabilito come la ventinovenne, single, sia arrivata 
dal suo ufficio al luogo dell´esplosione.
Jaradat era la sorella piu' anziana di Fadi Jaradat, un militante della 
Jihad Islamica assassinato in giugno insieme al cugino, Salah Jaradat, una 
figura importante dell´ala militare delle "Brigate Gerusalemme". 

In giugno, i militari israeliani si recarano nella loro casa di Jenin per 
catturarli. 
I famigliari hanno detto che Hanadi era in casa quando gli israeliani hanno 
aperto il fuoco contro Fadi e Salah, che erano in piedi davanti alla porta 
di ingresso. 

Jaradat e' la sesta ragazza suicida per l´Intifada, e la seconda 
appartenente alla Jihad Islamica.
Jaradat proveniva dal villaggio di Sila Alkhartiya, a ovest di Jenin, un villaggio 
noto per la presenza di gruppi della Jihad, che sono stati fondati dall´Iran 
e con strette relazioni con gli Hezbollah, villaggio detto "Piccola Teheran".
Durante la notte le truppe israeliano hanno demolito la casa di Jaradat.

Tradotto da Nuovi Mondi Media
Fonte:  http://www.haaretz.com/hasen/pages/ShArt.jhtml?itemNo=346913&contrassID=1&subContrassID=1&sbSubContrassID=0&listSrc=INCREDI_LINK_PLACEHOLDER_4200 
Da: Paola

TRE. FBI finanziatore di Hamas alla fine degli anni 90
 
Nel 1998, mentre Clinton tentava di arrivare alla pace tra 
palestinesi ed israeliani, l'FBI stava segretamente finanziando 
alcuni esponenti di Hamas sospettati di terrorismo per verificare se 
il gruppo militante avrebbe usato i fondi per compiere attentati. 
Fonti dell'FBI hanno rivelato all'Associated Press che l'operazione 
venne condotta dall'ufficio di Phoenix dell'FBI ed ottenne 
l'approvazione del ministro della giustizia dell'epoca, Janet Reno. 
Uno dei protagonisti dell'operazione era Harry Ellen, un uomo 
d'affari convertito all'Islam, collaboratore abituale dell'FBI a 
partire dagli anni 70, che consegno' materialmente il denaro - circa 
ottomila dollari in due traches - ad un esponente di Hamas, Ismail 
Abu Shanab, ucciso dagli israeliani in un'azione di rappresaglia agli 
inizi di quest'anno. Il contatto di Ellen con l'FBI era lo stesso 
agente Williams dell'agenzia di Phoenix che piu' tardi sarebbe 
divenuto famoso per aver scritto un memorandum al quartier generale 
dell'FBI in cui si denunciava, prima dell'11 settembre, che piloti 
arabi si stavano addestrando nelle scuole di volo americane. 

http://www.msnbc.com/news/976854.asp?0si=-
Da: CaLmBiG, Da: Lista_di_Geopolitica at yahoogroups.com

QUATTRO. Dare fuoco alle citta' di Damasco e Beirut
Tel Aviv, 8 ottobre - Avigdor Lieberman, ministro israeliano Talebano, ha suggerito alle forze 
armate dello Stato ebraico di dare fuoco alle citta' di Damasco e Beirut.  
http://www.arabmonitor.info/news/dettaglio.php?idnews=3445&lang=it

CINQUE. RISPONDI PER FAVORE, MR BUSH
di Michael Moore, 6 ottobre 2003
Fonte: http://www.guardian.co.uk/michaelmoore/story/0,13947,1056922,00.html

Traduzione di Nuovi Mondi Media
http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=342&mode=thread&order=0&thold=0

SEI. Racconti dall'unica democrazia in Medio Oriente
 
Una delle caratteristiche della Germania nazista durante la guerra era la scarsita' di manodopera.
Tutti gli uomini erano al fronte e tutte le donne in grado di lavorare dovevano subentrare agli 
uomini nelle fabbriche ed in campagna. A dare una mano a queste donne o ai loro padri o suoceri, 
ci si sarebbero offerti volentieri i lavoratori stranieri forzati, inviati dai territori occupati
 dalla Wehrmacht. Costoro guadagnavano quasi niente e le razioni di vitto erano tali da 
non garantire la sopravvivenza. Percio' molti di loro sarebbero stati piu' che disposti 
ad eseguire qualche lavoro extra in campagna od in un officina, in cambio di cibo o vestiario. 
Ma i tedeschi non osavano ingaggiare i forzati stranieri, sarebbe stato un reato e si rischiava
di essere mandati in uno degli oltre mille campi di concentramento, se non peggio. 
Percio', i compassionevoli e coraggiosi si limitavano a passare ad un lavoratore straniero
forzato qualche porzione di cibo od un paio di calze, furtivamente. 

A questi racconti fui riportata oggi, leggendo una lettera che mi e' arrivata da un giovane
amico ebreo, Daniel Shunra, che racconta una scena di vita in Israele:
 
"Un agronomo di Kiryat Yovel mi ha parlato di un suo conoscente arabo, 
del villaggio di Hussan, nei pressi di Betlemme, che gli avrebbe offerto di eseguire gli 
innesti sugli alberi del suo giardino per 100 shekel. Ma l'agronomo di Kiryat Yovel 
aveva paura di ingaggiare l'uomo e percio' ha offerto al palestinese 100 shekel, 
senza chiedere niente in cambio. Il palestinese e' scoppiato in un pianto a dirotto". 
Da: Susanne Scheidt <Susanne.Scheidt at libero.it>, Al-Awda-Italia

SETTE. Piccolo spazio di pubblicita'
Ancora sulla Mecca Cola 
http://www.cunegonda.info/19meccacola.htm 

Avvenimenti.
Carisimi/e, sul numero di Avvenimenti che sara' in edicola venerdi' 10 ottobre
ci sara' un'intervista a Luisa Morgantini appena rientrata dalla Palestina.
Sul numero di venerdi' 17 un articolo sul presidio di pace a Nablus. Un
abbraccio! Fabrizio Marchi.

OTTO. Assemblea di Action for Peace
sabato 18 ottobre dalle ore 10 presso la sede
della cgil nazionale in corso italia (Roma)
si terra' l'assemblea di action for peace
per discutere sulle prossime iniziative